La Commissione Regionale per
l’Educazione della Conferenza Episcopale Umbra, come ogni anno esce per il 4
ottobre, festa di San Francesco di Assisi, con una lettera di augurio a
quanti operano nel mondo della scuola. Questa lettera verrà consegnata alle
scuole delle 8 diocesi umbre da parte della Commissione stessa per il tramite
degli uffici scuola diocesani. Quest’anno il focus della commissione (anche
sulla scorta del recente incontro di Papa Francesco ad Assisi con i
rappresentanti delle altre religioni in occasione del 30° anniversario
dall’analoga iniziativa del 1986) verte sulla necessità di essere costruttori
di pace nel contesto scolastico in quanto una cultura di pace la si apprende
anche tra i banchi di scuola dove è sempre più necessario essere “artigiani
di pace” creando occasioni di unità, accoglienza e integrazione per uno
sviluppo integrale della persona! La Commissione Regionale per
l’Educazione nella primavera scorsa ha organizzato i suoi incontri di
formazione a cui hanno partecipato dirigenti, insegnanti, genitori,
studenti, sacerdoti, religiosi, educatori. Nell’anno passato sono state
invitate personalità competenti del mondo dell’economia (Prof. Giuseppe
Croce), dello sviluppo sostenibile (P. Adriano
Sella), dell’antropologia e della teologia (Don Giuseppe Lorizio)
con cui si è interloquito e ci si è confrontati sul tema In Cristo il nuovo
Umanesimo piste di riflessione a seguito del convegno ecclesiale nazionale di
Firenze di novembre 2015. Anche nella primavera 2017 la Commissione
Regionale per l’Educazione organizzerà nuovi incontri con nuove proposte di riflessione
per la Scuola.
La lettera della Commissione per l’Educazione a
quanti sono impegnati nel mondo della scuola in Umbria
“Insieme per educare”
«Mossi dall’esempio di san Francesco e di santa
Chiara, veri discepoli di Cristo, e convinti dall’esperienza di questo giorno
che abbiamo vissuto insieme, noi (i rappresentanti delle confessioni e
comunità religiose convenuti ad Assisi), ci impegniamo a riesaminare le
nostre coscienze, ad ascoltare più fedelmente la loro voce, a purificare i
nostri spiriti dal pregiudizio, dall’odio, dall’inimicizia, dalla gelosia e
dall’invidia. Cercheremo di essere operatori di pace nel pensiero e
nell’azione, con la mente e col cuore rivolti all’umanità della famiglia
umana. E invitiamo tutti i nostri fratelli e sorelle che ci ascoltino perché
facciano lo stesso. Lo facciano con la consapevolezza dei nostri limiti
umani consci del fatto che lasciati a noi stessi falliremmo.
Riaffermiamo quindi e riconosciamo che la nostra pace futura dipende sempre
da un dono che Dio ci fa. In questo spirito invitiamo i leader mondiali a
prendere atto della nostra umile implorazione a Dio per la pace. Ma chiediamo
pure ad essi di riconoscere la loro responsabilità e di dedicarsi con
rinnovato impegno al compito della pace, a porre in atto le strategie della
pace con coraggio e lungimiranza».
Queste parole, pronunciate da papa Giovanni Paolo II
esattamente trent’anni fa, durante lo straordinario appuntamento di Assisi
(27 ottobre 1986), non hanno perso di attualità. Anche per tutte le
componenti che si riconoscono in quella comunità educante che è la scuola e
che sono chiamate ad interagire in maniera costruttiva fra di loro (docenti,
dirigenti, famiglie, allievi, personale ATA) tali espressioni possono
costituire uno sprone a vivere in una “dimensione nuova” l’ordinario ed a
volte faticoso impegno di istruire ed educare. In questi tempi non
facili, infatti, tutte le persone sensibili e pensose avvertono l’urgenza di
costruire una cultura di pace, che vinca le tenebre della violenza, del razzismo,
della deturpazione del creato. Tutti avvertono l’importanza di rispettare la
persona, specialmente in un luogo che necessariamente abbisogna di
delicatezza e di attenzione, come è la scuola, purtroppo, a volte, presente
sulle pagine dei giornali per episodi legati al bullismo o ad altre
problematiche. L’immagine delle diverse religioni del mondo che vogliono
affratellarsi per costruire un percorso di pace, di unità, nel rispetto delle
diversità, può stimolare la scuola e chi ci vive e crede (perché non va dimenticato
che all’impegno nella scuola bisogna crederci!), affinché sia
sostenuto e rilanciato ogni sforzo per collaborare e costruire progetti
condivisi, che abbiano l’obiettivo di far crescere la persona, tutte le
persone, nell’ottica di un umanesimo integrale. Per creare un mondo
nuovo, infatti, è necessario far crescere una cultura nuova in cui, come ha
ribadito anche papa Francesco lo scorso 20 settembre ad Assisi davanti ad
oltre 500 leader religiosi provenienti da tutto il mondo in occasione del 30°
anniversario dell’incontro del 1986, la “pace significa Educazione: una chiamata ad imparare ogni
giorno la difficile arte della comunione, ad acquisire la cultura
dell’incontro, purificando la coscienza da ogni tentazione di violenza e di
irrigidimento, contrarie al nome di Dio e alla dignità dell’uomo”. Su
questi temi torneremo a riflettere come Commissione Regionale Educazione
negli incontri di primavera 2017. All’inizio di un anno scolastico nuovo
giungano a tutti i nostri auguri più fervidi, perché la scuola sia sempre di
più un grande cantiere di pace e un ponte che unisce le sponde dei
popoli!.
Assisi 4 ottobre 2016, festa di San Francesco di
Assisi
Mons.
Domenico Sorrentino
Vescovo delegato
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Prof.ssa
Annarita Caponera
Coordinatrice
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