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  10/12/2014 16:22


La Chiesa perugina ricorda il seminarista Giampiero Morettini a tre mesi dalla morte. A lui intitolati gli “Oratori Riuniti dell'Unità pastorale di San Martino in Campo, San Martino in Colle, Santa Maria Rossa, Sant’Andrea d’Agliano e Sant’Enea”



Si è tenuta nella serata dello scorso 9 dicembre, presso l’Oratorio di San Martino Colle (Perugia), per iniziativa del parroco don Antonio Sabatini, l’intitolazione degli “Oratori Riuniti dell'Unità pastorale di San Martino in Campo, San Martino in Colle, Santa Maria Rossa, Sant’Andrea d’Agliano e Sant’Enea” a Giampiero Morettini, il giovane seminarista perugino morto il 21 agosto scorso. Alla presenza di numerosissimi giovani e parrocchiani, don Antonio ha consegnato alla famiglia, i genitori, il fratello e la cognata con il piccolo Loris, la targa, copia di quella che sarà affissa in tutte le sedi dell’Oratorio.

Durante la serata è stato proiettato il corto “Alla luce dei tuoi occhi” che tanto successo ha riscosso a Perugia nelle ultime settimane, tratto dall’omonimo libro di suor Roberta Vinerba. L’equipe del Cortometraggio, guidata dal regista Nicolò Cesaroni, ha raccontato le fasi della lavorazione che si è conclusa proprio nei giorni della morte di Giampiero. Colpiti da questa storia, gli autori vollero dedicare a Giampiero l’intero lavoro, così come la canzone portante della colonna sonora scritta in occasione del funerale.

Dopo la consegna della targa e l’intitolazione degli Oratori, suor Roberta Vinerba ha ricordato ai presenti che la serata non era stata pensata come un semplice ricordo, pur grato e affettuoso ad un morto, ma come un momento di preghiera, consolazione e speranza, poiché in realtà tutti coloro che ci hanno preceduto, compreso Giampiero sono vivi. Vivi perché Gesù è risuscitato ed ha aperto per tutti le porte del Paradiso, la meta della vita, il luogo nel quale “non ci saranno più addii”.

Giampiero Morettini, seminarista al terzo anno di formazione, ha vissuto il suo servizio nell’Unità pastorale guidata da don Antonio. Molto amato dai giovani e da coloro che lo hanno conosciuto, la sua malattia, vissuta con coraggio e abbandono alla volontà di Dio, nel mese in cui si è consumata ha coinvolto con la preghiera e con l’affetto l’intera comunità diocesana ed ha avuto risonanze anche fuori i suoi confini. Nella veglia che ha preceduto il funerale, tenutosi presso la parrocchia di Castel del Piano, nella quale Giampiero aveva vissuto il suo cammino di fede, centinaia e centinaia di persone, soprattutto giovani, si avvicendarono nella preghiera in un flusso mai interrotto.

L’iniziativa di don Antonello a tre mesi dalla morte dimostra come la Chiesa conservi una memoria viva dei suoi, una memoria che non accenna a sbiadire, tanto che è prevista nei prossimi mesi la pubblicazione di un volume, per mano di suor Roberta Vinerba, su incarico del cardinale Gualtiero Bassetti, che racconti, attraverso le testimonianze di coloro che lo hanno conosciuto, la storia di questo giovane mite e discreto che, come lui stesso scrisse nel suo testamento indirizzato a don Francesco Buono, parroco di Castel del Piano, aveva come desiderio quello di “diventare santo”.




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