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  23/05/2015 17:12

CITTà DI CASTELLO: ORDINAZIONE DI SETTE NUOVI DIACONI PERMANENTI


Domenica 24 maggio mons. Domenico Cancian, vescovo di Città di Castello, ha conferito l’ordine del diaconato a sette uomini, sposati, che saranno a servizio della chiesa di Città di Castello. Salvatore Bartolucci (della parrocchia di Trestina), Lucio Crispoltoni (della comunità parrocchiale di Lerchi), Giorgio Fiorucci (della Madonna delle Grazie), Ulderico Manoni (santa Veronica a La Tina), Giuseppe Meozzi (Citerna), Urbano Salvi (Promano) e Marco Zangarelli (di Cerbara) hanno ricevuto il ministero ordinato per svolgere il servizio della carità. La Cattedrale, addobbata con i colori della Pentecoste e gremita di persone giunte da ognuna delle sette parrocchie di provenienza dei neo ordinati, ha fatto da cornice alla liturgia di ordinazione. La presentazione é stata fatta da don Livio Tacchini che ha curato per sei anni la formazione di questi uomini. La moglie di ogni candidato - consorte, cioè compagna anche in questa scelta - ha descritto con poche parole le qualità “diaconali” del marito. Sono uomini di preghiera, uomini che lavorano, uomini che stanno vivendo il servizio presso la caritas, uomini che stanno a servizio dei bambini, uomini che stanno dietro piuttosto che davanti; queste le qualità dei sette diaconi. Mons. Domenico Cancian - durante l’omelia - ha ricordato l’evento impetuoso della Pentecoste ed ha voluto commentarne i segni. Un vento impetuoso scuote la casa dove gli apostoli erano a porte chiuse. Erano statici e pigri, ma lo Spirito li ha scossi e messi tutti in movimento. Lingue di fuoco si posano su ciascuno di loro. L’amore di Dio penetra e trasforma i loro cuori: tutti i presenti capiscono le loro parole, ma soprattutto tra di loro si dicono cose che contano davvero. Il Vescovo ha quindi esortato i nuovi diaconi ad essere prima di tutto uomini di Dio, capaci di vivere secondo lo Spirito che ama, trasforma e rinnova continuamente il mondo e la Chiesa. Il diacono ci ricorda che siamo tutti chiamati a servire, proprio come ha fatto Gesù. Il campo é sterminato: il Vangelo, i poveri, la chiesa. Li ha invitati inoltre ad essere umili servitori della Chiesa dovunque essi saranno inviati. Infine ha raccomandato di essere servitori della comunione. Lo splendore della liturgia é stato arricchito dai canti dei cori parrocchiali da dove provengono i nuovi diaconi: Cerbara, Lerchi, Madonna delle Grazie, Citerna, Santa Veronica “La Tina”, Promano, Trestina



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