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  11/09/2014 16:57


Perugia: il cardinale Gualtiero Bassetti ha presentato al Clero diocesano la Lettera pastorale Missione e conversione pastorale



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            L’11 settembre, in occasione del Ritiro mensile del Clero diocesano (quello di settembre è anche di avvio nuovo Anno pastorale), il cardinale Gualtiero Bassetti ha presentato ai sacerdoti convenuti al Centro Mater Gratiae in Montemorcino di Perugia la sua Lettera pastorale dal titolo: Missione e conversione pastorale. E’ un documento di 48 pagine (pubblicato dall’Editrice Tau) rivolto ai parroci, agli operatori pastorali e ai fedeli dell’Archidiocesi alla luce dell’esortazione apostolica di papa Francesco Evangelii gaudium per l’avvio del processo di “discernimento, purificazione e riforma”. Questa Lettera (consultabile anche sul sito: www.diocesi.perugia.it) sarà distribuita venerdì 12 settembre, alle ore 18, nella cattedrale di San Lorenzo, in occasione della celebrazione eucaristica della solennità della Madonna delle Grazie, protettrice dell’intera comunità diocesana perugino-pievese. «Si tratta non di un documento operativo delle cose da fare in Diocesi – commenta mons. Paolo Giulietti, vescovo ausiliare –, ma di una riflessione offerta come stimolo per approfondire il Magistero del Santo Padre circa l’Evangelizzazione, evidenziando, come scrive il cardinale Bassetti, “la gioia per la rinnovata vitalità dell’annuncio evangelico”. Il documento pastorale vuole anche “offrire qualche suggestione per facilitare la pratica del discernimento evangelico comunitario”».

            Il porporato con questa sua Lettera vuole sostenere «la diffusione e la comprensione del progetto di conversione pastorale che papa Francesco sta autorevolmente proponendo a tutta la Chiesa con la parola e con l’esempio. Egli incoraggia le Chiese che sono in Italia a proseguire con decisione e coraggio nel cammino di “conversione pastorale” delineato, soprattutto nell’ultimo decennio, attraverso i documenti dedicati al rinnovamento missionario delle parrocchie, al primo annuncio, all’iniziazione cristiana di adulti e ragazzi, agli Orientamenti pastorali sulla comunicazione del Vangelo e l’educazione. Anche noi, a Perugia-Città della Pieve, stiamo tentando, attraverso la costituzione e la “messa a regime” delle Unità Pastorali, di imprimere una svolta in senso missionario alla vita e all’azione delle nostre comunità cristiane. La gioia nasce dalla rinnovata attenzione che la Chiesa sta suscitando nei confronti dell’annuncio della Buona Novella e della testimonianza della vita secondo il Vangelo. Sono molti gli uomini e le donne che - taluni anche per la prima volta - scorgono nel Vangelo la prospettiva di una vita buona e nuova nella quale è possibile intravedere la risposta alle ansie più profonde dell’esistenza, all’aspirazione a una maggiore giustizia e fraternità fra gli uomini e alla ricerca del fondamento della speranza. Tali fermenti coinvolgono le comunità cristiane che con lo stupore della fede trovano conferma alle parole del Vangelo e si sentono rinvigorite. Esse avvertono in maniera più cogente la chiamata a essere missionarie, il bisogno di riforma e di conversione del peccato».

            La Lettera pastorale si sofferma su «quattro punti cardine» ricavati dal magistero di papa Francesco e che indicano alla Chiesa diocesana perugino-pievese «il suo rinnovamento nella direzione della conversione pastorale»; punti cardine che sono: «il ritorno alla sorgente della fede, l’inclusività, la perifericità, la sinodalità». Il cardinale Bassetti spiega che «si tratta di dimensioni che si richiamano e alimentano a vicenda e sulle quali chiedo a tutti un impegno radicale a partire da una immediata pratica del discernimento comunitario». Le linee da seguire per giungere a questo «discernimento comunitario», il cardinale le ha indicate nelle scorrevoli pagini della sua Lettera, nella quale non tralascia «la dimensione sociale dell’evangelizzazione» e sin dalla nota introduttiva richiama l’attenzione su «la crisi economica e la nostra società». Al riguardo, il porporato scrive: «Sono moltissimi i giovani a cui - anche a fronte di anni di studio e preparazione - è precluso il mondo del lavoro; ad essi si aggiungono gli adulti, molti con responsabilità familiari, che lo stato di disoccupazione ha ridotto in miseria. Numerose sono le aziende che chiudono o rischiano di chiudere. E’ vero, a fronte di questa crisi possiamo dire che il tessuto sociale sta, per ora, tenendo. Un contributo essenziale – sottolinea il presule – lo sta svolgendo la famiglia, che sopperisce alla mancanza di reddito dei giovani disoccupati e in molti casi anche all’insufficienza di quello degli anziani. Tale sostegno pesa sui risparmi delle famiglie ed erode la loro stessa capacità di risparmio, con conseguenze che peseranno a lungo, anche quando la crisi sarà finita, in termini di mancanza di risorse a disposizione per la formazione dei bambini e dei giovani e per la costruzione della loro autonomia».

            «Anche la Chiesa, con la Caritas, e tante altre associazioni anche di diversa ispirazione stanno giocando un ruolo importante – scrive il cardinale –, soprattutto nel sostegno (anche alimentare) alle sempre più numerose situazioni emergenziali. La società nel suo insieme sta reggendo, ma è fortemente sfibrata e ha bisogno non solo di sapere che l’uscita dalla crisi è prossima, ma anche di ripensare i suoi fondamenti e i criteri del suo funzionamento, perché troppi sono coloro che vivono nell’incertezza, nella mancanza di prospettive e nella disillusione sul bene comune e sulla possibilità di trovare spazio per la propria realizzazione. Impossibile non rivolgere un pensiero e una preghiera per i nostri fratelli e le nostre sorelle che la crisi ha schiacciato ponendoli in una situazione di miseria estrema e marginalità, compromettendo la loro salute o addirittura, in non pochi casi, inducendoli a togliersi la vita».

            Oltre alla Lettera pastorale, il cardinale Bassetti ha presentato al Clero diocesano il documento dei Messaggi conclusivi degli incontri con gli “ambienti” del lavoro, della sanità, dell’immigrazione e dell’università tenuti nella fase iniziale della sua Visita pastorale “Oggi devo fermarmi a casa tua” alle comunità parrocchiali delle 32 Unità Pastorali dell’Archidiocesi (dicembre 2013 - aprile 2014), consultabili integralmente in Internet, all’indirizzo: http://vp.diocesi.perugia.it.

Il cardinale Bassetti nello stringere migliaia di mani di uomini e donne, di giovani e anziani, soprattutto nell’ascoltare tantissime testimonianze di vita umana e cristiana e non poche esperienze in ambito sociale e professionale, ha inteso offrire una sintesi dei principali temi emersi in ciascun “ambiente”, «ma soprattutto indicare alla Chiesa che è in Perugia-Città della Pieve – come lo stesso cardinale evidenzia – alcune precise direzioni di impegno, per rispondere alle richieste e alle attese delle persone, delle famiglie e delle realtà sociali che vivono ed operano in tali situazioni. In ogni messaggio sono contenute anche alcune considerazioni rivolte a soggetti non ecclesiali, allo scopo di condividere la percezione della realtà, di offrire criteri di valutazione ispirati alla centralità della persona e di individuare terreni di possibile collaborazione».

Il cardinale ha inteso far pervenire questi Messaggi «in primo luogo alle persone e alle realtà che ho incontrato – scrive nella presentazione –, sperando che possano trovarvi accolte le proprie situazioni ed istanze; la Chiesa non può certamente risolvere tutti i problemi, ma può illuminarli di speranza mediante la Parola del Vangelo e il conforto della solidarietà. Affido i messaggi ai parroci, alle realtà ecclesiali di base, agli uffici pastorali e alle aggregazioni laicali, affinché ne facciano oggetto di riflessione, di progettazione e di azione; i quattro “ambienti” visitati non possono essere considerati degli aspetti secondari o collaterali della pastorale. Consegno quindi i messaggi – conclude il cardinale Bassetti – ai responsabili delle istituzioni e ai diversi soggetti sociali, dichiarando sin d’ora la disponibilità a proseguire il percorso iniziato e a collaborare in vista del bene comune».




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