“Mi auguro che la Veglia di Pentecoste, durante la
quale consegnerò il Libro del Sinodo, sia un momento di slancio della nostra
Chiesa. Il Sinodo ci ha impegnati molto. Ma ora c’è l’obiettivo della
sinodalità. Vogliamo essere una Chiesa che guarda al futuro con speranza”. Con queste parole il vescovo della diocesi di
Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino invita tutti a partecipare alla celebrazione
che si terrà sabato 14 maggio alle 21 nella cattedrale di San Rufino ad Assisi.
Sarà una celebrazione intensa anche per i diversi momenti che la
caratterizzeranno: tutta la liturgia legata alla Pentecoste, il Giubileo dei
ministeri (Accoliti, lettori, ministri della parola, ministri straordinari
della comunione, cantori) e la consegna del volume dal titolo “Tu sei la nostra gioia” che
contiene i decreti sinodali. “Questo libro – sottolinea monsignor Sorrentino -
detta le nuove linee evangeliche, pastorali e di rinnovamento
organizzativo della diocesi. Traccia il percorso che ci vedrà impegnati per i
prossimi anni”. E non mancano prospettive concrete che interessano anche la
società civile: la “carità politica”, il
bene comune, l’impegno per un associazionismo positivo, all’insegna della
solidarietà, e il no a forme malate di associazionismo che strumentalizzando la
religione si nutrono di illegalità e si prestano perfino alla complicità con la
mala vita organizzata, tra mafia, camorra e simili. Grande attenzione viene
data al dialogo interreligioso nella linea dello “spirito di Assisi” inaugurato da Giovanni
Paolo II . Si considera la situazione delle sette di più diverso tipo presenti
sul territorio, e si ribadisce l’incompatibilità dell’appartenenza cristiana
con la massoneria. Nel libro viene delineato il percorso di rinnovamento delle
parrocchie sulla base della riscoperta delle piccole comunità e delle famiglie
come “chiese domestiche”. “Laddove la famiglia in senso parentale arranca
sempre di più, abbiamo attivato un progetto che vede piccoli gruppi di laici
prendere iniziativa e interagire, partendo dalla preghiera e fino ad arrivare
agli aiuti concreti nel momento del bisogno. E’ questa la Chiesa che vorrei –
conclude Sorrentino – gioiosa e aperta al prossimo. Una Chiesa che si muova in
piena sintonia col vangelo, sulle tracce di
Francesco e Chiara dei quali non possiamo tradire il messaggio”.
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