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  28/06/2017 18:40

ASSISI: DOCUMENTO DEL VICARIATO EPISCOPALE PER LA CULTURA: "ASSISI NEL TERZO MILLENNIO. UN FUTURO GARANTITO DALLA FEDELTà AL SUO PASSATO"


Nota è stata elaborata nei mesi di maggio e di giugno 2017 da un Gruppo di lavoro coordinato dal Vicariato episcopale per la Cultura al fine di offrire riflessioni e proposte operative all’intera cittadinanza e, in particolare, a quanti hanno ruoli di responsabilità nell’amministrazione della Città. SPIRITUALITA’ " La città non ha alcuna importanza politica; non ha alcuna importanza militare (…) né topografica; ma è uno dei maggiori centri spirituali del mondo cristiano e si colloca con Roma e Gerusalemme come una delle città sacre alla cristianità”. (Arnaldo Fortini, lettera a Pio XII del 1943 per far dichiarare Assisi città aperta). “A questa Città guarda con particolare simpatia la Chiesa da tutte le regioni del mondo”. (Benedetto XVI, Cattedrale di S. Rufino, 17 giugno 2007). “Il carisma di Francesco, unito a quello di Chiara, è privilegio della Chiesa particolare e della Città e ne fa una comunità cui si guarda dal mondo intero. La Seraphica Civitas, - qual è denominata sul gonfalone del Comune - è come un santuario a cielo aperto”. (vescovo Domenico Sorrentino, lettera pastorale con cui ha istituito il Santuario della Spogliazione). E’ pertanto soprattutto il patrimonio spirituale dei santi Francesco e Chiara che qualifica la peculiare identità e che fa la “differenza” di Assisi nel mondo. Senza questa identità, essa non sarebbe che una delle tante suggestive cittadine medievali di cui sono ricche l’Umbria e le altre regioni. E’ questo il genius loci che fa di Assisi un oriente spirituale per il mondo intero ed è questo il carisma che può offrire ai suoi cittadini e a tutti i visitatori, al di là delle personali convinzioni religiose e politiche, un supplemento di orizzonte spirituale, culturale, etico ecc. “Se i cristiani sentono questa identità legata alla propria fede, quanti non lo sono possono quanto meno leggerla come un fattore storico e culturale. Un fattore, oltretutto, dal quale la Città trae non poco del suo benessere”. [1] Tutto ciò comporta il dovere di garantire, da parte di tutti, questa ineguagliabile peculiarità contrastando anche quella sorta di mutilazione che si fa della figura di s. Francesco, come rilevò Benedetto XVI, “quando lo si tira in gioco come testimone di valori pur importanti, apprezzati dall’odierna cultura, ma dimenticando che la scelta profonda, potremmo dire il cuore della sua vita, è la scelta di Cristo”. IL DOCUMENTO INTEGRALE


ALLEGATO:  Assisi nel Terzo Millennio.pdf

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