Diaconato permanente in Toscana

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Un dono sempre nuovo
L'Ordine è il sacramento grazie al quale la missione affidata da Cristo ai suoi Apostoli continua ad essere esercitata nella Chiesa sino alla fine dei tempi: è, dunque, il sacramento del ministero apostolico. Comporta tre gradi: l'episcopato, il presbiterato, il diaconato.
(cfr. Catechismo Chiesa cattolica n.1536) Tutti rispettino i diaconi come lo stesso Gesù Cristo, e il vescovo come l'immagine del Padre, e i presbiteri come il senato di Dio e come il collegio apostolico: senza di loro non c'è Chiesa.
(S. Ignazio di Antiochia, Lettera ai Trallesi III) La natura sacramentale del ministero ecclesiale fa sì che ad esso sia intrinsecamente legato il carattere di servizio. I ministri, infatti, in quanto dipendono interamente da Cristo, il quale conferisce missione e autorità, sono veramente servi di Cristo (cfr. Rm 1,11), ad immagine di lui che ha assunto liberamente per noi la condizione di servo (Fil 2,7).
(Congregazione per l'Educazione Cattolica-Congregazione per il clero, dichiarazione congiunta, introduzione 1 - 1998)

Chi è il Diacono La potestà dell'ordine sacro
Il Diacono nel suo grado personifica Cristo Servo del Padre, partecipando alla triplice funzione del Sacramento dell'Ordine: è maestro, in quanto proclama e illustra la Parola di Dio; è santificatore, in quanto amministra il sacramento del Battesimo, dell'Eucaristia, e i Sacramentali; è guida, in quanto è animatore di comunita o settori della vita ecclesiale. In tal senso, il diacono contribuisce a far crescere la Chiesa come realtà di comunione, di servizio, di missione.
(Papa Giovanni Paolo II ai diaconi italiani, 15 marzo 1985) Al servizio del popolo di Dio
In grado inferiore della gerarchia stanno i diaconi, ai quali sono imposte le mani non per il sacerdozio, ma per il ministero
(Lumen Gentium 29) Il dono del diaconato
Il dono del diaconato permanente è una occasione provvidenziale per annunciare il mistero della Chiesa in rapporto a Cristo e alla sua missione di salvezza nella storia
(cfr I diaconi permanenti nella Chiesa in Italia �Orientamenti e norme, 55 - 1993)
Che cosa fa
Funzioni non solo liturgiche
L'ufficio del diacono (...) amministrare solennemente il battesimo, conservare e distribuire l'Eucarestia, in nome della Chiesa assistere e benedire il matrimonio, portare il Viatico ai moribondi, leggere la sacra Scrittura ai fedeli, istruire ed esortare il popolo, presiedere al culto e alla preghiera dei fedeli, amministrare i sacramentali, dirigere il rito dei funerali e la sepoltura. Essendo dedicati agli uffici di carità e assistenza, i diaconi si ricordino il monito di S. Policarpo: "Misericordiosi, attivi, camminanti nella verità del Signore, il quale si è fatto servo di tutti" (Lumen Gentium 29)   L'animazione del servizio
Suo compito è di essere "interprete delle necessità e dei desideri delle comunità cristiane" e "animatore del servizio, ossia della diakonia", che è parte essenziale della missione della Chiesa
(Norme fondamentali per la formazione dei diaconi permanenti 5 -1998)
  1. Diaconia della Parola. Il ministero della Parola, nella varietà delle foune, dei luoghi e dei momenti, si pone oggi con particolare urgenza. Se questo ministero è proprio del vescovo, il diacono, come insegna S. Ignazio di Antiochia, è chiamato ad aiutarlo nella predicazione della Parola di Dio. Egli, in collaborazione con i presbiteri, partecipa, per la grazia sacramentale, all'edificazione della Chiesa che accoglie il Vangelo e, con l'assistenza dello Spirito Santo, piamente l'ascolta, santamente lo custodisce, fedelmente l'espone. (cfr. Dei Verbum 10)
  2. Diaconia della comunione. Il ministero del diaconato, a partire dall'Eucaristia, è ministero di comunione e per la comunione. Il suo servizio all'altare lo costituisce servo della comunione. Egli è chiamato ad animare capillarmente la comunità (cfr. Re. DP, n. 16) preparandola ad una partecipazione piena, consapevole e attiva (S.C., n. 14) all'Eucarestia, presieduta dal vescovo e dal presbitero. (...)
  3. Diaconia della testimonianza. Il Diacono accompagna e sostiene la fatica e la lotta degli uomini e dei poveri soprattutto, condividendo le loro fatiche, le loro gioie, le loro speranze. In ogni situazione deve manifestare il mistero della Chiesa (...) di fronte ai grandi problemi della vita, del lavoro, della pace, della giustizia, dell'emarginazione, che appaiono oggi questioni decisive per la confessione di fede nel Signore Risorto."
    (CET Il diaconato permanente: linee comuni per le Chiese della Toscana 7 �1990)
Nella Chiesa e nella società
Il servizio della carità nell'area dell'educazione cristiana; l'animazione degli oratori, dei gruppi ecclesiali giovanili e delle professioni laicali; la promozione della vita in ogni sua fase e della trasformazione del mondo secondo l'ordine cristiano. In questi campi il loro servizio � particolarmente prezioso perché, nelle attuali circostanze, le necessit� spirituali e materiali degli uomini (...) sono molto diversificate.
(Norme fondamentali per la formazione dei diaconi permanenti 38- 1998)
Come si diventa Dal mondo, nel mondo, con il mondo
Essi possono provenire da tutti gli ambiti sociali ed esercitare qualsiasi attività lavorativa o professionale purché essa non sia (...) sconveniente con lo stato diaconale (Codice di diritto canonico nn. 285-289 )
Il candidato al diaconato permanente, che non è sposato, non vi sia ammesso se non dopo aver compiuto i 25 anni di età; colui che è sposato, se non dopo aver compiuto i 35 anni di età (Codice di diritto canonico n. 1038 ) Vocazione e discernimento
Non si dovrà confondere la vocazione al diaconato con il desiderio di essere diaconi. (...) Sarà opportuno verificare la vocazione ed il carisma di ciascuno all'interno della comunità di appartenenza. (...) Appare perciò criterio normale, per la scelta dei candidati, chiamare all'ordinazione chi già di fatto esercita un servizio apostolico nell'ambito di una comunità I diaconi saranno uomini di grande maturità umana e cristiana, psicologicamente equilibrata e moralmente retti, uomini che abbiano dimostrato di avere "consolidato" il proprio stato di vita (matrimonio, celibato, vedovanza) e dato prova di svolgere la propria professione civile con serietà, uomini di fede e di preghiera che hanno testimoniato di amare la Chiesa, senza alcun'altra preoccupazione che il Vangelo del Signore (cfr. Tim. 3,8-13)
(CET Il diaconato permanente: linee comuni per le Chiese della Toscana 8-1990 )







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