In
tanti all'inaugurazione dell'"Emporio solidale 7 ceste", situato in
via Gabriele d'Annunzio n. 8 a Santa Maria degli Angeli, nato dalla
collaborazione tra il Comune di Assisi e la Caritas diocesana.
L'Emporio
sorto da un sogno del direttore della Caritas suor Elisa Carta è diventato
realtà grazie anche all'ingente donazione di ventimila euro pervenuta dalla
maratona di beneficienza "Con il cuore, nel nome di Francesco"
presentata da Carlo Conti e organizzata dai frati di San Francesco che suor
Elisa ha pubblicamente ringraziato nella persona del padre custode padre Mauro
Gambetti presente domenica alla cerimonia.
Hanno
inoltre partecipato all'inaugurazione le autorità militari e civili tra cui
assessori e consiglieri del Comune di Assisi, la presidente del Consiglio
regionale Donatella Porzi, il sindaco di Bastia Umbra Stefano Ansideri, il
vicesindaco di Cannara Elisabetta Galletti, il custode della Porziuncola padre
Rosario Gugliotta e il ministro provinciale dei frati minori padre Claudio Durighetto
Prima
della benedizione e del taglio del nastro ci sono stati gli interventi del
vescovo della diocesi monsignor Domenico Sorrentino, del sindaco di Assisi
Antonio Lunghi, di suor Elisa e dell’assessore alle politiche sociali Serena
Morosi.
Il
vescovo Sorrentino nell'illustrare l'Emporio ha fatto riferimento a uno dei
capitoli del "libro del Sinodo" che consegnerà il 14 maggio nella
cattedrale di San Rufino. Precisamente a quello che riguarda la carità,
intitolato "Ne ebbe compassione" e sottotitolato
"Dall'elemosina, alla condivisione, alla carità politica". Nello spiegare
queste ultime tre parole ha sottolineato che dobbiamo "aprire le braccia
del cuore, le nostre case e le nostre mense" ed ha concluso che l'Emporio
risponde all'invito di papa Francesco di lasciare un segno per questo anno
della Misericordia.
Il
sindaco Lunghi dopo aver citato quanto affermato da Paolo VI e cioè che
"La politica è la più alta forma di carità" ha rovesciato tale
citazione dicendo che è "la carità cristiana la più alta forma della
politica" e ha aggiunto che vedere un popolo che si mette insieme e
collabora portando ognuno il proprio mattoncino è una grande cosa. "Quello
che abbiamo fatto - ha concluso - è un punto di arrivo perché abbiamo fatto una
cosa concreta e un punto di partenza perché da qui potranno aprirsi altre
strade".
Suor
Elisa ha dichiarato: "Consegniamo a questa città una perla, la perla
dell'Emporio. Abbiamo anche altre perle come: l'accoglienza che tante comunità
stanno facendo ai nostri profughi. Abbiamo inoltre le altre ‘opere segno' che
già esistono e che stiamo cercando di ampliare. Quando si tratta di poveri - ha
aggiunto - sogno e offro a Dio i miei sogni; se è Sua volontà si
realizzano". Ha poi spiegato come dallo spreco del pacco alimentare, a
volte buttato anche se in parte, è nato il sogno di aprire l'Emporio. "Io
sono contro lo spreco alimentare - ha sottolineato -. Sono stata in Africa
tanti anni e ho visto tanti bambini e carcerati morire di fame. Lo spreco è
contro la fame nel mondo". Poi ha spiegato l'iter percorso per giungere
all'apertura e messa a segno dell'opera.
Dopo
tali delucidazioni e ringraziate tutte le aziende e gli sponsor che hanno
contribuito all’apertura, all’allestimento della struttura e all’acquisto dei
beni, è seguita la benedizione dell'Emporio da parte del vescovo, il taglio del
nastro, un ricco buffet offerto dall'istituto Alberghiero e uno spettacolo
d’inaugurazione dal titolo “Parola d’amore” a cura del gruppo teatrale “Cor
Unum”
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