l pianeta terra è la casa comune di tutta l’umanità. E
– come ci ricorda Papa Francesco con l’enciclica Laudato
si’ – c’è un legame forte e
imprescindibile tra uomo e natura.
I tragici eventi che hanno colpito il nostro Paese, accanto alla preghiera e
alla mobilitazione solidale ripropongono con forza il tema della prevenzione e
della responsabilità.
Don Francesco Soddu, direttore di
Caritas Italiana ieri si è di nuovo recato nei luoghi colpiti dal sisma per
testimoniare ancora una volta vicinanza e accompagnamento, ma anche l’impegno
della Caritas di restare accanto alle persone per ripartire proprio dalle
relazioni e dal tessuto sociale. «Come ha sottolineato il vescovo di Rieti,
Mons. Domenico Pompili nell’omelia di ieri ad Amatrice – ribadisce don Soddu
- dobbiamo sempre ricordarci che “il terremoto non uccide, ma uccidono le
opere dell'uomo”. È necessario dunque uno sforzo collettivo di ricognizione e
di revisione e un impegno individuale. Ciascuno nel proprio ambito, ma avendo
presente la portata globale del compito. Nella certezza che - come ha messo in
rilievo il vescovo di Ascoli Piceno, Mons. Giovanni D’Ercole – “il terremoto,
come la malattia il dolore e la morte, possono strapparci tutto eccetto l’umile
coraggio della fede”».
Anche il Messaggio dei Vescovi per la 11ª Giornata Nazionale per la Custodia del
Creato, “La misericordia del Signore, per ogni essere vivente”, vuole
essere un invito, in questo anno giubilare, a vivere tanto nell’esperienza di
fede che nei comportamenti quotidiani, la dimensione
della misericordia divina.
È necessario dunque l’impegno di tutti per rendere
concreta una vera alleanza tra il pianeta e l’umanità: occorre un cambiamento
degli stili di vita personali, ma anche un’incisiva azione collettiva, e una
vigilanza costante.
“In vista della colletta nazionale del 18
settembre, - aggiunge don Soddu - alla luce anche del concomitante
Congresso Eucaristico Nazionale, l’auspicio è che si moltiplichino le attività
di animazione e sensibilizzazione delle comunità locali, affinché, sia vissuto
pienamente come momento di condivisione, frutto di carità, e di
koinonia”.
Anche in questa prospettiva, Caritas Italiana pubblica
un Dossier con dati e testimonianze dal titolo “Per un’ecologia umana
integrale. Salvare il pianeta, salvare i poveri, salvare l’umanità”.
Dal 2008 al 2014 – si legge nel Rapporto - oltre
157 milioni di persone sono state costrette a spostarsi per eventi
meteorologici estremi. Tra le cause che costringono famiglie e comunità ad
abbandonare le proprie abitazioni, soprattutto tempeste e alluvioni. Queste
hanno rappresentato l’85% delle cause, seguite proprio dai terremoti. L’Asia è
la regione al mondo più a rischio catastrofi: in quest’area si concentra il 70%
di vite umane perse a causa dei disastri. Ma anche l’Italia ha urgenza di
mettere in atto strategie di adattamento rispetto alle conseguenze dei
cambiamenti del clima che sono già in corso. Occorre, inoltre, attivare una
mobilitazione a tutti i livelli, dai cittadini alle municipalità, dalle regioni
al governo nazionale, per mettere in campo azioni in risposta a queste sfide.
Il Dossier riporta poi esempi di interventi realizzati
proprio in Asia e un appello ai leader del G7 che si riuniranno in Italia nel
maggio del 2017: accelerare il percorso di ratifica e realizzazione degli
impegni assunti con la conferenza sul clima di Parigi, del dicembre 2015 e
partire dagli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) devono essere il punto
di partenza per un percorso di reale cambiamento negli attuali sistemi di vita
e di produzione.
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