Le famiglie con figli o in attesa di prole, con anziani e disabili gravi, monoreddito, con capofamiglia che abbia perduto il lavoro e non sia sufficientemente coperto da ammortizzatori sociali o non abbia un lavoro stabile.
Il “Fondo di solidarietà” ha una funzione integrativa alle iniziative sociali già esistenti (non va a sostituirle) o che verranno attivate da altri soggetti istituzionali, i cui interventi saranno rivolti a diverse forme di aiuto: pagamento rata d’affitto, utenze primarie (acqua, luce, gas, riscaldamento…) e acquisto di generi alimentari, medicinali, materiale igienico-sanitario per neonati, corredo e libri scolastici per bambini e ragazzi, fino ad un massimo di 500 EURO mensili per due anni.
Come accedere al contributo
Per accedere agli aiuti del “Fondo di solidarietà” basta contattare il proprio parroco o gli operatori-volontari della Caritas parrocchiale, oppure direttamente la Caritas diocesana di appartenenza, dove gli interessati saranno assistiti o indirizzati nel presentare la domanda di aiuto da inoltrare all’apposito Comitato regionale di gestione del “Fondo”.
Un ruolo importante sarà svolto anche dai patronati e dai centri di assistenza fiscale (es. Acli e sindacati) nel determinare le necessità ed i livelli di reddito familiare che necessitano di essere integrati dall’intervento del “Fondo”, oltre che per orientare ed informare le famiglie sulle opportunità che la legislazione e le iniziative delle istituzioni nazionali e locali offrono per fronteggiare le situazioni di difficoltà economica.