versione accessibile ::
ARCHIVIO
  29/01/2016 19:20


Perugia: La solennità di san Costanzo, vescovo e martire, patrono della città e dell’Archidiocesi, conclusa con la concelebrazione eucaristica in cattedrale presieduta dal cardinale Gualtiero Bassetti con i vescovi della Metropolia. Il porporato: «In una società a misura d’uomo, adulti e giovani dovrebbero essere vasi comunicanti»



E’ da sempre molto sentita e partecipata a Perugia la solennità di san Costanzo, vescovo e martire, patrono della città e dell’Archidiocesi, che la Chiesa celebra il 29 gennaio, i cui festeggiamenti sono stati aperti dalla tradizionale e suggestiva processione della “Luminaria” della vigilia (28 gennaio) lungo le vie e le piazze del centro storico fino alla basilica intitolata al Santo.

In una gremita cattedrale di San Lorenzo, nel pomeriggio di venerdì 29, si è tenuta la concelebrazione eucaristica conclusiva della solennità di san Costanzo presieduta dal cardinale arcivescovo Gualtiero Bassetti insieme ai vescovi della Metropolia, mons. Mario Ceccobelli di Gubbio e mons. Gualtiero Sigismondi di Foligno, all’arcivescovo emerito mons. Giuseppe Chiaretti, all’abate benedettino Giustino Farnedi e a numerosi sacerdoti e religiosi. Con il popolo di Dio presenti i rappresentanti delle principali Istituzioni civili e del mondo della cultura del capoluogo umbro.

Al termine della celebrazione è stato intonato per la prima volta l’Inno a San Costanzo “Salve, decus Perusiae”, tratto dal testo in latino scritto dal cardinale Giacchino Pecci, vescovo di Perugia dal 1846 al 1878, poi papa Leone XIII, ed adattato per coro e organo o pianoforte dal maestro Salvatore Silivestro, direttore del Coro dell’Università degli Studi di Perugia, lo stesso Coro che ha eseguito l’inno in cattedrale in occasione della solennità del santo patrono.

            Il cardinale Bassetti, nell’omelia, ha richiamato l’importanza dei giovani e delle famiglie nella società odierna, affidandoli alla protezione di san Costanzo, esempio di umanità e santità per tutti. «I giovani sognano il lavoro, che purtroppo per molti di loro è un miraggio lontano – ha evidenziato il cardinale –; sognano spazi non inquinati e non soltanto in senso ambientale; sognano soprattutto di potersi rendere partecipi del loro percorso di vita. In una società a misura d’uomo, adulti e giovani dovrebbero essere vasi comunicanti. Purtroppo non è così. I nostri ragazzi chiedono a noi adulti, istituzioni e Chiesa compresa, un dialogo più diretto e partecipato ed una riflessione seria sul loro avvenire. Di questo, tutti dobbiamo maggiormente preoccuparci». Il porporato, soffermandosi sulla famiglia, ha ricordato che «è il fondamento e il centro del tessuto sociale, il punto di riferimento, il luogo dove ricevere e dare calore. Una realtà insostituibile!». 


Allegato:
omelia Card. Bassetti festa di San Costanzo 2016.pdf


04/10/2016 07:37
ANNO SCOLASTICO 2016/17: LETTERA APERTA A QUANTI SONO IMPEGNATI NEL MONDO DELLA SCUOLA IN UMBRIA


16/02/2015 08:58
In Cristo il nuovo Umanesimo – In cammino con il mondo della scuola verso il convegno ecclesiale di Firenze 2015. Ciclo di incontri per dirigenti scolastici, insegnanti, educatori


« Archivio »