L’Assemblea
diocesana di Perugia-Città della Pieve (17-18 novembre) è definita
dal cardinale arcivescovo Gualtiero Bassetti «preziosa e vitale
nella nostra Chiesa», perché occasione comunitaria di riflessione
sulla positiva esperienza della sua Visita
pastorale (2013-2017) alle
comunità parrocchiali delle 32 Unità pastorali e agli ambiti
sociali di interesse anche pastorale come il mondo del lavoro con le
sue problematiche, la sanità e le sue realtà di volontariato, la
scuola e l’università luoghi di formazione delle generazioni
future e l’immigrazione con il non sempre facile processo di
accoglienza-integrazione. A quest’importante assise diocesana sono
intervenuti, nella prima giornata, oltre il cardinale Bassetti, il
suo vescovo
ausiliare mons. Paolo Giulietti, che ha illustrato “I principali
temi della Visita pastorale”, don Paolo Asolan, docente alla
Pontificia Università Lateranense, che ha offerto una relazione su
“Le frontiere della sinodalità e della corresponsabilità”, e
don Andrea Lonardo, direttore dell’Ufficio catechistico della
Diocesi di Roma, che ha parlato di un tema molto sentito: “Le
frontiere della testimonianza e dell’annuncio”. Tutti gli
interventi sono consultabili sul sito: www.diocesi.perugia.it .
Cifre,
obiettivi e temi della Visita pastorale del
cardinale Bassetti alle 32 U.p. dell’Archidiocesi.
Mons.
Giulietti, in qualità di coordinatore della Visita
pastorale, ha fornito anche delle interessanti cifre di questo
significativo e partecipato evento ecclesiale indetto il 27 marzo
2013 e apertosi nella cattedrale di San Lorenzo il 24 novembre
successivo, per poi iniziare il 19 gennaio 2014 e concludersi il 10
luglio 2017. Ben 481 sono stati gli appuntamenti di cui: 50
incontri con i Consigli pastorali e per gli affari economici
parrocchiali; 31 incontri con il clero; 78 incontri con gli operatori
pastorali; 42 incontri con le aggregazioni laicali; 22 incontri
con comunità religiose; 113 assemblee con il popolo di Dio;
22 visite a opere caritative; 10eventi (di varia natura); 69
sessioni di udienze private; 44 sessioni di visite alle famiglie
e ai malati. Inoltre, sul territorio dell’Archidiocesi sono stati
effettuati 210 appuntamenti non di carattere parrocchiali:
109 incontri con aziende, associazioni locali, enti e strutture
residenziali; 81 visite di scuole statali e paritarie e sedi
universitarie; 20 incontri con i rappresentanti delle Istituzioni.
Il
vescovo ausiliare ha poi ricordato gli obiettivi della Visita
pastorale: «Incontrare il santo popolo di Dio nelle parrocchie e
comunità […] per accogliere e celebrare insieme il dono
sorprendente della salvezza; Ascolto attento della realtà nei luoghi
dove quotidianamente si lavora, si studia e ci si incontra, per la
creazione di relazioni significative; Verificare il cammino che si
sta facendo in seno alle unità pastorali».
Mons.
Giulietti ha presentato anche i “temi pastorali” emersi durante
gli oltre tre anni di Visita alle comunità
parrocchiali delle 32 Unità pastorali (U.p.); temi che sono stati
affrontati nei Gruppi di studio che hanno caratterizzato la seconda
giornata dell’Assemblea diocesana, svoltisi in sale e chiese del
centro storico cittadino, ai quali hanno preso parte più di 600
delegati in rappresentanza delle Unità pastorali e degli Uffici,
Servizi e Organismi diocesani. Tra i temi trattati, ha sottolineato
il vescovo ausiliare, in primis la «Sinodalità e
collegialità: dinamiche essenziali per il funzionamento delle U.p;
Integrazione pastorale tra le comunità, le aggregazioni, le case
religiose, le esperienze caritative, le scuole paritarie; Relazioni
con la Diocesi: informazione, partecipazione, sostegno…;
Comunicazione interna ed esterna all’U.p; Sinodalità e
collegialità: dinamiche essenziali per il funzionamento delle U.p;
Formazione degli operatori pastorali: innesco dell’integrazione,
elemento fondamentale per l’essere e l’agire delle U.p; Percorsi
per giovani, adulti e famiglie: relazioni vitali, testimonianza,
annuncio, educazione…; Educazione alla carità, al sovvenire (alla
custodia del creato); Relazione con il territorio, ambito della
missione e del servizio delle comunità cristiane, a ciò
ri-abilitate sulla “scala” dell’U.p.».
Comunione
e missione “sistole” e “diastole” della Chiesa.
I
gruppi di studio, prima di affrontare queste tematiche, hanno preso
in esame (al mattino) i contenuti delle relazioni del giorno
precedente tenute da don Paolo Asolan e da don Andrea Lonardo.
Entrambi i sacerdoti, avvicinati dagli operatori dei media ecclesiali
presenti, hanno sintetizzato i loro articolati interventi
focalizzando i “messaggi” che hanno consegnato all’Assemblea
diocesana attraverso i due temi a loro affidati, “Le frontiere
della sinodalità e della corresponsabilità” e “Le frontiere
della testimonianza e dell’annuncio”. Il primo relatore si è
soffermato sulla «comunione e missione», che ha definito «due
movimenti dello stesso cuore, come la sistole e la diastole, la
raccolta nella comunione che edifica la Chiesa e la sua espansione,
il suo uscire. E senza uno di questi due movimenti la Chiesa non
potrebbe esistere». Per questo, ha evidenziato don Asolan, «bisogna
aver cura, da una parte, di edificare la Chiesa attraverso la
comunione che non è soltanto un sentimento interiore, ma ha bisogno
di esercitarsi attraverso strumenti, luoghi e occasioni. Dall’altro,
la missione che aiuta la Chiesa a capire se stessa, capire quale è
il tesoro di cui dispone e che è chiamata ad offrire. Se la Chiesa
non trova se stessa al di fuori di se stessa, rischia di non capire
neppure chi è Lei, perché c’è e perché dovrebbe fare qualcosa
in questo mondo».
Ogni
frontiera, ogni periferia può entrare in contatto con il Signore.
«Papa
Francesco con l’Evangelii Gaudium – ha
detto don Andrea Lonardo – ci invita a guardare la fede con gli
occhi di chi non ce l’ha, a scoprire quanto è ricca e quanto
l’uomo ne ha bisogno in maniera da fare di tutto per donare quella
gioia che noi abbiamo e che in realtà manca. In questo è
importantissima la relazione e valorizzare quello che l’altro ha,
soprattutto le situazioni che vive: essere padre, generare dei
bambini, il ragazzo che cresce, impegnarsi in opere di carità, la
scuola, la cultura, la Parola, l’Eucaristia. L’uomo, attraverso
ogni forma, ogni frontiera, ogni periferia può entrare in contatto
con quel mistero di gioia che è il Signore Gesù».
L’Assemblea
diocesana si concluderà nel pomeriggio, nella cattedrale di San
Lorenzo, con la celebrazione del Primi
Vespri presieduta dal cardinale
Bassetti insieme al vescovo ausiliare mons. Giulietti e a numerosi
sacerdoti. A rendere ancor più sinodale e in comunione questa
celebrazione conclusiva dell’assise diocesana sarà la presenza
della comunità greco-cattolica ucraina dell’Umbria con l’icona
della Madre di Dio di Zarvanytsia, la
più venerata dai cattolici ucraini.
In
“visita” a Perugia l’icona della Madonna di Zarvanytsia.
Nel
150° anniversario della solenne incoronazione dell’icona della
Madonna di Zarvanytsia, questa antica e miracolosa immagine è in
“visita” a Perugia. Fin dalla tarda mattinata del 18 novembre
l’icona è venerata nella cattedrale di San Lorenzo, dove, dopo
alcune celebrazioni in rito bizantino (liturgia di san Giovanni
Crisostomo), alle ore 17, la comunità cattolica ucraina dell’Umbria
si unirà a quella perugino-pievese per la celebrazione dei Primi
Vespri presieduta dal cardinale Bassetti a conclusione
dell’Assemblea diocesana. A seguire la celebrazione eucaristica (in
italiano), presieduta dal vescovo ausiliare mons. Giulietti.
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