Uniti nel ricordo ma con l’impegno di conoscersi e
dialogare sempre di più per costruire insieme un mondo di pace. È questo il
messaggio lanciato dagli esponenti delle diverse religioni presenti nella città
del Poverello in occasione del 31esimo anniversario dello Spirito di Assisi. I capi
religiosi unitamente ai molti partecipanti all’incontro di preghiera di giovedì
26 ottobre si sono ritrovati di fronte al Santuario della Spogliazione per
avviare il pellegrinaggio verso la sala frate Elia del Sacro Convento. Pellegrinaggio
aperto da tre esponenti religiose femminili (Dr Corinna Mühlstedt, teologa e
giornalista luterana; Swamini Hamsananda Ghiri, vice-presidente Unione induista
italiana; prof.ssa Maria Augusta Favali, fede Bahà’ì) che hanno acceso la
lampada della pace poi passata di mano a tutti gli altri esponenti religiosi. Prima
di avviare il corteo religioso, il vescovo della diocesi di Assisi – Nocera
Umbra – Gualdo Tadino, monsignor Domenico Sorrentino, parlando del Santuario
della Spogliazione e ricordando il gesto compiuto da Francesco ha precisato che
“questo luogo è la casa di tutti. Abbiamo voluto cominciare questo percorso qui
ricordando il passaggio chiave dell’esistenza di San Francesco. Assisi – ha
aggiunto – parla nella misura in cui ricomincia a parlare questo gesto di Francesco.
Come credenti abbiamo il dovere di dare questa testimonianza di unità”. Parlando
del significato dell’annuale incontro, alcuni esponenti delle religioni
presenti (cattolici, ortodossi, ebrei, musulmani, induisti, buddisti, esponenti
della fede Bahà’ì e taoisti) hanno voluto esprimere il loro pensiero su questo
anniversario. Per esempio Rav Joseph Levi, già capo di Firenze ha precisato che questo incontro rappresenta “la
storia dell’umanità che cerca il metodo per far regnare la pace quindi la positività,
la volontà di costruire, l’amore per l’altro e non la distruttività e l’isolamento”.
Il prefetto della Chiesa Taoista italiana, Li Xuan Zong ha sottolineato che “se
non parliamo non ci capiamo, se non ci capiamo non ci conosciamo e se non ci
conosciamo non ci possiamo amare”. Il buddista Roberto Anshin Coslovi, ha precisato
che “questo incontro è un ricordo importante che ha segnato una svolta nei
rapporti tra le religioni. E’ stato epocale dal punto di vista della comunione
spirituale che segna il rafforzamento di una serie di iniziative già presenti e
che continuano tutto l’anno”. La preghiera per la pace particolarmente
suggestiva ha concluso la prima giornata di questo anniversario che prosegue
venerdì 27 ottobre in mattinata presso il salone papale del Sacro Convento con il convegno dal titolo “La ricerca dell’unità
nelle religioni”. Nel pomeriggio sul sagrato della Chiesa Nuova a partire dalle
16,30 ci sarà il concerto dell’Anonima Frottolisti dal titolo “Musiche per la
pace” con le danze sacre dell’India con le danzatrici dell’Ashram di Altare –
SV. Infine sabato 28 ottobre a partire dalle 9,30 nella sala stampa del Sacro
convento ci sarà un seminario proposto dal Comitato per una Civiltà dell’Amore
su un progetto per la pacificazione dell’area coreana.
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