Dopo
la serata del 15 febbraio con il cardinale Lorenzo Baldisseri, svoltasi in una
gremita cattedrale di Perugia, dedicata alla presentazione del documento
preparatorio del Sinodo dei Vescovi 2018 sui giovani, la comunità diocesana
perugino-pievese si appresta a vivere un altro significativo evento, in
programma venerdì 24 febbraio (ore 19), nella suggestiva “Sala dei Notari” del
palazzo comunale dei Priori del capoluogo umbro. Si tratta dell’incontro con il
cardinale Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della Cultura
e noto esegeta, invitato a parlare del Discorso della Montagna che
Gesù rivolse ai suoi discepoli e a una moltitudine di persone, tratto dal
Vangelo di Matteo (Mt 5-6-7), che lo stesso cardinale ha definito «il più
grande discorso all’umanità di ogni tempo», partendo dalle Beatitudini,
che sono state oggetto di una delle sue ultime pubblicazioni. Il
presidente del Pontificio Consiglio della Cultura verrà ad approfondire «il più
noto discorso di Gesù considerato anche la “magna charta” del cristiano»,
evidenzia il francescano padre Giulio Michelini (Ofm), biblista e docente di
Sacra Scrittura presso l’Istituto Teologico di Assisi, chiamato da papa
Francesco a guidare gli esercizi spirituali in Tempo di Quaresima alla Curia
romana. Padre
Michelini introdurrà l’illustre ospite a cui rivolgerà il saluto di benvenuto
il cardinale Gualtiero Bassetti. Il porporato perugino ha istituito in diocesi
(con decreto del 16 dicembre 2016) il Settore Apostolato Biblico (SAB), il cui
responsabile è padre Michelini, organismo che ha promosso l’incontro con il
cardinale Ravasi e che ha avviato, a fine 2016, uno studio approfondito del
Vangelo di Matteo, che la liturgia segue quest’anno ogni domenica, attraverso
incontri che lo stesso SAB organizza in città quindicinalmente. Il prossimo, in
calendario il 10 marzo (ore 19.30), presso il Convento di Monteripido, vedrà il
contributo di don Stefano Zeni, docente di Sacra Scrittura presso lo Studio
Accademico Teologico di Trento, che tratterà del “cuore” del Discorso
della Montagna, la preghiera del Padre Nostro. Il
SAB, al quale collaborano sacerdoti, religiosi e laici studiosi di Sacra
Scrittura, proseguirà la sua attività negli anni successivi proponendo
alternativamente un libro dell’Antico e uno del Nuovo Testamento. Altre iniziative verranno promosse in vari centri
dell’Archidiocesi, in particolare l’istituzione della “Domenica della Parola di
Dio”, auspicata da papa Francesco nella lettera apostolicaMisericordia et
misera pubblicata a conclusione del
Giubileo della Misericordia. Finalità del SAB è quella di sostenere
ed incrementare la conoscenza della Sacra Scrittura attraverso l’approccio diretto al testo biblico,
raccogliendo l’invito del Concilio Vaticano II, che nella costituzione Dei Verbum raccomanda
che i fedeli «si accostino volentieri al sacro testo» non solo nella liturgia
ma anche «per mezzo di iniziative adatte a questo scopo».
Il
Settore Apostolato Biblico, nell’avviare lo scorso dicembre la sua attività, ha
attivato un sito internet all’indirizzowww.lapartebuona.it per la conoscenza e la diffusione della Bibbia: in
esso si trovano le registrazioni audio e video degli incontri che si sono già
svolti, accompagnati anche da alcune domande per la riflessione personale e di
gruppo. Vi è, inoltre, una ricca documentazione e contributi di esperti sui
testi letti, sulla loro risonanza nel campo dell’arte e della cultura e con un
settore di notizie sulle novità e le ricerche in campo biblico. Il nome del
sito si riferisce all’episodio del Vangelo di Luca (capitolo 10), in cui si
dice che Maria sorella di Lazzaro «sedutasi ai piedi di Gesù, ascoltava la sua
parola» e ha quindi fatto la scelta della “parte buona”. E padre Michelini fa
notare che «se l’ascolto diretto di Gesù è negato al lettore, in quanto esperienza legata alla
presenza storica del Nazareno, non gli è invece sottratto l’ascolto della
sua parola, accessibile per mezzo della mediazione del testo composto sulla base
della trasmissione dei testimoni divenuti ministri di quella medesima parola
(cfr. Lc 1,2)».
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