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  12/08/2015 18:59


Assisi: solennità di San Rufino. Dal Sinodo alla sinodalità e il Giubileo della misericordia i temi della celebrazione



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 Anche quest’anno la solennità di San Rufino, celebrata mercoledì 12 agosto nella cattedrale di Assisi, e' stata incentrata sul Sinodo diocesano ed ha visto la partecipazione delle massime autorità civili, religiose della diocesi

Il vescovo di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino, monsignor Domenico Sorrentino, durante la concelebrazione solenne, ha posto l'accento di gratitudine e lode in solenne ringraziamento per il Sinodo diocesano, indetto tre anni fa e conclusosi nella sua fase celebrativa. “Il Sinodo non è finito - ha detto - resta la conclusione, l’aspetto affidato al mio ministero. Sono stati tre anni intensi di cui un anno di sensibilizzazione e preghiera ed un anno di consultazione, di sessioni plenarie precedute dal lavoro delle varie commissioni”. Ricordando San Rufino, il vescovo ha affermato che è un “Santo che sta alle origini di questa comunità; Rufino ha gettato qui il seme del Vangelo. Il suo sangue unito a quello di Cristo ha portato grande frutto e da quel sangue sono germogliati santi come san Francesco e santa Chiara”.

Al termine della preghiera dei fedeli il vescovo Sorrentino ha posto di nuovo l'accento sul Sinodo recitando l’apposita preghiera e comunicando che al termine della celebrazione sarebbero stati distribuiti all’intera comunità dei libretti intitolati “Una chiesa in cammino” contenenti le proposizioni del Sinodo.

Durante la cerimonia sono stati portati sull’altare due cesti, uno contenente i ceri e l’altro una casula bianca offerti dal sindaco di Assisi. Al termine della celebrazione il vescovo Sorrentino si è recato sulla tomba di monsignor Sergio Goretti, già vescovo della diocesi per benedire una stele di Fiorenzo Bacci, per ricordare l'opera e l'episcopato del suo predecessore. La stele nella parte alta raffigura monsignor Goretti che va incontro a Gesù e tra i due si trova raffigurato un ramoscello d’ulivo con la scritta “Pax et bonum”. Nella parte inferiore sono collocati altri elementi che identificano la sua identità e il suo impegno di guida e pastore.  




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