Anche
quest’anno la solennità di San Rufino, celebrata mercoledì 12 agosto nella
cattedrale di Assisi, e' stata incentrata sul Sinodo diocesano ed ha visto la
partecipazione delle massime autorità civili, religiose della diocesi
Il
vescovo di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino, monsignor Domenico
Sorrentino, durante la concelebrazione solenne, ha posto l'accento di
gratitudine e lode in solenne ringraziamento per il Sinodo diocesano, indetto
tre anni fa e conclusosi nella sua fase celebrativa. “Il Sinodo non è finito -
ha detto - resta la conclusione, l’aspetto affidato al mio ministero. Sono
stati tre anni intensi di cui un anno di sensibilizzazione e preghiera ed un
anno di consultazione, di sessioni plenarie precedute dal lavoro delle varie
commissioni”. Ricordando San Rufino, il vescovo ha affermato che è un “Santo
che sta alle origini di questa comunità; Rufino ha gettato qui il seme del
Vangelo. Il suo sangue unito a quello di Cristo ha portato grande frutto e da
quel sangue sono germogliati santi come san Francesco e santa Chiara”.
Al
termine della preghiera dei fedeli il vescovo Sorrentino ha posto di nuovo
l'accento sul Sinodo recitando l’apposita preghiera e comunicando che al
termine della celebrazione sarebbero stati distribuiti all’intera comunità dei
libretti intitolati “Una chiesa in cammino” contenenti le proposizioni del
Sinodo.
Durante
la cerimonia sono stati portati sull’altare due cesti, uno contenente i ceri e
l’altro una casula bianca offerti dal sindaco di Assisi. Al termine della
celebrazione il vescovo Sorrentino si è recato sulla tomba di monsignor Sergio
Goretti, già vescovo della diocesi per benedire una stele di Fiorenzo Bacci,
per ricordare l'opera e l'episcopato del suo predecessore. La stele nella parte
alta raffigura monsignor Goretti che va incontro a Gesù e tra i due si trova
raffigurato un ramoscello d’ulivo con la scritta “Pax et bonum”. Nella parte
inferiore sono collocati altri elementi che identificano la sua identità e il
suo impegno di guida e pastore.
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