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  06/11/2015 12:21


Centro Sportivo Italiano: riflessione di mons. Vittorio Peri "Csi: mette lo sport al servizio della persona" pubblicata sul periodico del comitato di Gubbio



Credo che tutti sappiano che il Csi è un’associazione di ispirazione cristiana, ma non tutti, probabilmente, sanno che cosa comporti questo essenziale riferimento al Vangelo nella concreta vita degli associati e, in

particolare, dei cosiddetti dirigenti. Rilevo, anzitutto, un aspetto che potrei qualificare propositivo. Esso consiste nel fatto che la nostra associazione, ponendo al centro di ogni sua attività non i risultati tecnici ma le esigenze di chi la pratica e la organizza, evidenzia uno dei più rivoluzionari insegnamenti di Gesù: “il sabato è per l’uomo, non l’uomo per il sabato” (Mc 2, 28). Un aforisma evangelico che il Csi è solito tradurre in termini sportivi con lo slogan: “lo sport è per la persona, non la persona per lo sport”.

Si tratta di poche e semplici parole, ma la loro capacità di destabilizzare il prevalente modello culturale a misura di punteggi, classifiche e … soldi, è inimmaginabile. Prese sul serio, potrebbero provocare nel mondo sportivo, e non solo, una rivoluzione copernicana. Per questo gli amanti del quieto vivere all’insegna del “si è sempre fatto così” glissano per veleggiare verso più tranquilli lidi. Ma dovremmo preoccuparci –  secondo il paradossale adagio di Julien Green – quando non siamo almeno un po’ inquieti.

Nella fedeltà a questo assoluto valore antropologico (cosa peraltro facile a dirsi, ma scomoda nel concreto) il Csi mette lo sport a servizio della persona, di ogni persona, di tutta la persona diventando, così,  propositivo perché promuove attività sportive che aiutano a: - conoscere se stessi (percezione reale del proprio io, imparare a saper vincere e a saper perdere); - rapportarsi con gli altri (processo di socializzazione, di educazione alla partecipazione e alla solidarietà); - rispettare la natura (scoperta e difesa dell’ambiente); - orientarsi verso l’orizzonte spirituale.

E così, in modo esperienziale – e quindi pedagogicamente efficace - il Csi favorisce lo sviluppo delle relazioni basilari di quell’ ”universo in miniatura” (mikros kosmos, come definiva l’uomo il filosofo greco Democrito) e che, con poetico lin-guaggio metaforico, sono messe in luce dal libro biblico della Genesi nei racconti del-la creazione. Le relazioni: - con Dio, perché l’uomo è modellato a sua immagine e somiglianza (1, 26); - con gli altri, perché è chiamato a vivere non da solo, ma insieme (2,1); - con l’intero cosmo di cui è coltivatore e custode (2,15), come ci ricorda la recente splendida enciclica Laudato si’ di papa Francesco.

Il Csi, pertanto, esprime appieno la propria identità nel favorire la crescita di quelle relazioni (la persona è per natura un “essere in relazione”) che la Bibbia presenta come essenziali. 




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