“La
liturgia luogo della misericordia - Riconciliati per riconciliare”. E’ il tema
della 67esima Settimana liturgica nazionale che si terrà a Gubbio, in Umbria,
dal 22 al 25 agosto. Non poteva che essere legato alla misericordia il titolo
dell’evento organizzato dal Centro di azione liturgica e ospitato quest’anno
dalla diocesi eugubina. “Parlare
ancora di riconciliazione nel contesto dell’anno giubilare straordinario della
misericordia - spiegano il presidente del Cal, mons. Claudio Maniago, e il
vescovo di Gubbio, mons. Mario Ceccobelli - potrebbe sembrare superfluo e
sovrabbondante. Tuttavia, con questa 67a Settimana liturgica nazionale ci
proponiamo di dare uno speciale contributo al cammino della Chiesa italiana
impegnata nell’annunciare la vita buona del Vangelo e nel tracciare il cammino
verso un nuovo umanesimo in Gesù Cristo. La Settimana, infatti, nel contesto
del Giubileo e alla luce della bolla di indizione di papa Francesco, si pone lo
scopo di evidenziare la liturgia, nella diversità dei suoi riti, come luogo
dove il grande mistero della riconciliazione è reso presente, annunciato,
celebrato e comunicato”. Nei
programma delle quattro giornate eugubine figurano relatori come Ermes Ronchi,
Ildebrando Scicolone e il priore della Comunità monastica di Bose, Enzo
Bianchi. E poi presenze e interventi come quelli di mons. Nunzio Galantino,
segretario generale della Conferenza episcopale italiana, il card. Gualtiero
Bassetti (arcivescovo metropolita di Perugia-Città della Pieve), mons. Domenico
Sorrentino (vescovo di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino), mons. Franco
Giulio Brambilla (vescovo di Novara), mons. Gualtiero Sigismondi (vescovo di
Foligno). Non è un
caso che quest’anno sia la città di Gubbio a ospitare la Settimana liturgica
nazionale. Nella diocesi umbra, infatti, sono in corso le celebrazioni a
ricordo dei mille e seicento anni dalla scrittura di una lettera che
costituisce un patrimonio culturale, storico e religioso di tutta la Chiesa
universale. È l’Anno del Signore 416 e, nelle varie diocesi, la prassi
liturgica è regolata da criteri di assoluto libertarismo. Il vescovo Decenzio,
eletto alla guida della giovane e periferica comunità di Gubbio, è apertamente
contrario a tutto ciò e decide quindi di scrivere al Papa per avere
delucidazioni utili a risolvere soprattutto alcune questioni. Innocenzo
I risponde a ciascuna richiesta di Decenzio e detta precise norme liturgiche in
quella che viene definita una “Lettera Decretale”, che riporta la data del 19
marzo 416. Al di là dello scopo per cui fu scritta questa lettera e delle soluzioni
liturgiche ricevute, si tratta di un documento importante per la Chiesa
universale e fondamentale per la diocesi di Gubbio, il testo più antico - a
oggi pervenuto - che ne attesti l’esistenza. La Lettera
Decretale ha infatti un’importanza documentaria di assoluto rilievo negli studi
liturgici ed ecclesiali: il dettato di papa Innocenzo e in particolare quello
riguardante i sacramenti e la loro amministrazione, diviene normativo non solo
per la Chiesa particolare a cui era indirizzato ma in tutte le altre Chiese; ed
è per questa ragione che tra il V e il VII secolo, la lettera verrà inserita
nelle raccolte dei documenti pontifici che venivano utilizzati dai vescovi
delle Chiese occidentali ogni volta che si presentava la necessità e l’urgenza
di dirimere questioni di carattere liturgico e dottrinale. Tutte le
informazioni e gli approfondimenti sulla 67esima Settimana liturgica nazionale
si trovano sul sito web http://www.67settimanaliturgica.it, dove è possibile
anche iscriversi all’evento. Cos’è il
Cal, Centro di azione liturgica Organismo
benemerito nella promozione della liturgia in Italia il Centro di azione liturgica,
venne fondato nel 1947 a Parma nel contesto di un convegno liturgico svoltosi
il mese precedente alla pubblicazione dell’enciclica Mediator Dei. Il suo
primo presidente fu mons. Adriano Bernareggi, vescovo di Bergamo, a cui
seguirono mons. Carlo Rossi (Biella), mons. Carlo Maziana (Crema), mons.
Mariano Magrassi (Bari), mons. Luca Brandolini (Sora-Aquino-Pontecorvo), mons.
Felice Di Molfetta (Cerignola-Ascoli Satriano), mons. Alceste Catella (Casale
Monferrato) e ora mons. Claudio Maniago (Castellaneta). Lo scopo
del Cal, fin dal suo primo statuto del 1949, fu quello di dare incremento e
aiuto al movimento liturgico in Italia in sintonia con le direttive della Santa
Sede e della Conferenza episcopale italiana, che nel 1964 lo dichiarò proprio
Institutum liturgicum a norma dell’articolo 44 della Costituzione liturgica
conciliare.
Tra le
attività di cui il Cal si fece e si fa tuttora promotore sono da segnalare i
corsi di formazione per operatori liturgici, l’organizzazione della Settimana
liturgica nazionale, la pubblicazione di sussidi di studio e di divulgazione,
in modo particolare la rivista “Liturgia”, gli annuali corsi di formazione
destinati ai seminaristi.
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