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  04/10/2016 15:58


Messaggio "Insieme per educare" della Commissione regionale per l’Educazione e la scuola a quanti sono impegnati nel mondo della scuola in Umbria. Il 4 ottobre festa di San Francesco sarà consegnato agli studenti e docenti all'inizio dell'anno scolastico



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La Commissione Regionale per l’Educazione della Conferenza Episcopale Umbra, come ogni anno esce per il 4 ottobre, festa di San Francesco di Assisi, con una lettera di augurio a quanti operano nel mondo della scuola. Questa lettera verrà consegnata alle scuole delle 8 diocesi umbre da parte della Commissione stessa per il tramite degli uffici scuola diocesani. Quest’anno il focus della commissione (anche sulla scorta del recente incontro di Papa Francesco ad Assisi con i rappresentanti delle altre religioni in occasione del 30° anniversario dall’analoga iniziativa del 1986) verte sulla necessità di essere costruttori di pace nel contesto scolastico in quanto una cultura di pace la si apprende anche tra i banchi di scuola dove è sempre più necessario essere “artigiani di pace” creando occasioni di unità, accoglienza e integrazione per uno sviluppo integrale della persona! La Commissione Regionale per l’Educazione nella primavera scorsa ha organizzato i suoi incontri di formazione a cui hanno partecipato dirigenti, insegnanti, genitori, studenti, sacerdoti, religiosi, educatori. Nell’anno passato sono state invitate personalità competenti del mondo dell’economia (Prof. Giuseppe Croce), dello sviluppo sostenibile (P. Adriano Sella),  dell’antropologia e della teologia (Don Giuseppe Lorizio) con cui si è interloquito e ci si è confrontati sul tema In Cristo il nuovo Umanesimo piste di riflessione a seguito del convegno ecclesiale nazionale di Firenze di novembre 2015. Anche nella primavera 2017 la Commissione Regionale per l’Educazione organizzerà nuovi incontri con nuove proposte di riflessione per la Scuola.  

La lettera della Commissione per l’Educazione a quanti sono impegnati nel mondo della scuola in Umbria

“Insieme per educare”

«Mossi dall’esempio di san Francesco e di santa Chiara, veri discepoli di Cristo, e convinti dall’esperienza di questo giorno che abbiamo vissuto insieme, noi (i rappresentanti delle confessioni e comunità religiose convenuti ad Assisi), ci impegniamo a riesaminare le nostre coscienze, ad ascoltare più fedelmente la loro voce, a purificare i nostri spiriti dal pregiudizio, dall’odio, dall’inimicizia, dalla gelosia e dall’invidia. Cercheremo di essere operatori di pace nel pensiero e nell’azione, con la mente e col cuore rivolti all’umanità della famiglia umana. E invitiamo tutti i nostri fratelli e sorelle che ci ascoltino perché facciano lo stesso. Lo facciano con la consapevolezza dei nostri limiti umani  consci del fatto che lasciati a noi stessi falliremmo. Riaffermiamo quindi e riconosciamo che la nostra pace futura dipende sempre da un dono che Dio ci fa. In questo spirito invitiamo i leader mondiali a prendere atto della nostra umile implorazione a Dio per la pace. Ma chiediamo pure ad essi di riconoscere la loro responsabilità e di dedicarsi con rinnovato impegno al compito della pace, a porre in atto le strategie della pace con coraggio e lungimiranza». 

Queste parole, pronunciate da papa Giovanni Paolo II esattamente trent’anni fa, durante lo straordinario appuntamento di Assisi (27 ottobre 1986), non hanno perso di attualità. Anche per tutte le componenti che si riconoscono in quella comunità educante che è la scuola e che sono chiamate ad interagire in maniera costruttiva fra di loro (docenti, dirigenti, famiglie, allievi, personale ATA) tali espressioni possono costituire uno sprone a vivere in una “dimensione nuova” l’ordinario ed a volte faticoso impegno di istruire ed educare. In questi tempi non facili, infatti, tutte le persone sensibili e pensose avvertono l’urgenza di costruire una cultura di pace, che vinca le tenebre della violenza, del razzismo, della deturpazione del creato. Tutti avvertono l’importanza di rispettare la persona, specialmente in un luogo che necessariamente abbisogna di delicatezza e di attenzione, come è la scuola, purtroppo, a volte, presente sulle pagine dei giornali per episodi legati al bullismo o ad altre problematiche. L’immagine delle diverse religioni del mondo che vogliono affratellarsi per costruire un percorso di pace, di unità, nel rispetto delle diversità, può stimolare la scuola e chi ci vive e crede (perché non va dimenticato che all’impegno nella  scuola bisogna crederci!), affinché sia sostenuto e rilanciato ogni sforzo per collaborare e costruire progetti condivisi, che abbiano l’obiettivo di far crescere la persona, tutte le persone, nell’ottica di un umanesimo integrale. Per creare un mondo nuovo, infatti, è necessario far crescere una cultura nuova in cui, come ha ribadito anche papa Francesco lo scorso 20 settembre ad Assisi davanti ad oltre 500 leader religiosi provenienti da tutto il mondo in occasione del 30° anniversario dell’incontro del 1986, la “pace significa Educazione: una chiamata ad imparare ogni giorno la difficile arte della comunione, ad acquisire la cultura dell’incontro, purificando la coscienza da ogni tentazione di violenza e di irrigidimento, contrarie al nome di Dio e alla dignità dell’uomo”. Su questi temi torneremo a riflettere come Commissione Regionale Educazione negli incontri di primavera 2017. All’inizio di un anno scolastico nuovo giungano a tutti i nostri auguri più fervidi, perché la scuola sia sempre di più un grande cantiere di pace e un ponte che unisce le sponde dei popoli!.  

Assisi 4 ottobre 2016, festa di San Francesco di Assisi 

Mons. Domenico Sorrentino 
Vescovo delegato

Prof.ssa Annarita Caponera 
Coordinatrice

 




04/10/2016 07:37
ANNO SCOLASTICO 2016/17: LETTERA APERTA A QUANTI SONO IMPEGNATI NEL MONDO DELLA SCUOLA IN UMBRIA


16/02/2015 08:58
In Cristo il nuovo Umanesimo – In cammino con il mondo della scuola verso il convegno ecclesiale di Firenze 2015. Ciclo di incontri per dirigenti scolastici, insegnanti, educatori


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