Il primo appuntamento giubilare celebrato in Diocesi
è stato dedicato ai malati e agli operatori del volontario in occasione della commemorazione del
venerabile Giunio Tinarelli, nel 60esimo anniversario della morte, celebrato
nella Cattedrale di Terni domenica 17 gennaio dal vescovo Giuseppe Piemontese.
Numerosi i volontari presenti di varie associazioni cattoliche, dall’Unitalsi,
alle Acli, dalla San Vincenzo de’Paoli al Movimento Cristiano Lavoratori,
Comunità di Sant’Egidio, Centro volontari della sofferenza, Caritas, Nuovi
Orizzonti, Comunione e liberazione e altre. Alla cerimonia hanno partecipato
anche il nuovo prefetto di Terni Angela Pagliuca, il colonnello dei Carabinieri
Giovanni Capasso.
Ad
accogliere i pellegrini giunti a piedi dalla chiesa di San Pietro nella
processione guidata dal vicario generale della diocesi mons. Salvatore
Ferdinandi, il vescovo Giuseppe Piemontese che ha ricordato come il Giubileo
rappresenti un momento importante di conforto, consolazione, perdono e
misericordia.
“Ognuno
di noi ha in mano il suo bagaglio di richieste e di speranze – ha detto il
presule -. Un bagaglio di sofferenze, di incomprensioni, di malattie e di
acciacchi. Un bagaglio di peccati nascosti
nel nostro cuore, esperienze negative del passato, motivo di pesantezza
della nostra esistenza, di vergogna e di scoraggiamento. Ma anche un bagaglio
di speranze per noi, per le nostre famiglie, e, per qualcuno in particolare,
per la nostra chiesa diocesana. Giunio Tinarelli con la sua testimonianza, con
i suoi incoraggiamenti ci invita ad affidarci alla volontà di Dio che si
adopera per il nostro bene”.
“La
nostra vita è costellata dalla presenza dei segni del Signore che dobbiamo riconoscere, accogliere per crescere nella
fede e per poter “entrare nella gloria di Gesù” come dice il Vangelo. Siamo
chiamati ad andare oltre per comprendere la natura del nostro nuovo rapporto
con il Signore, fatto di gioia. Anche l’esperienza della misericordia che
viviamo qui oggi , è un passaggio è un gradino verso la pienezza della nostra
amicizia con il Signore. Oggi ci ritroviamo volontari di ogni denominazione, ciascuno
secondo i propri carismi e ministeri e i doni ricevuti. Tutti quanti noi
possiamo dire di aver ricevuto il carisma della sofferenza, come rileva ogni
giorno il venerabile Giunio Tinarelli. Oggi siamo chiamati a gustare e distribuire
la grazia ricevuta, della misericordia, della gioia, perché tutti possiamo
credere in Gesù”.
La
celebrazione si è conclusa con la preghiera alla Madonna della Misericordia
nella cappella della cattedrale di Terni che custodisce l’immagine della
Madonna copatrona della città di Terni.
Giunio
Tinarelli, che morì ad appena 44 anni di cui venti trascorsi nell’immobilità, è
stato un esempio immenso di vocazione alla sofferenza, di una fede
incrollabile, testimoniata con forza nel dolore. Comunicò sempre questa sua
grande fede agli altri anche nella sofferenza attraverso mani, penna, carta e
leggio, i suoi nuovi ferri del mestiere, conversando con gli amici e con la
gente che lo andava a visitare per consolarlo. Dal suo letto Giunio ha
sconfitto tante illusioni che rendono triste e amara la vita degli uomini,
ricordando che la felicità non sta nell’amare se stessi o nella salute o nella
tranquillità, ma che la felicità e la pace stanno nell’amare gli altri.
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