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  26/06/2017 19:16

ASSISI: PRESENTAZIONE DEL LIBRO "FIGLIE DI IEFTE" DI GIUSEPPINA BRUSCOLOTTI


Giovedì 29 giugno 2017 alle ore 18.00 presso la Sala della Spogliazione – P.zza Vescovado, 3 – Assisi si terrà la presentazione del libro “Figlie di Iefte” di Giuseppina Bruscolotti - Cittadella editrice, giugno 2017 Interverranno: S. E. Domenico Sorrentino, Vescovo di Assisi - Nocera Umbra - Gualdo Tadino e moderatore dell’Istituto Teologico di Assisi P. Giulio Michelini, Docente di Sacra Scrittura all’Istituto Teologico di Assisi e predicatore degli Esercizi spirituali a Papa Francesco Giuseppina Bruscolotti, autrice del libro "Figlie di Iefte” ed. Cittadella Si è soliti ritenere che l’Antico Testamento non tratti il tema della verginità consacrata. Probabilmente questo è dovuto al fatto che in merito a tale argomento siamo abituati ad usare un linguaggio istituzionale o giuridico. Esaminando bene le pagine della Sacra Scrittura, veniamo a conoscenza del fatto che la sequela del Signore interpella individualmente coinvolgendo tutta la persona, anima e corpo. Ebbene, figure come Maria, sorella di Mosè, Elia, Giovanni Battista, Paolo, … vivevano unicamente per il Signore e non si parla di un loro congiungimento con un/una consorte. La relazione amorosa è valorizzata e celebrata solennemente nel Cantico dei Cantici; il matrimonio è di frequente additato come metafora dell’alleanza del Signore con il popolo d’Israele e non mancano storie d’amore come quelle di Giacobbe e Rachele o di Tobia e Sara. Tuttavia, alcuni personaggi biblici si distinguono per una esclusiva relazione con il Signore e di essi non si fa menzione alcuna di legami umani. Le religioni antiche contemplavano l’esistenza di donne addette al servizio liturgico nei templi e in particolare -per la nostra cultura- nell’antica Roma le note ‘vestali’ erano incaricate di alimentare il fuoco che simboleggiava la città e rimanevano in uno stato di verginità fino ai trenta anni di vita e, seconda la ‘testimonianza’ della letteratura classica, dalla loro costanza e moralità dipendeva il bene della cittadinanza. Ad una lettura superficiale, potrebbe sembrare che l’Antico Testamento non consideri questo stile di vita anche perché, nel linguaggio profetico, la verginità è sinonimo di sterilità in riferimento all’Israele idolatra che non genera alla fede perché ha abbandonato il suo Dio. Il presente lavoro ci dimostra invece che lo stile di vita vergine e casto per il Signore è già trattato, anche se non in modo teologico, nell’esperienza di vita di alcuni personaggi. In particolare qui viene esaminato l’episodio del ‘voto di Iefte’ che, a prima vista, ha dell’assurdo, ma studiato a fondo e confrontato con altre pagine della Sacra Scrittura trasmette un insegnamento attuale e valido verso chi intende rispondere ‘si’ a collaborare attivamente con il Signore per l’evangelizzazione. Attraverso l’uso del metodo storico critico, l’analisi esegetica e lo studio della casistica del lessico, Figlie di Iefte arriva a dedurre che la figlia di Iefte non è stata uccisa come era la prassi delle popolazioni coeve ad Israele secondo la quale i padri immolavano i figli facendoli passare per il fuoco, ma è stata offerta al Signore. Anzi, lei stessa, dopo una struggente esitazione del padre, accetta di offrirsi al Signore. E, poiché al termine della narrazione è specificato che non aveva conosciuto uomo, la sua vita è stata quindi una dedizione totale al Signore perché Iefte aveva specificato nel suo voto che la ‘vittima’ sarebbe stata per il Signore, cioè sarebbe stata Sua proprietà. Ecco pertanto che la figlia di Iefte è una sorta di ‘patrona’ di tanti uomini e donne che nel corso della storia del giudaismo e del cristianesimo si sono donati al Signore. Considerando che dal Concilio Vaticano II e con il beato Paolo VI la Chiesa e il mondo hanno assistito al risveglio di tante vocazioni alla verginità consacrata, Figlie di Iefte si propone a proposito come una lettura edificante e chiarificatrice. Giuseppina Bruscolotti insegna Sacra Scrittura presso l'Istituto Teologico di Assisi. Originaria di Massa Martana, vive per lo più a Roma dove anche insegna Sacra Scrittura e Religione Cattolica. Nel 2015 ha pubblicato "Lo straniero ci soccorre. Per un'adeguata lettura del pensiero ebraico-cristiano in merito alle relazioni con gli stranieri" ; scrive articoli di carattere scientifico su alcune riviste e il Commento al Vangelo della Domenica sul settimanale La Voce. Tiene conferenze bibliche. Organizza attività liturgiche e caritative con gli studenti romani.



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