Da
tempo, i cristiani che vivono nel triangolo fra Iraq, Siria e Turchia
hanno lanciato l’allarme per le persecuzioni e le minacce che sono
costretti a subire, specie dalla nascita del cosiddetto Stato
Islamico in Iraq e Siria, il famigerato Isis. Un appello raccolto già
dalla Chiesa italiana in occasione dell’ultima Assemblea generale
dei Vescovi, che - nel novembre scorso ad Assisi - avevano incontrato
l’arcivescovo caldeo di Erbil, mons. Bashar Matte Warda, ricevuto
anche da papa Francesco.
Il 6
dicembre, poi, proprio il Santo Padre ha voluto inviare un
video-messaggio ai cristiani iracheni per far sentire la sua
vicinanza e ringraziarli per la forte testimonianza di fede che
stanno dando di fronte al terrorismo fondamentalista che li minaccia,
insieme al popolo yazida.
In
questo terribile scenario, anche la città di Gubbio, in Umbria, si
unisce al coro di solidarietà che sta mobilitando il mondo intero e
la Chiesa in particolare. Il tradizionale “Concerto sotto l’Albero”
- organizzato proprio sotto le luci dell’abete luminoso natalizio
più grande del mondo, acceso da papa Francesco il 7 dicembre scorso
- sarà dedicato infatti alla “Chiesa di confine” che - negli
ultimi anni, mesi e settimane - ha dovuto subire spesso il martirio
per motivi di fede. L’evento musicale è giunto alla sedicesima
edizione ed è fissato per domenica 14 dicembre alle ore 18 nella
Chiesa di San Pietro. Sotto la volta del monumentale edificio sacro
eugubino, che riapre le porte dopo quasi un anno di chiusura forzata
per i lavori nella piazza antistante, si esibirà l’Orchestra da
Camera di Ravenna, diretta dal maestro Paolo Manetti, con il violino
solista di Roberto Noferini.
L’apertura
del programma è affidata all’Ave Maria per flauto e orchestra di
Piazzolla, con il solista Filippo Mazzoli. Poi, due capolavori di
Beethoven. La Romanza per violino e orchestra in Fa maggiore, opera
50. E, nella seconda parte, la Sinfonia n. 5 in Do minore, opera 67,
forse la composizione più complessa e sofferta del maestro tedesco.
Nell’intervallo
ci saranno due testimonianze che gli organizzatori del “Concerto
sotto l’Albero” vogliono proporre al pubblico dei presenti. A
Gubbio, infatti, arriverà padre Rebwar Audish Basa, procuratore
generale dell’Ordine antoniano di Sant’Ormisda dei Caldei, che
descriverà la situazione dei cristiani e della popolazione nella
zona della diocesi di Erbil, nel Kurdistan iracheno. Proprio a quella
terra, minacciata e martoriata dai gruppi terroristici
dell’autoproclamato Califfato islamico di Iraq e Siria, sarà
destinata una donazione messa a disposizione da enti pubblici e
sponsor privati del concerto, in particolare delle cementerie Colacem
di Gubbio.
L’aiuto
economico, su richiesta della locale Chiesa caldea, sarà destinato
all’Orfanotrofio “San Giuseppe”, opera caritativa dell’Ordine
antoniano di Sant’Ormisda fondata nel 1949, edificata accanto al
monastero di Nostra Signora delle Messi ad Alqosh, nel distretto di
Ninive in Iraq.