Nei tempi “forti” dell’Anno liturgico, l’Avvento e la Quaresima, l’Ufficio diocesano per la Pastorale giovanile di Perugia-Città della Pieve promuove le Veglie di preghiera dei giovani con il loro Pastore nella cattedrale di San Lorenzo. Quest’anno la Veglia di d’Avvento si terrà giovedì 18 dicembre, alle ore 21, ed ha come titolo “Ecco il nostro Dio: viene a te”. A spiegare il suo significato è don Riccardo Pascolini, direttore della Pastorale diocesana giovanile: «L’Avvento è il tempo in cui Dio, il nostro Dio, si rivela all’uomo e si mostra a lui come Dio umile, giusto e vittorioso. Attorno a questi aggettivi ruoterà la veglia, invitando i ragazzi e i giovani presenti a riflettere sul mistero dell’incarnazione, che si attua nella tenerezza con cui il Signore sceglie di avvicinarsi all’uomo nella costante volontà di ricercarlo e desiderarlo. Si tratta di un Dio umile perché si china sulla povertà dell'uomo, giusto perché mantiene una promessa e vittorioso perché sconfigge la paura, la tristezza e la delusione». Il titolo scelto, evidenzia don Pascolini, «è frutto di una sintesi di due brani dell’antico testamento (Is 25, 9 e Zc 9,9): è un Dio che cerca l’uomo e si presenta a lui nelle vesti candide di un bambino, mostrandosi nella sua più totale umiltà e purezza e rivelandosi nella Parola fatta carne che viene come luce nella storia della nostra vita, per esprimere il suo desiderio di abitare con noi, di farsi carne in noi». 

Ancora una volta l’appuntamento della Veglia di preghiera d’Avvento, che farà giungere in cattedrale centinaia di ragazzi e ragazze, si inserisce, tra gli eventi diocesani per i giovani, come tappa fondamentale voluta dallo stesso cardinale, per meditare e pregare in comunione con tutte le realtà ecclesiali e per rafforzare la certezza che i giovani sentono forte la loro appartenenza alla vita della Chiesa locale.

«Il nostro Pastore – sottolinea don Pascolini – inviterà i giovani a riflettere sulle proprie paure, sui propri egoismi e superficialità, che possono indurre l’uomo a dire no alla venuta del Salvatore, rigettando il suo amore e restando, così, nel buio della solitudine. La soluzione che conduce alla gioia è appoggiandosi sul sì limpido di Maria e sul sì fedele di Giuseppe, per poter dire, in questo tempo, ciascuno il proprio sì e, insieme, il sì comunitario come Chiesa».