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  09/11/2017 18:14

CITTà DI CASTELLO: CELEBRAZIONI PER LA FESTA DEI SANTI PATRONI FLORIDO E AMANZIO IL 13 NOVEMBRE


Solennità dei Patroni principali della diocesi Florido, Amanzio e Donnino, il 13 novembre, testimoni dell’ identità umana e cristiana. È una celebrazione che prevede la partecipazione dell’intera Diocesi con l’offerta della lampada di San Florido da parte del sindaco di San Giustino Paolo Fratini. Florido nacque a Città di Castello attorno al 520. I suoi genitori morirono quando egli era ancora in giovane età; studiò lettere e teologia. Attorno all’anno 542 il vescovo lo nominò diacono. Qualche tempo dopo Florido, insieme ad Amanzio e Donnino, fuggì a Perugia, poiché Città di Castello era stata assediata dalle truppe di Totila. Qui il vescovo Ercolano, lo ordinò sacerdote. Ercolano affidò a Florido un’ambasceria presso il vescovo di Todi, Fortunato. Recandosi a Todi i due santi incontrarono, presso Pantalla, un indemoniato, che fu guarito dalla preghiera di Florido (anno 544 circa). Quando, sette anni dopo, anche Perugia cedette a Totila il vescovo Ercolano fu ucciso. Florido, tornato a Città di Castello, la trovò distrutta. Nella drammatica situazione seppe tenere unita la popolazione e organizzare la ricostruzione. Aiutandosi l’un l’altro come fratelli, Florido vescovo, Amanzio sacerdote e Donnino laico/eremita, hanno dato vita a una Chiesa autentica, animata dalla fede e dalla carità, fondata sulla certezza dell’amore di Dio che dà la forza di ricostruire le mura, le case, il castello, le strade, ma soprattutto una comunità umana e cristiana. Papa Pelagio, accogliendo la preghiera dei cittadini, nominò Florido vescovo. Egli si impegnò nel predicare la Parola di Dio, vivendo con giustizia e carità. Morì a Pieve de’ Saddi il 13 novembre 599. Lo studio di Pierluigi Licciardello è pubblicato come terzo volume della collana “Castellana Ecclesia”, promossa dall’Archivio Storico Diocesano nel 2015 in occasione dei 1550 anni dalla più antica attestazione di un vescovo di Città di Castello. I volumi della collana si possono chiedere all’Archivio Storico Diocesano o alla Pliniana Editrice di Selci-Lama.



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