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  24/10/2017 16:56

PRIMO ANNIVERSARIO DEL TERREMOTO DEL 30 OTTOBRE 2016. A NORCIA IL 29 OTTOBRE ARRIVA IL SEGRETARIO DI STATO DI PAPA FRANCESCO, IL CARD. PIETRO PAROLIN. IL 30 MATTINA ALLE 7.41 L’ARCIVESCOVO BOCCARDO PRESIEDE UN MOMENTO DI PREGHIERA INTORNO ALLA STATUA DI S. BENEDETTO. IL BILANCIO DELLE ATTIVITà DELLA CARITAS DIOCESANA A SOSTEGNO DELLE ZONE TERREMOTATE.


Si avvicina il primo anniversario delle violentissime scosse di terremoto che il 26 e 30 ottobre 2016 hanno devastato la Valnerina, in modo particolare le comunità di Norcia, Cascia e Preci, e causato danni anche nello spoletino e nel folignate. La Chiesa di Spoleto-Norcia propone una serie di appuntamenti per ricordare, ma soprattutto per non dimenticare. Le parole dell’Arcivescovo. «Dopo 365 giorni – afferma l’arcivescovo di Spoleto-Norcia e presidente della Conferenza episcopale umbra mons. Renato Boccardo – è urgente tornare alla normalità, riprendere il cammino coscienti di dove e come si vuole andare, cioè ricostruire le nostre comunità moralmente e materialmente il prima possibile, ma con la consapevolezza che il terremoto ha reso uomini, edifici e paesaggi diversi da come erano prima. Le ferite del sisma sono ancora sanguinanti e ci vorrà purtroppo del tempo prima che si mutino in cicatrici. In questo percorso, non sempre facile e spedito, l’amicizia e la solidarietà di tanti costituiscono per noi come l’olio della consolazione e il vino della speranza (Lc 10, 25-37)». Gli appuntamenti della Diocesi. Giovedì 26 ottobre alle ore 21.00 mons. Boccardo presiederà una Fiaccolata a Cascia dalla basilica di Santa Rita al Centro di Comunità in Piazza Dante, passando dinanzi alla chiesa parrocchiale di Santa Maria della Visitazione gravemente lesionata. Venerdì 27 ottobre alle 18.00 a Norcia, presso il Centro di Comunità Madonna delle Grazie, ci sarà una tavola rotonda dal tema “ Norcia e l’Addolorata. Un cammino che continua ”. Intervengono: l’Arcivescovo; l’ing. Fabio Iambrenghi; il vescovo di Porto-Santa Rufina mons. Gino Reali; la restauratrice Emanuela D’Abbraccio. Sabato 28 ottobre alle ore 21.00 il Vescovo presiederà una Fiaccolata da Piedivalle all’Abbazia di S. Eutizio in Preci. Domenica 29 ottobre alle 11.00 a Norcia in Piazza S. Benedetto ci sarà la Celebrazione Eucaristica presieduta dal card. Pietro Parolin Segretario di Stato di Papa Francesco. Lunedì 30 ottobre alle 7.41, ora della forte scossa, mons. Boccardo presiederà a Norcia, intorno alla statuta di S. Benedetto nella piazza principale, un momento di preghiera…per ricordare. Alle 10.00 a Cascia, nella Basilica di Santa Rita, celebrerà la Messa di ringraziamento per tutte le associazioni di volontariato che in questo anno si sono fatte prossime alla gente della Valnerina. Prosegue la vicinanza della Caritas. «Ad un anno dalla terribile scossa del 30 ottobre dello scorso anno credo sia utile – afferma Giorgio Pallucco direttore della Caritas Diocesana di Spoleto-Norcia e delegato regionale di Caritas Umbria - tracciare un primo bilancio dell’attività svolta a sostegno delle popolazioni terremotate. Siamo stati presenti a Norcia a partire dal 24 agosto 2016 nella frazione di San Pellegrino e, dopo il 30 ottobre, abbiamo allestito un presidio fisso della Caritas presso il complesso Madonna delle Grazie e avviata una presenza anche negli altri centri della Valnerina colpiti dal sisma. Abitando i luoghi della tragedia – prosegue Pallucco - abbiamo condiviso la paura e la fatica della gente, ma anche la tenacia espressa da coloro, e sono stati in tanti, che non hanno mai pensato di abbandonare la loro terra. Tra questi, molti allevatori ed agricoltori che non potevano certo permettersi di perdere il lavoro di una vita, che è un’arte tramandata di generazione in generazione, e volentieri li abbiamo aiutati con l’acquisto di moduli temporanei da utilizzare come stalle per i bovini o magazzini per la rimessa degli attrezzi agricoli». Un altro fronte su cui la Caritas è intervenuta in modo significativo in questo anno, ma già progetti sono in previsione per il 2018, è il sostegno alle attività dei ristoratori e degli artigiani gastronomici della Valnerina, consentendogli di partecipare alle mostre mercato di settore. La Caritas si è fatta carico carico delle spese relative all’acquisto degli spazi espositivi. «Si tratta – dice Giorgio Pallucco - di un’attività strategica che consente la vendita e la somministrazione dei prodotti alimentari tipici del territorio della Valnerina, in attesa che riprendano i flussi turistici e che si realizzino condizioni adeguate di accoglienza di quanti desiderino visitare la Valnerina. Ad oggi la Caritas diocesana di Spoleto-Norcia ha impegnato risorse per un ammontare di poco superiore ai 500 mila euro per tutti i progetti e le iniziative rivolte all’aiuto delle famiglie e delle imprese della Valnerina. Altrettanti fondi sono già a disposizione per il prossimo anno, nell’ambito del Progetto “Granelli di senape”, con estensione del beneficio a tutti i territori dei comuni umbri ricompresi nell’area del cratere, per elargire contributi in denaro a fondo perduto e piccoli prestiti in favore delle persone e delle realtà produttive che hanno subito i maggiori danni in ragione degli eventi sismici». Da sottolineare che il direttore della Caritas di Spoleto-Norcia lo scorso fine settimana è stato a Trento per accompagnare, con il coordinamento dell’ATI 3 dell’Umbria, alcune aziende di Norcia e Monteleone di Spoleto alla mostra Mercato “Fa’ la Cosa Giusta”. «Abbiamo dato – racconta Pallucco - un’immagine concreta e autentica della volontà di ripartire. Anche dopo, in molti casi, aver perso tutto». Tutto ciò senza dimenticare che, essendo i territori rimasti senza luoghi di celebrazione o comunque punti di riferimento per la comunità, Caritas Italiana, con il contributo delle Caritas regionali ed estere gemellate con l’archidiocesi di Spoleto-Norcia, ha realizzato due Centri di Comunità, uno a Norcia e uno a Cascia; altri tre sono in cantiere ad Avendita di Cascia, a Campi di Norcia, a Cerreto di Spoleto. «Ma tutti questi sforzi - conclude il direttore Pallucco - non saranno serviti a nulla se non saremo capaci di transitare dalla fase di emergenza a quella della ripresa, pur lenta, di una normalità che sembrava oramai perduta per sempre. Occorre restituire il giusto protagonismo alle comunità della Valnerina, rimaste integre e legate ai propri territori, coinvolgendole nelle iniziative di rilancio economico e di progettazione sociale. Come Caritas non abbiamo mai coltivato la pretesa di risolvere tutti i problemi o di dare tutto a tutti. Abbiamo invece pensato di abitare i luoghi della sofferenza in modo discreto e silenzioso, convinti che essere compagni di viaggio sia l’unico antidoto al male peggiore generato da tragedie come il terremoto e di cui molti hanno timore: la solitudine».



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