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  23/05/2016 14:02


Spoleto: inaugurati a Trevi gli Orti Solidali della Misericordia alla presenza dell’arcivescovo Renato Boccardo e della presidente Catiuscia Marini.



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Sabato 21 maggio, a Trevi, si è tenuta l’inaugurazione degli “Orti Solidali della Misericordia”, progetto coordinato dalla Caritas diocesana di Spoleto-Norcia, nato e sviluppato come risposta a quanto papa Francesco ha scritto nell’Enciclica Laudato Sii circa la custodia del Creato: la terra ci precede e ci è stata data; si offre all’uomo per essere coltivata e custodita, attraverso un uso rispettoso dei diritti di tutti coloro  che la abitano; può anche generare forme di autoproduzione e di autoconsumo da parte dell’uomo, in antitesi alla logica perversa del consumismo sfrenato e della massimizzazione del profitto. Nel tentativo di creare ricadute a livello territoriale, attraverso la realizzazione di gesti concreti, capaci di rappresentare in termini pratici i contenuti dell’Enciclica del Papa, la Caritas diocesana di Spoleto-Norcia ha avviato, nell’Anno Santo della Misericordia, questa Opera-segno denominata “Orti solidali della Misericordia”. In località Borgo Trevi è stato riqualificato un terreno inutilizzato da anni, dove sarà possibile produrre frutta e verdura al fine di sostenere la propria famiglia, di promuovere l’integrazione sociale, di offrire a persone disoccupate l’opportunità di formazione e di acquisizione di competenze sulla gestione e produzione di prodotti ortofrutticoli, di migliorare la condizione socio-economico-relazionale del territorio trevano.

La mattinata si è aperta nei saloni del santuario del “beato Pietro Bonilli” a Cannaiola di Trevi con la conferenza di presentazione del progetto. Sono intervenuti: mons. Renato Boccardo arcivescovo di Spoleto-Norcia; Catiuscia Marini presidente della Giunta Regionale dell’Umbria; Bernardino Sperandio sindaco di Trevi; mons. Francesco Antonio Soddu direttore di Caritas Italiana; Marco Lastrucci della Società Cattolica Assicurazione; Giorgio Pallucco direttore della Caritas di Spoleto-Norcia.

«Questa iniziativa – ha detto mons. Boccardo – si colloca tra due binari, quello dell’Enciclica di papa Francesco Laudato sii che richiama gli uomini alla cura del creato, riscoprendo, tra l’altro, la fecondità della terra e quello dell’Anno Santo della Misericordia nel quale il Vescovo di Roma costantemente ci esorta a favorire accoglienza, integrazione e promozione umana». Il Presule ha così proseguito: « è possibile fare il bene insieme in quanto non è proprietà privata di nessuna istituzione». La presidente della Giunta regionale dell’Umbria, Catiuscia Marini, ha ringraziato la Caritas per questo ulteriore progetto a favore delle persone in difficoltà. Da sottolineare, che la Regione ha messo a disposizione gratuitamente il terreno dove sono sorti gli Orti.  «È un’esperienza – ha detto - che spero si ripeta anche in altre zone dell’Umbria, dove abbiamo spazi da mettere a disposizione. Nel concludere, vorrei congratularmi con la diocesi di Spoleto-Norcia e con la comunità di Trevi per la realizzazione degli Orti». Bernardino Sperandio, sindaco di Trevi, ha sottolineato che il territorio trevano, da sempre, è unito nei momenti del bisogno. «Lavorare insieme con passione – ha detto il primo cittadino - è fondamentale per ottenere buoni risultati. Questo progetto – ha proseguito – è stato sviluppato per rendere utilizzabile uno spazio abbandonato in cui, nel passato, molte persone vi hanno lavorato». Mons. Francesco Antonio Soddu, direttore di Caritas Italiana, ha portato all’arcivescovo Boccardo e ai numerosi presenti i saluti del card. Francesco Montenegro, arcivescovo di Agrigento e Presidente di Caritas Italiana, al quale ha illustrato il progetto degli Orti, molto apprezzato dal Porporato. «Gli Orti – ha detto Soddu - sono una manifestazione della solidarietà, sinonimo di buon cittadino, che contribuisce alla creazione di una mentalità basata sul concetto di comunità». Questo nuovo progetto della Caritas di Spoleto-Norcia ha avuto come partner la Società Cattolica Assicurazioni, che proprio quest’anno compie 120 anni di vita. «Da sempre – ha detto il delegato presente, Marco Lastrucci - poniamo al centro la persona e i suoi bisogni. Il nostro interesse non è tanto quello delle logiche di mercato, ma offrire risposte alle reali esigenze degli uomini e delle donne. Per questo motivo, volentieri, abbiamo dato il contributo per la realizzazione degli Orti della Misericordia a Trevi».  Infine, il direttore della Caritas di Spoleto-Norcia, Giorgio Pallucco, ha chiarito che «realizziamo gli Orti perché ci sta a cuore il nostro fratello. Sogno che questo spazio sia anche luogo di relazione e d’incontro». Daniela Lucarini, segretaria della Caritas diocesana, ha quindi ringraziato tutte le persone e le aziende coinvolte nel progetto. 

A mezzogiorno, poi, c’è stata l’inaugurazione, la benedizione degli orti e la consegna dei primi lotti alle famiglie, con la lettura del regolamento. Mons. Soddu, direttore di Caritas Italiana, ha scoperto la targa che identifica gli Orti; l’arcivescovo Boccardo, la presidente Marini, il sindaco Sperandio e il sindaco di Spoleto Fabrizio Cardarelli hanno tagliato il nastro. Il Presule, poi, ha attivato gli interruttori delle pompe che dal fiume Clitunno portano l’acqua ai lotti di terra.

La superficie del terreno è di circa 15.000 metri quadrati; 7.700 sono stati suddivisi in una quarantina di lotti da assegnare alle famiglie in difficoltà (circa 15 verranno assegnati direttamente sabato 21 maggio in occasione dell’inaugurazione). Il resto del terreno sarà così utilizzato: in una parte sarà destinata a giardino, dove gli assegnatari possono portare a giocare i figli e socializzare tra loro; un’altra verrà adibita a frutteto e una a piccolo bosco. I lotti saranno assegnati in primis a famiglie in difficoltà residenti nel Comune di Trevi, per le quali è accertato, da parte della Caritas, uno stato di disagio elevato. Si valuteranno poi i requisiti idonei ad altre assegnazioni in base alla condizione socio-familiare o relazionale (pensionati o persone che vivono sole). Gli assegnatari potranno beneficiare direttamente del frutto della loro attività e, laddove possibile, collaborare reciprocamente per lo scambio dei prodotti.Le eventuali eccedenze saranno gestite dalla Caritas, che provvederà a distribuirle alle altre fasce di povertà presenti sul territorio. 




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