«L’organo
è uno strumento straordinario ma poco conosciuto, perché “limitato” all’uso
liturgico, ma in realtà si presta ad ampi repertori sinfonici ed è capace di
suscitare una vasta gamma di sensazioni ed emozioni»: è questo il pensiero di
mons. Fausto Sciurpa, presidente del Capitolo della Cattedrale di San Lorenzo
in Perugia, alla vigilia del concerto inaugurale, dopo i recenti restauri,
dell’organo “Tamburini” della cattedrale metropolita.
A
poco più di un anno dall’inizio dei lavori, avviati nel settembre 2014, il
Capitolo dei Canonici ha organizzato un concerto, sabato 21 novembre (h 19.00),
alla presenza del cardinale arcivescovo Gualtiero Bassetti: sarà il maestro
Adriano Falcioni, organista titolare della Cattedrale di San Lorenzo dal 2007,
ad eseguire brani di Bach, Jongen, Vienre e Duruflé. Lo stesso maestro, insieme
a mon. Sciurpa, ha seguito con passione e competenza il processo dei lavori,
affidati alla ditta bergamasca “Pietro Corna. Costruzione e restauro organi a
canne” che ha effettuato operazioni di restauro conservativo e pulitura,
manutenzione straordinaria, miglioramento fonico-strutturale, intonazione e
accordatura. «Il suono dei fondi risulta morbido ed avvolgente – prosegue don
Fausto –, mentre i ripieni, presenti in modo massiccio su tutti i manuali, sono
chiari e argentini, come nella migliore tradizione italiana. L’insieme del
forte generale, irrobustito delle nuove tube en chamade, è estremamente
potente e vigoroso».
Il
monumentale organo della cattedrale di S. Lorenzo venne costruito dalla
Pontificia Ditta Cav. “Giovanni Tamburini” di Crema nell’anno 1967. Lo
strumento è di grande rilevanza artistica, in quanto ad occuparsi del progetto
fonico artistico venne interpellato il più eminente organista italiano di quei
tempi: il Maestro Fernando Germani. Lo strumento è collocato in due distinti
corpi sonori: uno nell’abside, comprendente il “Positivo”, il “Grand’Organo” e
Pedale, e l’altro nel transetto di sinistra con “Recitativo Espressivo” e il
“Solo Espressivo” e un’altra sezione del “Pedale”. L’organo è a trasmissione
elettrica con i somieri meccanici a tiro o con magneti diretti. Il materiale
fonico è molto omogeneo, le canne Tamburini sono costruite con buona perizia e
adeguati spessori di lastra, mentre le percentuali variano a seconda dei
registri fra leghe di stagno a leghe ad alta percentuale di piombo, zinco e
rame. Certamente il più significativo intervento subito dall’organo nel corso
degli anni fu senza dubbio quello occorso in seguito ad un incendio avvenuto
nel 1985. Questo evento, oltre a distruggete una porzione del preziosissimo
coro ligneo quattrocentesco, danneggiò seriamente una parte dell’organo, in
particolar modo furono compromessi il somiere e le canne del “Positivo”. A
conclusione dei lavori il numero totale delle canne risulta essere di 5.178.
«Questi
lavori – evidenzia mons. Sciurpa – sono stati resi possibili grazie al
finanziamento della CEI e della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia e
attraverso la campagna di sensibilizzazione “Adotta una canna d’organo”». «Il
mio più vivo ringraziamento va a chi ha voluto e sponsorizzato questo
importante lavoro – spiega Pietro Corna, restauratore –. In particolare
ringrazio l’Arciprete della Cattedrale, mons Fausto Sciurpa, che ha fortemente
voluto e si è adoperato in prima persona per la riuscita del restauro
dell’organo. Ringrazio vivamente l’organista titolare Maestro Adriano Falcioni
che ha seguito passo passo tutte le fasi del restauro».
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