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  03/03/2015 18:13

PERUGIA: IN RICORDO DI UN INIMITABILE MISSIONARIO, MONS. ANTERO ALUNNI GRADINI


Nel giorno delle esequie dell’ex direttore dell’Ufficio diocesano e regionale missionario e la cooperazione tra le Chiese, pubblichiamo lo scritto di una sua collaboratrice, Anna Maria Federico E’ un lungo cammino fatto di reciproco ascolto, rispetto e amicizia quello che ho condiviso, in tutti questi anni, con il carissimo Don Antero. Ho conosciuto mons. Antero Alunni Gradini a partire dalle Scuole Medie, poiché frequentavo l’Istituto Carducci dove lui era insegnante di religione. Mi ha subito coinvolto, prima in un pellegrinaggio a Lourdes, a cui ho partecipato anche con i miei genitori, e poi invitandomi all’Ufficio Missionario ed ai Convegni proposti dalle Pontificie Opere Missionarie (POM). Così mi si è aperto di fronte un mondo … Per ogni giovane la realtà missionaria è una splendida opportunità di crescita personale e spirituale e il Movimento Giovanile Missionario, a cui ho subito partecipato con altri amici ed amiche perugini e non, ci ha donato tanti stimoli e ci ha fatto crescere più profondamente nella esperienza di fede e nel servizio alla missione universale. Don Antero era sempre pronto a farci partecipare alle iniziative proposte dalle POM e ci guidava con pazienza ed impegno anche nelle attività di animazione a partire dall’“Ottobre missionario” ed alle varie iniziative sia di preghiera che di formazione a partire dal lavoro con i ragazzi fino alla raccolta di offerte al Cimitero monumentale di Perugia, essendo il rettore della chiesa in Monteroni. E noi del gruppo missionario insieme ad altri giovani sia della Pastorale giovanile che di altri gruppi ecclesiali, abbiamo cercato di diffondere “il fuoco della missione” anche nella città di Perugia: ricordo ancora la preparazione per la venuta (26 ottobre 1986) di papa Giovanni Paolo II con il servizio fatto in comunione e la presenza viva del nostro vescovo mons Cesare Pagani, che ci ha dato la gioia di vivere lo stile della missionarietà. Poi dal Movimento giovanile missionario sono sorti dei frutti: due vocazioni alla vita consacrata e varie a quella matrimoniale e sempre in comunione tra noi e con don Antero abbiamo cercato - ognuno secondo le proprio possibilità - di continuare a svolgere un servizio di animazione parrocchiale. Don Antero - in qualità di delegato regionale delle POM -, mi ha sostenuto e coinvolto dandomi la responsabilità come delegata prima Diocesana e poi Regionale delle Pontificie Opere Missionarie. In tutti questi anni ci siamo sempre confrontati e impegnati nella varie iniziative da portare avanti con il reciproco desiderio di tramettere l’ansia missionaria che avevamo ricevuto in dono. E quante volte, negli ultimi venti anni, ci siamo messi in viaggio di buon mattino per partecipare al Consiglio Missionario Nazionale a Roma tornando a casa la sera forse stanchi, ma sempre entusiasti e pieni di progetti e di stimoli a far arrivare nelle parrocchie. Come non ricordare un’altra iniziativa che don Antero ha sempre sentito come un importantissimo servizio per la Chiesa del mondo: l’Opera apostolica del corredo del missionario che ha coinvolto varie animatrici delle parrocchie nella preparazione di paramenti sacri e nell’acquisto di oggetti liturgici da inviare in missione. Insieme a lui per vari anni ho visitato ogni terza domenica di Ottobre, in occasione della Giornata Missionaria Mondiale, le esposizioni del Corredo del missionario che venivano fatte in molte parrocchie della città e dei vari paesi limitrofi ed era sempre felice di vedere che c’era una risposta per sostenere le Chiese delle missioni. Anche la splendida chiesetta del Collandone in Corso Vannucci (di fronte all’Hotel Posta) è stato un punto di riferimento per l’attività missionaria di questi anni. Questa chiesa è stata sempre curata amorevolmente da don Antero e vi si sono svolte non solo le celebrazioni delle messe missionarie e le esposizioni del corredo del missionario, donato dalle diverse parrocchie della Diocesi, ma anche vari mercatini missionari di beneficenza. E così proprio là, nella chiesetta del Collandone, come anche nella sua parrocchia di Casaglia noi amici del Centro Missionario abbiamo anche festeggiato i suoi 90 anni !!!! Insomma, nel lungo cammino di questi quasi quaranta anni di amicizia, la figura unica ed irripetibile del nostro carissimo don Antero mi ha invitato sempre a non mollare … a far sì che la missione continui ad essere viva nella nostra realtà locale. E lui, anche se negli ultimi tre anni aveva lasciato l’incarico di delegato regionale di Missio, aveva sempre nel cuore e nella mente quell’ansia missionaria che porta a vivere l’animazione come una esigenza di vita… Ecco che il fuoco della missione che i sacerdoti, i consacrati e noi laici abbiamo ricevuto in dono dal Signore e che don Antero ci ha sempre invitato a far crescere non può né deve estinguersi, ma deve ancor di più rafforzarsi anche in ricordo di un inimitabile missionario come il nostro caro Direttore. Anna Maria Federico



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