I Vescovi dell’Umbria salutano con gioia la pubblicazione dell’Enciclica “Laudato si’” di papa Francesco sulla custodia del creato. Il testo è stato presentato ufficialmente giovedì 18 giugno alle ore 11.00 presso l’Aula Nuova del Sinodo in Vaticano.
Un’enciclica attesa, in un momento storico in cui la questione ambientale è diventata drammatica, insieme con le questioni di carattere sociale che vi sono connesse. «Un’enciclica che costituisce – afferma l’arcivescovo-vescovo di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino, nonché vice presidente della Conferenza episcopale umbra, mons. Domenico Sorrentino - un nuovo capitolo della dottrina sociale della Chiesa, che chiama a una vera e propria “conversione ecologica”. Ne sono interpellati i singoli, la società civile e la politica. Si richiedono nuovi stili di vita e un rinnovato impegno a favore dell’ambiente, della vita umana, della famiglia, dei poveri».
I Vescovi umbri affidano il documento all’attenzione di tutte le componenti della comunità cristiana e della società civile, lieti in particolare del fatto che papa Francesco ha voluto dare ad esso, fin dal titolo, una speciale impronta “francescana”. San Francesco d’Assisi, patrono dei cultori dell’ecologia, è infatti citato tante volte, soprattutto per il suo Cantico di Frate Sole, testo di profonda spiritualità e perla letteraria agli albori della letteratura nazionale. E nell’udienza generale di mercoledì 17 giugno scorso il Papa, parlando proprio della sua Enciclica sulla cura della “casa comune” che è il creato, ha detto: «Questa nostra “casa” si sta rovinando e ciò danneggia tutti, specialmente i più poveri». Un appello quindi alla responsabilità che le Chiese dell’Umbria raccolgono ricordando l’episodio in cui l’immagine di Cristo crocifisso parlò al Santo poverello di Assisi a S. Damiano: «Francesco, - gli dice chiamandolo per nome – va’, ripara la mia casa che, come vedi, è tutta in rovina». È l’invito che anche oggi il Signore, attraverso l’Enciclica del Papa, continua a rivolgere: il Signore chiama a “riparare” la casa del nostro cuore perché vi possa abitare; la casa della sua Chiesa; la casa del mondo.
Tra gli altri Santi, nell’Enciclica è citato anche Benedetto da Norcia, anch’egli onore dell’Umbria e grande testimone di impegno per la cura della “casa comune”, all’insegna dell’ora et labora.