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  18/08/2016 16:08


A Gubbio la Settimana liturgica nazionale: “La liturgia luogo della misericordia”, dal 22 al 25 agosto



“La liturgia luogo della misericordia - Riconciliati per riconciliare”. E’ il tema della 67esima Settimana liturgica nazionale che si terrà a Gubbio, in Umbria, dal 22 al 25 agosto. Non poteva che essere legato alla misericordia il titolo dell’evento organizzato dal Centro di azione liturgica e ospitato quest’anno dalla diocesi eugubina.

“Parlare ancora di riconciliazione nel contesto dell’anno giubilare straordinario della misericordia - spiegano il presidente del Cal, mons. Claudio Maniago, e il vescovo di Gubbio, mons. Mario Ceccobelli - potrebbe sembrare superfluo e sovrabbondante. Tuttavia, con questa 67a Settimana liturgica nazionale ci proponiamo di dare uno speciale contributo al cammino della Chiesa italiana impegnata nell’annunciare la vita buona del Vangelo e nel tracciare il cammino verso un nuovo umanesimo in Gesù Cristo. La Settimana, infatti, nel contesto del Giubileo e alla luce della bolla di indizione di papa Francesco, si pone lo scopo di evidenziare la liturgia, nella diversità dei suoi riti, come luogo dove il grande mistero della riconciliazione è reso presente, annunciato, celebrato e comunicato”.

Nei programma delle quattro giornate eugubine figurano relatori come Ermes Ronchi, Ildebrando Scicolone e il priore della Comunità monastica di Bose, Enzo Bianchi. E poi presenze e interventi come quelli di mons. Nunzio Galantino, segretario generale della Conferenza episcopale italiana, il card. Gualtiero Bassetti (arcivescovo metropolita di Perugia-Città della Pieve), mons. Domenico Sorrentino (vescovo di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino), mons. Franco Giulio Brambilla (vescovo di Novara), mons. Gualtiero Sigismondi (vescovo di Foligno).

Non è un caso che quest’anno sia la città di Gubbio a ospitare la Settimana liturgica nazionale. Nella diocesi umbra, infatti, sono in corso le celebrazioni a ricordo dei mille e seicento anni dalla scrittura di una lettera che costituisce un patrimonio culturale, storico e religioso di tutta la Chiesa universale. È l’Anno del Signore 416 e, nelle varie diocesi, la prassi liturgica è regolata da criteri di assoluto libertarismo. Il vescovo Decenzio, eletto alla guida della giovane e periferica comunità di Gubbio, è apertamente contrario a tutto ciò e decide quindi di scrivere al Papa per avere delucidazioni utili a risolvere soprattutto alcune questioni.

Innocenzo I risponde a ciascuna richiesta di Decenzio e detta precise norme liturgiche in quella che viene definita una “Lettera Decretale”, che riporta la data del 19 marzo 416. Al di là dello scopo per cui fu scritta questa lettera e delle soluzioni liturgiche ricevute, si tratta di un documento importante per la Chiesa universale e fondamentale per la diocesi di Gubbio, il testo più antico - a oggi pervenuto - che ne attesti l’esistenza.

La Lettera Decretale ha infatti un’importanza documentaria di assoluto rilievo negli studi liturgici ed ecclesiali: il dettato di papa Innocenzo e in particolare quello riguardante i sacramenti e la loro amministrazione, diviene normativo non solo per la Chiesa particolare a cui era indirizzato ma in tutte le altre Chiese; ed è per questa ragione che tra il V e il VII secolo, la lettera verrà inserita nelle raccolte dei documenti pontifici che venivano utilizzati dai vescovi delle Chiese occidentali ogni volta che si presentava la necessità e l’urgenza di dirimere questioni di carattere liturgico e dottrinale.

Tutte le informazioni e gli approfondimenti sulla 67esima Settimana liturgica nazionale si trovano sul sito web http://www.67settimanaliturgica.it, dove è possibile anche iscriversi all’evento.

 

 

Cos’è il Cal, Centro di azione liturgica

 

Organismo benemerito nella promozione della liturgia in Italia il Centro di azione liturgica, venne fondato nel 1947 a Parma nel contesto di un convegno liturgico svoltosi il mese precedente alla pubblicazione dell’enciclica Mediator Dei.

Il suo primo presidente fu mons. Adriano Bernareggi, vescovo di Bergamo, a cui seguirono mons. Carlo Rossi (Biella), mons. Carlo Maziana (Crema), mons. Mariano Magrassi (Bari), mons. Luca Brandolini (Sora-Aquino-Pontecorvo), mons. Felice Di Molfetta (Cerignola-Ascoli Satriano), mons. Alceste Catella (Casale Monferrato) e ora mons. Claudio Maniago (Castellaneta).

Lo scopo del Cal, fin dal suo primo statuto del 1949, fu quello di dare incremento e aiuto al movimento liturgico in Italia in sintonia con le direttive della Santa Sede e della Conferenza episcopale italiana, che nel 1964 lo dichiarò proprio Institutum liturgicum a norma dell’articolo 44 della Costituzione liturgica conciliare.

Tra le attività di cui il Cal si fece e si fa tuttora promotore sono da segnalare i corsi di formazione per operatori liturgici, l’organizzazione della Settimana liturgica nazionale, la pubblicazione di sussidi di studio e di divulgazione, in modo particolare la rivista “Liturgia”, gli annuali corsi di formazione destinati ai seminaristi.




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