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  16/04/2016 17:43


Sud Africa e Malawi: Dal viaggio missionario di una delegazione umbra guidata dal cardinale Gualtiero Bassetti nell’Anno Santo Straordinario della Misericordia. Il porporato perugino: «La nostra vita ha senso se viene spesa per gli altri… per quelli che soffrono, che vivono nella paura, nella povertà»



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E’ in svolgimento dal 12 al 19 aprile il viaggio in Sud Africa e Malawi di una delegazione umbra di rappresentanti e operatori di Istituzioni civili e religiose guidata dal cardinale arcivescovo di Perugia-Città della Pieve Gualtiero Bassetti, di cui fanno parte anche la presidente della Regione Catiuscia Marini e l’assessore alle Politiche sociali del Comune di Perugia Edi Cicchi. Sono giornate intense di incontri e di visite a diverse opere missionarie con un’unica finalità: proseguire ed intensificare i rapporti solidali e di cooperazione internazionale avviati da anni in Malawi attraverso i progetti di sviluppo in ambito sanitario, scolastico e nel settore agricolo e della formazione professionale giovanile promossi dall’Associazione diocesana perugina “Amici del Malawi” con il coinvolgimento di Istituzioni e realtà imprenditoriali umbre.

            A tracciare quasi un “diario” di questo viaggio missionario della delegazione umbra nel continente africano è il cardinale Bassetti, attraverso le sue omelie durante le celebrazioni eucaristiche in Sud Africa e in Malawi che hanno visto la partecipazione di migliaia di fedeli.

 

A Pretoria.

Nella cattedrale di Pretoria, lo scorso 12 aprile, il porporato perugino, nel salutare e ringraziare per la calorosa accoglienza l’arcivescovo William Slattery, ha parlato di «opportunità di questo nostro viaggio missionario, durante il Giubileo della Misericordia, per condividere con i popoli del Sud Africa e del Malawi l’esperienza dell’amore fraterno, che deve unire tutti i credenti in Cristo, ma anche tutti gli uomini di buona volontà».

«Ho voluto cominciare questo viaggio-pellegrinaggio nella terra africana iniziando dal Sud Africa – ha proseguito il cardinale –, da questa terra che dopo anni di odio e di violenza ha finalmente raggiunto un’era di prosperità e di pace. Anche se non mancano le tensioni sociali, ormai in questo Paese s’è raggiunto un clima di rispetto e di dignitosa convivenza civile. Convivenza raggiunta a caro prezzo, dopo anni di sofferenza e di lotte fratricide. Ma, alla fine, il sacrificio del giusto porta sempre benedizione. Lo abbiamo ascoltato dalla lettura degli Atti degli Apostoli, che oggi fa memoria del martirio di santo Stefano. Dal sacrificio di questo giovane cristiano, il primo martire, venne tanto bene alla prima comunità cristiana; ed esso provocò anche la conversione del carnefice: Saulo di Tarso».

Bassetti si è soffermato anche sul «motivo della venuta a Pretoria», che «è anche la visita che faremo a Brits alla Comunità di Gesù, fondata a Firenze nel 1970 dal compianto Mons. Agresti, presente anche qui in Sud Africa con un centro di accoglienza a Oukasie. È l’occasione per ringraziare Dio del bene fatto e affidare alla divina provvidenza i progetti futuri. Siamo infatti consapevoli che ogni bene viene dal Signore. È lui che provvede alla vita del mondo. Egli ci dà il pane di vita che sazia ogni vivente. Gesù, rispondendo alla folla, dice: “Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai!”. È nel Signore, nel suo cuore ricco di misericordia per tutti gli uomini che dobbiamo rifugiarci per trovare pace e perdono, e per saziare la nostra fame di bene. Auguro a questa giovane Chiesa di Pretoria – ha concluso il cardinale – di conoscere un’epoca di unità e di pace, perché possa essere autentica testimone dell’amore di Dio per tutti gli uomini, senza distinzioni».

 

A Johannesburg e a Soweto.

Altre visite significative in Sud Africa, svoltesi nella giornata del 13 aprile, sono state quella al centro di accoglienza della missione di Oukasie, a nord di Johannesburg, retta dalle consacrate laiche della Comunità di Gesù, e al grande sobborgo di Soweto, con il museo dell’Apartheid e la chiesa Regina Mundi, dove nel 1976 ebbero luogo i primi sommovimenti popolari contro il regime segregazionista. Nella chiesa dedicata alla «Regina del mondo, la Beata Vergine Maria», come ha evidenziato il cardinale Bassetti nell’omelia, la delegazione umbra si è ritrovata per la celebrazione eucaristica. Il porporato ha parlato di «luogo caro alla memoria di tutta la nazione sudafricana e caro anche alla coscienza di ogni persona libera, che crede nella fraternità e nel rispetto tra tutti i popoli della terra. C’è anche un legame particolare che unisce questo luogo al nostro Paese, l’Italia. La prima pietra di questa storica chiesa fu benedetta nel 1962 dall’allora arcivescovo di Milano, card. Giovanni Battista Montini, poi divenuto Papa con il nome di Paolo VI. Questo luogo sacro, dedicato alla Madre di Dio, è il cuore pulsante di tutto il quartiere di Soweto. Qui, da più di cinquant’anni, si radunano a pregare i fedeli di questa zona della grande città di Johannesburg. La chiesa Regina Mundi è stata teatro di importanti, purtroppo anche tragici, avvenimenti religiosi e sociali legati alla storia di questo Paese. Siamo venuti qui, come in pellegrinaggio, presso questo “santuario” dedicato alla libertà e alla giustizia e all’eguaglianza tra tutti gli esseri umani. L’oppressione, la violenza, la morte, per quanto realtà terribili e persistenti su questa terrà, sono destinate a finire, perché a trionfare - grazie alla misericordia di Dio - saranno, alla fine, l’amore, la concordia, la pace e la vita eterna!».

 

In Malawi, a Mayaka, Pirimiti e Chipini.         

Il 15 aprile la delegazione umbra ha iniziato il suo viaggio missionario in Malawi. Prima tappa il villaggio di Mayaka, nella Diocesi di Zomba, dove è stato realizzato dall’Associazione “Amici del Malawi” uno dei suoi quattro asili-strutture di accoglienza per minori in difficoltà con il contributo anche di alcune comunità parrocchiali perugine. Successivamente, a Pirimiti, è stato visitato il grande ospedale denominato “Solomeo Rural Hospital”, realizzato anch’esso dagli “Amici del Malawi con il fondamentale sostegno della Fondazione Cucinelli e della Regione Umbria. Oggi (16 aprile) è in corso la visita alla piccola località di Chipini, dove sorge il primo ospedale realizzato in Malawi con il contributo dei volontari e fedeli dell’Archidiocesi di Perugia-Città della Pieve.

 

Il ricordo di quanti si sono adoperati alla nascita e sviluppo del rapporto solidale-gemellaggio Perugia-Zomba.

A Mayaka, dove il cardinale Bassetti e la delegazione umbra sono stati accolti dal vescovo diocesano mons. George Tambala e da un popolo in festa, durante la celebrazione eucaristica il porporato perugino ha parlato dell’«impegno dell’Associazione “Amici del Malawi”» a cui «si è affiancata nel tempo l’opera dell’Arcidiocesi di Perugia: impegno che confermeremo in questi giorni con il nuovo accordo di collaborazione. Molto è stato fatto, ma tanto resta ancora da fare: con l’aiuto di Dio proseguiremo il cammino di aiuto reciproco. Mi piace qui ricordare quanti hanno iniziato questa collaborazione, che ha dato vita ad proficuo rapporto solidale-gemellaggio tra le nostre due Chiese (Perugia e Zomba, n.d.r.): Mons. Gino Vicarelli, parroco di Ponte Felcino; padre Duccio Stefani, missionario comboniano in Malawi; mons. Remo Bistoni, canonico della cattedrale di Perugia; mons. Antero Alunni Gradini, direttore dell’ufficio missionario di Perugia. Essi, che ora sono nella pace del Signore, intercedano per noi e per queste care popolazioni. Desidero poi ringraziare i collaboratori dell’Associazione “Amici del Malawi”, iniziando dal presidente, mons. Saulo Scarabattoli. E poi ci sono le istituzioni civili che hanno tanto aiutato, come la Regione Umbria, qui rappresentata dalla presidente On. Catiuscia Marini, il Comune di Perugia rappresentato dall’assessore Edi Cicchi, la Caritas e tante altre realtà».

«È bello sentirsi un’unica famiglia – ha detto il cardinale – e aiutarsi a vicenda per far fronte alle tante esigenze di carattere pastorale, sociale, economico che le nostre comunità devono affrontare. In questo Anno Giubilare della Misericordia, tutti dobbiamo sentirci maggiormente partecipi dei bisogni dei fratelli, non solo di quelli che ci vivono accanto, ma anche di quelli che, in varie parti del mondo, contano sul nostro aiuto. Proprio oggi la liturgia ci fa ricordare la conversione di un grande apostolo della Chiesa: Paolo di Tarso. Egli dapprima perseguitava i cristiani, poi, quando il Signore Gesù gli si è manifestato, ha cambiato vita ed è diventato un grande annunciatore del Vangelo. Chiediamo al Signore il dono della conversione, perché possiamo essere suoi autentici discepoli e donare la nostra vita per gli altri, per quelli che soffrono, che vivono nella paura, nella povertà. La nostra vita ha senso se viene spesa per gli altri. Come ci ricorda spesso Papa Francesco, “nessuno può vivere per se stesso, ma sempre in comunione con i fratelli”».




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