Nella
sala teatro le Stuoie della Domus Pacis si è tenuta sabato 10 settembre
l'annuale assemblea diocesana della comunità di Assisi - Nocera Umbra - Gualdo
Tadino. Una mattinata intensa e molto partecipata durante la quale il vescovo
monsignor Domenico Sorrentino ha messo in forte risalto l'esigenza di vivere
una Chiesa gioiosa e missionaria così come voluta da Papa Francesco. Nella sua
relazione il vescovo ha evidenziato i punti focali sui quali punterà la diocesi
per la sua riorganizzazione, alla luce delle decisioni scaturite dal sinodo.
Un'esigenza quest'ultima sopraggiunta in seguito al venir meno delle vocazioni
da un lato e al forte calo dei matrimoni dall'altro. A fronte di circa
venticinque sacerdoti anziani giunti all'età "pensionabile" soltanto
sei o sette sono le nuove vocazioni. La diocesi punta pertanto sui laici
riorganizzando le parrocchie attraverso le Comunità Maria famiglie del Vangelo.
Un progetto questo approvato durante il Sinodo diocesano. La mattinata è
proseguita con l'intervento di alcuni giovani che hanno partecipato alla
Giornata mondiale della Gioventù a Cracovia. Giulia una ragazza di venti anni
di Assisi dopo aver raccontato la sua bellissima esperienza in Polonia ha
concluso dicendo: "ho portato a casa quello che ci ha detto papa Francesco
ossia che Dio non ci giudica per quello che siamo esteriormente, ma ci ama
punto e basta". Francesco anch'egli di Assisi ha descritto, argomentandola,
la sua esperienza con tre parole: accoglienza, strada e impronta. Dopo questo
momento per passare da una fede dottrinale ad una fede esperienziale hanno
preso la parola quattro coppie di coniugi che hanno offerto la loro
testimonianza ciascuna nel proprio ambito: catechesi, carità, Famigie del
Vangelo e pastorale della famiglia. Ciascuna di esse ha poi spiegato,
rapportandola all’ambito che rappresenta, come il progetto di rinnovamento
esplicitato dal vescovo diocesano potrà essere attuato. Alla tavola rotonda con
le coppie hanno preso parte anche il vescovo che ha risposto alle domande del
pubblico e suor Elisa Carta, direttore della Caritas che ha messo in evidenza
l'emergenza profughi. "Ad oggi - ha spiegato - stiamo dando accoglienza a
70 profughi ed altri 15 stanno per arrivare e non è facile collocarli. Ma la
Caritas non è suor Elisa o il vescovo, la carità deve essere di ciascuno di
noi".
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