Domenica 17 gennaio
nel Santuario della Madonna di Loreto a Spoleto l’arcivescovo Renato Boccardo
ha presieduto la Messa nel ricordo «affettuoso di tanti fratelli e sorelle che
nel corso del 2015 sono transitati dall’Hospice “La torre sul colle” di Spoleto alla Casa di Dio». Col Presule hanno
concelebrato: mons. Gualtiero Sigismondi vescovo di Foligno (molte persone
ricoverate all’Hospice, infatti, provengono dal territorio della Chiesa
diocesana a lui affidata); don Edoardo Rossi parroco dei Santi Pietro e Paolo
in Spoleto; don Fabrizio Maniezzo parroco di Castel Ritaldi. Presente buona
parte del personale medico e infermieristico dell’Hospice, così come i preziosi
e numerosi volontari dell’Aglaia (Associazione per l’assistenza palliativa), il
sindaco Fabrizio Cardarelli e molti familiari delle persone ricoverate nella
struttura di cure palliative lo scorso anno.
Nella seconda
domenica del tempo ordinario è stato proclamato il brano del Vangelo di
Giovanni le Nozze di Cana, festa nuziale in cui viene meno il vino e Gesù, su
interessamento di sua madre, trasforma l’acqua in vino, consentendo la
continuazione del banchetto. «La nostra vita – ha detto mons. Boccardo
nell’omelia – è simile a quella festa. La sofferenza o la perdita di persone
care, ad esempio, possono rovinarla. Ma Gesù è in grado di trasformare tutto e
permette a ciascuno di noi di guardarsi dentro e mettere ordine alla vita,
facendo a lui spazio, nella certezza che interviene quando gli diciamo: ho
bisogno di te! Festa o banchetto – ha proseguito il Presule - ci fanno anche
pensare alla vita che ci attende nell’Aldilà. Tutte le persone a voi care che
nel 2015 sono transitate dall’Hospice alla Casa del Padre stanno condividendo
il banchetto preparato loro da Dio, servite e accolte da Gesù stesso. Loro non
sperimentano più il limite della fragilità, sono nella luce e nella gioia e riescono
a vedere il volto di Dio. Accanto a loro, come a Cana di Galilea, c’è la Madre
di Gesù che dice al Figlio: intervieni nuovamente per loro e per i loro cari
pellegrini ancora sulla terra. Ciò,
naturalmente, non toglie il dolore, ma aiuta a viverlo in modo diverso, con
Gesù al fianco».
Al termine della
celebrazione mons. Boccardo e mons. Sigismondi sono andati in visita alle
persone ricoverate all’Hospice accompagnati dal medico responsabile Maria
Stefania Gallina, dalla caposala Luigia Ciucarilli e dai volontari dell’Aglaia.
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