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  18/01/2012 14:12


Perugia: un volume sulla storia dell’ultramillenaria Abbazia Benedettina di San Pietro. L’opera dell’Abate emerito Giustino Farnedi e’ stata pubblicata in coedizione dal centro storico benedettino italiano e dalla deputazione di storia patria per l’Umbria



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Sarà presentato a Perugia, nell’Abbazia di San Pietro - Aula Magna della Facoltà di Agraria, venerdì 20 gennaio (ore 16) il volume L’Abbazia di San Pietro in Perugia e gli studi storici, dell’abate emerito Giustino Farnedi. L’opera, di 580 pagine, è stata pubblicata nel 2011 in coedizione dal Centro Storico Benedettino Italiano in Cesena (Italia Benedettina, 35) e dalla Deputazione di Storia Patria per l’Umbria in Perugia (Biblioteca della Deputazione di Storia Patria per l’Umbria, 9). La presentazione sarà seguita dalla visita guidata della mostra Bibbie e manoscritti atlantici in Umbria (23 settembre 2011-31 gennaio 2012), allestita presso l’Archivio Storico di San Pietro.

«Si tratta di un’opera senza precedenti sia per la novità dell’impostazione che per l’ampiezza dell’analisi storiografica, destinata a divenire un modello di riferimento per tutta la ricerca sul monachesimo italiano e la storia locale dell’Umbria». A sottolinearlo è la prof.ssa Nadia Togni dell’Università di Ginevra (Svizzera) in un comunicato stampa di annuncio della presentazione. «Il volume – aggiunge – costituisce la più dettagliata e completa storia dell’abbazia benedettina di San Pietro di Perugia. L’abbazia perugina è una delle fondazioni monastiche più antiche e prestigiose di tutta l’Italia centrale. Fondata nel 966 dall’abate Pietro, nel corso della sua storia più che millenaria, San Pietro giunse a costituire un vastissimo patrimonio fondiario lungo la Media Valle del Tevere, sul quale vivevano più di 500 famiglie e sorgevano 20 parrocchie amministrate dall’abate». 

L’archivio storico, del quale l’abate Giustino Farnedi è direttore e conservatore, costituisce la fonte principale alla quale attinge l’autore per questa magistrale opera storiografica. Nell’archivio si conservano, infatti, le bolle pontificie, i diplomi imperiali, i documenti giuridici, le Cronache del monastero, la documentazione economica e finanziaria, le carte topografiche e le mappe, che documentano dettagliatamente le vicende storiche dell’abbazia e l’attività della comunità monastica attraverso i secoli. Questo prezioso archivio, per l’antichità e la ricchezza dei documenti che vi si conservano, fu definito un “archivio gioiello” dal Presidente della Repubblica ed economista Luigi Einaudi.

La prima parte dell’opera dell’abate Farnedi ricostruisce la storia di San Pietro di Perugia attraverso la storia dell’archivio, dei suoi archivisti e delle molteplici tipologie documentarie e librarie che vi si conservano. La seconda parte comprende la bibliografia storico-ragionata delle opere a stampa pubblicati dal XVI secolo al 2011, che trattano specificatamente di San Pietro. L’autore recensisce così 1553 contributi tra monografie, poligrafie, saggi, articoli, cataloghi e webgrafie, spaziando tra più diversi ambiti disciplinari: storia dell’istituzione, produzione artistica, attività pastorale dei monaci, rapporti con la Congregazione Cassinese, ricerca scientifica e tecnica, amministrazione dei beni e delle dipendenze, tra le quali Casalina e Sant’Apollinare.

Diverse sono le pubblicazioni di carattere storico curate dall’abate Farnedi. Tra i saggi relativi all’Abbazia di San Pietro in Perugia ricordiamo: “Le cronache dell’Archivio: un maestro, il Galassi” (2005); “L’Abbazia di San Pietro: una Rocca?” (2006); “La colonia agricola di San Pietro 1862-1892” (2007); “Don Costanzo Tabarelli” (2008); “Le chiese dipendenti da San Pietro” (2008); “Il Vasari a Perugia” (2011).

Giustino Farnedi è monaco benedettino dal 1959, eletto abate del monastero di San Giacomo in Pontida nel 1990. Attualmente è Conservatore del complesso abbaziale di San Pietro in Perugia e direttore dell’Archivio storico. Dal 1982 è vice direttore ed amministratore del Centro Storico Benedettino Italiano. Diplomato in Biblioteconomia alla Biblioteca Apostolica Vaticana nel 1962 e in Paleografia, Archivistica e Diplomatica all’Archivio Segreto Vaticano nel 1965, ha ricoperto le seguenti cariche: bibliotecario del Pontificio Ateneo Sant’Anselmo dal 1971 al 1989 e contemporaneamente professore di Paleografia latina nel Pontificio Istituto Liturgico di Sant’Anselmo, direttore di Studia Anselmiana, fondatore e primo direttore di Ecclesia Orans, dal 1982 ha collaborato con la Libreria editrice Vaticana, di cui è stato direttore dal 1985 al 1988.  




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