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  20/11/2015 13:39


Ad Amelia il 24 novembre festa di Santa Fermina copatrona della diocesi di Terni-Narni-Amelia



Martedì 24 novembre ad Amelia si celebrerà la festa di Santa Fermina, patrona della città e copatrona della diocesi di Terni-Narni-Amelia.

Una celebrazione che è un evento comunitario religioso e civile, un incontro annuale tra Amelia e Civitavecchia per rinsaldare il gemellaggio tra le due città nel nome della comune patrona Fermina, giovane martire del III secolo. Di origini romane, Fermina si convertì giovanissima al Cristianesimo, con impegno e entusiasmo si consacrò all’apostolato, convertendo tantissime persone sollecitata da una fede fervida e operosa.

In onore di questa martire, la città di Amelia e il capitolo della Cattedrale di Amelia hanno organizzato una serie di manifestazioni a cominciare dalla novena (15-23 novembre) in preparazione alla festa della santa e il triduo animato dalla vicaria di Amelia e della Valle teverina. Domenica 22 novembre alle ore 21 nella chiesa di san Francesco in programma il concerto di fisarmoniche della Fisorchestra Luciano Fancelli di Terni e il gruppo Fisarmonicistico Amerino, direttore Marco Gatti. 

Nella solennità di Santa Fermina, martedì 24 novembre diverse celebrazioni si susseguiranno durante la giornata: alle ore 9  la messa sarà celebrata dal vicario generale della diocesi mons. Salvatore Ferdinandi; alle 9.30 è prevista l’accoglienza presso l’oratorio Santa Maria Ausiliatrice dei pellegrini, sacerdoti, autorità e rappresentanze della città di Civitavecchia, che parteciperanno alla celebrazione delle 11.15 nella Cattedrale insieme ai bambini del catechismo e fedeli di Amelia. Al termine ci sarà l’omaggio alla Santa dei pellegrini e autorità con l’esibizione del complesso bandistico “Città di Amelia”.

Alle ore 17.30 la solenne celebrazione nella Cattedrale di Amelia sarà presieduta da padre Giuseppe Piemontese, vescovo di Terni Narni Amelia, alla presenza dei sacerdoti della diocesi e dei sindaci di Civitavecchia, Amelia, Alviano, Attigliano, Giove, Guardea, Lugnano in Teverina e Penna in Teverina, animata dalla corale “Amerina”.

La celebrazione sarà preceduta dalla rievocazione storica della pesatura e offerta dei ceri, secondo gli Statuti del 1346 e dall’accensione dei ceri con la “Fiaccola S. Fermina” portata dalle associazioni sportive di Civitavecchia. Nei tradizionali abiti del Trecento, i rappresentanti dei borghi del territorio comunale offrono alla patrona grossi ceri il cui peso equivale simbolicamente a quello dei nuclei familiari presenti nel borgo che essi amministrano.

Durante la Santa Messa presieduta dal vescovo Giuseppe Piemontese sarà consegnato il premio Santa Fermina alla memoria di don Sandro Bigi per la “Cittadella della solidarietà” offerto dalla fondazione Aldega..

Al termine verranno proclamati gli alunni vincitori del “Concorso Santa Fermina” riservato alle scuole dell’amerino.

Il giorno 24 verrà allestita la Fiera del Dolce e la pesca di beneficenza nel seminario il cui ricavato sarà destinato a favore della Caritas.

 

SANTA FERMINA

Di origini romane, Fermina si convertì giovanissima al Cristianesimo, con impegno ed entusiasmo si consacrò all’apostolato, convertendo tantissime persone, sollecitata da una fede fervida e operosa. Secondo la sua passio, che non è anteriore al sec. VI, Fermina era una vergine romana figlia dello stesso praefectus urbis, Calpurnio. Da Roma la famiglia si trasferì a Civitavecchia e quindi ad Amelia. La giovane Fermina qui visse una vita eremitica, rivolgendo ai fedeli parole di conforto esortandoli coraggiosamente alla fede e all'amore. Un consularis Olimpiade, che aveva tentato di sedurla, fu da lei convertito e diede poi la vita per la fede. Fermina seppellì il martire in un suo fondo detto Agulianus a circa otto miglia da Amelia il 1° dicembre.  

Denunciata come cristiana, Fermina fu arrestata e condotta davanti al giudice Megezio il quale, nemico acerrimo dei cristiani, la sottopose a minacce e tormenti più spietati che non spezzarono però il suo coraggioso rifiuto di rinnegare la fede cristiana. Più tardi anche lei subì il martirio. Era il 24 novembre del 304 d. C quando la giovane Fermina fu martirizzata dal Prefetto romano di Amelia, Magenzio. Dopo numerosi tormenti, appesa con i capelli alla colonna (la tradizione vuole che sia quella posta all’ingresso del Duomo), mentre veniva torturata con le fiamme, Fermina morì pregando il Signore per sé e per i suoi persecutori. Molti vedendola morire in quel modo si convertirono al Vangelo. I resti del prezioso corpo vennero segretamente sepolti con grande venerazione dai Cristiani, fuori le mura di Amelia, e vi restarono occulti per circa sei secoli. Furono ritrovati nell'anno 870 e da allora sono solennemente custoditi nella Cattedrale di Amelia.

Le si attribuiscono numerosi miracoli, uno dei quali avvenne durante la navigazione verso Civitavecchia (allora Centumcellae); una violenta tempesta che infuriava in mare sulle imbarcazioni venne placata dall’intervento miracoloso della vergine Fermina. La santa sostò per un periodo in una grotta del porto,

sulla quale è stato successivamente costruito il Forte Michelangelo. Per questo è anche la protettrice dei naviganti.

Dopo oltre 17 secoli, Fermina è un esempio di come amare il Signore, anche in mezzo ai sacrifici, ai problemi, alle difficoltà della vita e, le celebrazioni in suo onore, mostrano, ancora oggi, l’intensa devozione che la popolazione locale da secoli destina alla propria patrona. La festa di Santa Fermina a Civitavecchia si celebra il 28 Aprile, giorno in cui giunsero nella città le reliquie donate dalla città di Amelia (28 aprile 1647).




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