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  06/10/2012 14:36


L’arcivescovo mons. Gualtiero Bassetti interviene sull’efferato delitto del giovane Ovidio



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“I figli son figli e son tutti uguali”

 

            “I figli son figli e son tutti uguali” dice la protagonista di una celebre commedia di Eduardo De Filippo. Sì, i figli son figli: quelli nati nel matrimonio o da una coppia di fatto, quelli adottati, quelli in affido. I figli son figli. E’ una legge di natura. Una soglia invalicabile.

            Ovidio Stamulis aveva il diritto di esserlo come tutti e ancor più perché era un minorenne. Un ragazzo solare, un ragazzo normale e al tempo stesso dignitoso, pieno di entusiasmo a scuola ed in parrocchia che dalla vita si aspettava tanto, perché da piccolo aveva avuto poco: la triste storia di un immigrato. Aiutava la mamma nei piccoli lavori di casa, era impegnato nel teatro parrocchiale e in altre attività di animazione.

Poi la tragedia… Qualcuno si è domandato “dove è Dio?”. “Dove era Dio in quel momento?”. Ho risposto: Dio in quel momento era con Ovidio, come era accanto a Gesù sulla croce. Anche Gesù fu percosso e bastonato prima di salire il Calvario.

Ma non posso non rivolgermi anche a colui che l’ha colpito: tu avevi il compito di essere per lui un padre dal momento che l’avevi accolto, nella tua casa, assieme a sua madre. Ravvediti, cambia vita, prima che sia troppo tardi. Rientra in te stesso, nel più profondo della tua coscienza, altrimenti questo sangue innocente potrebbe soffocare la tua vita. Non fare come Caino che andò ramengo per tutta la vita. Rientra in te stesso. Non potrai sfuggire alle tue responsabilità.

In questo momento di buio, accogli Signore il pianto di una madre straziata e dell’intera comunità di Pietrafitta sconvolta; consola i suoi insegnanti e i compagni di scuola e sostienici nelle nostre fragilità e nella nostra poca fede.




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