L‘8 novembre 2013 il supertifone Haiyan (localmente
conosciuto come Yolanda), proveniente dall’oceano Pacifico con venti a 320 km
all’ora, devastò le Filippine, provocando più di 6mila vittime e colpendo in
totale circa nove milioni di persone in numerose isole della regione delle
Visayas, prima di allontanarsi verso ovest in direzione del Viet Nam.
Nonostante le difficoltà e le emergenze periodiche - non più di un mese fa il
tifone Koppu si è abbattuto sull’isola di Luzon - sia nella fase di emergenza
che nell’impegno di ricostruzione e di riattivazione delle attività economiche
e produttive, la presenza di NASSA/Caritas Filippine ha consentito un’azione
pronta e capillare. “Inoltre – ha sottolineato Padre Edwin Gariguez, segretario
esecutivo di Nassa/Caritas Filippine - Caritas è impegnata in una campagna di
sensibilizzazione e di advocacy per assicurare che gli aiuti vadano a diretto
beneficio delle vittime del disastro, evitando ingiusti profitti e speculazioni
a vantaggio di pochi”.
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Caritas nazionali da tutto il mondo hanno sostenuto gli sforzi della Caritas
locale, mettendo a disposizione 24,4 milioni di euro, consentendo finora di raggiungere
direttamente 955mila persone, con un programma di ricostruzione e sviluppo che
continuerà anche nel 2016. Sono invece 1,8 milioni i beneficiari
dell’intervento complessivo della rete Caritas con progetti per quasi 65
milioni di euro.
Caritas
Italiana ha contribuito all’attivazione di 50 interventi, con oltre 8 milioni
di euro, in collaborazione con Nassa/Caritas Filippine, con le Caritas
diocesane di Capiz, Kalibo ed in altre zone colpite dal tifone. Circa 60mila persone
sono state raggiunte direttamente da questi interventi. In particolare:
•
sono state ricostruite e consegnate nuove abitazioni a più di 400 famiglie.
Altre 35 sono in fase di ultimazione;
•
4 centri di evacuazione per l’emergenza sono terminati e altri 3 sono in costruzione;
•
più di 7.300 famiglie hanno ricevuto generi alimentari, attrezzi da lavoro e
assistenza sanitaria e psicologica;
•
a 200 famiglie sono stati forniti aiuti economici per riattivare le attività
produttive che stanno procedendo con successo;
•
quasi 100 ragazzi che avevano lasciato gli studi nella diocesi di Capiz hanno
seguito corsi professionali con buoni risultati;
•
si è fornita assistenza e accompagnamento progettuale e pastorale a 2 diocesi
dell’isola di Panay (Capiz e Kalibo) dove risiedono 2 operatori di Caritas
Italiana.
Attualmente
Caritas Italiana sta valutando e pianificando attività sociali e di sviluppo di
lungo periodo: 3 progetti di sviluppo delle capacità produttive, oltre che
interventi a favore di disabili e famiglie colpite da malnutrizione e attività
di difesa dei diritti degli indigeni dell’isola di Panay.
“Siamo
pronti a dare ancora sostegno a Nassa e alla rete delle Caritas diocesane
locali – commenta don Francesco Soddu, direttore di Caritas Italiana – in
particolare a beneficio dei gruppi da sempre ai margini della società:
disabili, indigeni, carcerati e persone con disagio mentale”.
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