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  16/11/2017 13:20

SPOLETO: VEGLIA DI PREGHIERA PER LA GIORNATA DEI POVERI, IN CATTEDRALE PRESIEDUTA DALL’ARCIVESCOVO CON TRE GESTI SIGNIFICATIVI: ADORAZIONE DELLA CROCE, CESTE DI PANE, PROFUMO NELLE MANI


Papa Francesco al termine del Giubileo della Misericordia ho offerto alla Chiesa la Giornata Mondiale dei Poveri, «perché – scrive il Pontefice - in tutto il mondo le comunità cristiane diventino sempre più e meglio segno concreto della carità di Cristo per gli ultimi e i più bisognosi…Invito la Chiesa intera e gli uomini e le donne di buona volontà a tenere fisso lo sguardo, in questo giorno, su quanti tendono le loro mani gridando aiuto e chiedendo la nostra solidarietà. Sono nostri fratelli e sorelle, creati e amati dall’unico Padre celeste». Questa prima Giornata Mondiale dei Poveri, dal tema “ Non amiamo a parole ma con i fatti ”, si celebra domenica 19 novembre 2017, XXXIII del tempo ordinario. L’archidiocesi di Spoleto-Norcia propone per venerdì 17 novembre alle ore 21.00 nella Basilica Cattedrale una veglia di preghiera in preparazione a questa Giornata. Insieme all’arcivescovo Renato Boccardo ci saranno, in particolare, gli operatori delle Caritas parrocchiali o di Pievanie, i membri delle varie associazioni di volontariato presenti sul territorio e dei movimenti e gli animatori della liturgia. Alcuni gesti caratterizzeranno la veglia: la venerazione del Crocifisso ( Se vogliamo incontrare realmente Cristo, è necessario che ne tocchiamo il corpo in quello piagato dei poveri, come riscontro della comunione sacramentale ricevuta nell’Eucaristia ); le ceste di pane portate al centro del presbiterio ( Nel pane quotidiano Dio ci dà un segno della sua bontà e l’alimento essenziale della tavola di famiglia ); il profumo versato sulle mani del primo di ogni banco ( Benedette le mani che si aprono ad accogliere i poveri e a soccorrerli, sono mani che portano speranza ). «Con la preghiera – afferma l’arcivescovo Boccardo – ci metteremo alla scuola di Cristo per chiedergli il dono di occhi per vedere le sofferenze di tanti nostri fratelli e sorelle, per divenire sempre più immagine del buon samaritano che si china su ogni uomo piagato nel corpo e nello spirito e versa sulle sue ferite l’olio della consolazione e il vino della speranza».



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