«Non
siate ruderi, ma cercate di essere santi: cioè vivete il vostro Battesimo». È
stata questa la consegna che il card. Angelo Comastri, vicario generale del
Papa per la Città del Vaticano e Arciprete della Basilica Papale di S. Pietro,
ha lasciato alle molte persone presenti lunedì 11 gennaio presso la chiesa la
Santa Rita in Spoleto, che hanno partecipato al momento di riflessione che la
Diocesi, come da tradizione, propone all’avvio della festa di S. Ponziano. Dopo
il saluto dell’arcivescovo mons. Renato Boccardo e l’esecuzione dell’inno a S.
Ponziano di Marco Frisina da parte della Cappella musicale del Duomo, il
Porporato ha tenuto il suo intervento sul tema “I Santi: i veri benefattori
dell’umanità”. Tra i numerosi presenti, il vice sindaco di Spoleto Maria Elena
Bececco.
Con
il suo modo di esporre coinvolgente, Comastri ha premesso che la principale
causa dello sbandamento della società attuale è da cercare nei modelli
sbagliati, ai quali la gente, e soprattutto i giovani, guardano per sognare la
vita. «Un tempo – ha detto – i modelli di vita erano i Santi e ai Santi si
guardava per imparare a vivere. Da essi si apprendeva la fedeltà, la
generosità, la passione e l’impegno per l’educazione dei giovani, la
semplicità, lo spirito di povertà, la letizia nell’affrontate le prove della
vita, la limpidezza dei sentimenti. Mi preme sottolineare che oggi i modelli
non sono più i Santi, ma le persone di successo, spesso vuote, frivole e
corrotte. Il fatto è pericolosissimo e le conseguenza si vedono». E il
Cardinale ha fatto esempi concreti, citando, tra gli altri, Veronica Ciccone,
meglio nota come “Madonna”. «Facendosi chiamare così – ha detto – offende
il Nome Santissimo della Madre del Signore, la donna più bella e più limpida
che sia mai apparsa sulla faccia della terra. Recentemente ha tenuto un
concerto affollatissimo a Torino, ha deriso la nostra fede, ha sbeffeggiato il
Crocifisso: è stata applaudita. Che dolore! Che squallore! Povera Italia! Come
è scesa in basso! Questi purtroppo sono i modelli ai quali i giovani si ispirano…faranno
il nostro futuro? Possiamo stare tranquilli?». Citando il grande pensatore
contemporaneo Paul Ricoeur, Comastri ha sottolineato che oggi c’è tanta
inquietudine perché molti la sera vanno a letto senza sapere perché si sono
alzati. E il giorno dopo si alzano senza sapere perché. «Purtroppo – ha
affermato -, per molti, oggi la vita è come una sigaretta che si trasforma in
cenere: non possiamo rassegnarci a questa deriva perché è un autentico suicidio
sociale». Cosa ci vuole allora per evitare ciò? Il Cardinale la risposta l’ha
presa da Giorgio La Pira, onesto e limpido sindaco di Firenze: “Più santi e il
mondo prenderebbe subito un volto più bello e più giusto per tutti”. «Tutti –
ha proseguito – siamo chiamati ad essere santi e spegnere là dove ci troviamo
le catene dell’odio, fermare i tanti proiettili di cattiveria, di rancore, di
ostilità, di maldicenza». Solo così si può sconfiggere quella che madre Teresa
di Calcutta chiamava la povertà dell’amore che si sta abbattendo sul mondo. In
tutto questo i cristiani, diceva un’eroica missionaria della Francia
scristianizzata del secolo scorso, M. Delbrel, devono far vedere la loro
somiglianza con Cristo. Se non si vede, diceva, il battesimo è soltanto un
rudere. E i ruderi non commuovono nessuno. E allora l’invito di Comastri ai
presenti: «Non siate ruderi, ma cercate di essere santi: cioè vivete il vostro
Battesimo! E sarete anche voi benefattori del mondo e abbatterete lo smog
dell’anima che è più pericoloso dello smog dell’aria». Un lungo applauso ha sottolineato
l’apprezzamento per l’intervento del Cardinale. L’arcivescovo Boccardo nel
ringraziarlo ha detto: «Eminenza, tornando a Roma dica a papa Francesco che a
Spoleto gli vogliamo bene e preghiamo per lui».
Intanto,
fervono i preparativi per la festa liturgica di S. Ponziano, giovedì 14
gennaio: alle 11.30 in Duomo Messa Pontificale presieduta dall’arcivescovo
Renato Boccardo; alle 16.00 in Duomo il Presule celebra i Secondi Vespri e, al
termine, la processione per riportare la reliquia del Santo nella Basilica a
lui dedicata.
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