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  28/01/2016 19:33


Il Forum associazioni familiari dell'Umbria a Roma per il Family Day. Da Assisi mons. Sorrentino: "Che i bambini siano tutelati nella loro dignità e nei loro bisogni veri".



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Un bel gruppo di persone molto organizzato che aveva con sé un manifesto recante la scritta: “Famiglia, verità e persona. Associazione culturale” è partito stamattina da Assisi per partecipare al Family day di Roma. Ad attenderli alla stazione oltre al sindaco di Assisi Antonio Lunghi anche il vescovo della diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino monsignor Domenico Sorrentino. Il presule dopo aver pregato con il gruppo ed aver impartito loro la benedizione ha consegnato ai partecipanti alcune preghiere e rivolgendosi loro ha detto “bisogna testimoniare, essere buoni. La famiglia è una gioia”. “Sono contento che anche da Assisi – ha affermato il presule – si sia data attenzione a questa giornata di testimonianza e di festa a favore della famiglia e dei bambini. Mi auguro che sia uno stimolo di riflessione perché anche la politica dedichi alla famiglia sempre maggiore attenzione e che soprattutto i bambini siano tutelati nella loro dignità e nei loro bisogni veri”.

Il Forum delle associazioni familiari dell’Umbria sarà presente al Family Day del 30 gennaio 2016 per testimoniare la propria opinione sul disegno di legge Cirinnà e gli effetti che esso riverbera sull’architettura dello Stato. È proprio di un Paese democratico esprimere critiche e formulare ipotesi alternative, affinché la convivenza si realizzi nelle condizioni migliori possibili. "Per questa ragione il Forum delle Associazioni Familiari dell’Umbria, riconosce nella partecipazione delle sue famiglie e associazioni all’agorà del Circo Massimo, un importante evento di costruzione democratica mosso dalla coscienza - spiega il presidente Ernesto Rossi -. Edificare la casa comune è un’impresa che si regge sulla partecipazione della società civile. Laddove libertà è partecipazione, ciascuno contribuisce secondo la propria vocazione all’evoluzione del dibattito pubblico, in piazza e con altri impegni di testimonianza cristiana: tutti concorrono a definire il bene comune di cui lo Stato deve farsi carico. Del resto, mentre non esiste per nessuno il diritto ad avere ragione, vale invece per tutti il diritto-dovere di partecipare alla costruzione della nostra casa comune e sostenerne le fondamenta. La sintesi è un obbligo morale altissimo che ci interpella tutti perché il primo fondamento della società è la famiglia".




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