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  31/10/2015 17:10


Il cardinale Gualtiero Bassetti, sulle colonne de L’Osservatore Romano indica "una strada nuova per la Chiesa e la famiglia". «Un punto di partenza che potrà essere migliorato in molti modi diversi. Per esempio, dando ancora più spazio alle realtà laicali e al punto di vista delle donne. Un punto di partenza, pero, dal quale non si può in alcun modo tornare indietro.»



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«Molti commentatori hanno continuato a dibattere su chi abbia "vinto" il Sinodo» ma, di fatto, non sono riusciti a cogliere «il significato profondo e la portata storica» di un avvenimento che ha caratterizzato «la vita dell'intera Chiesa negli ultimi due anni». Inizia con queste considerazioni l’editoriale del cardinale arcivescovo Gualtiero Bassetti intitolato “Un punto di partenza”, che sarà pubblicato il 1 novembre su «L’Osservatore Romano» (già consultabile sul sito www.osservatoreromano.va).

L'Arcivescovo di Perugia, con questo articolo, sembra voler allontanare le interpretazioni politiche comparse sui media, per mettere in luce, invece, la grande svolta pastorale che caratterizza tutto questo pontificato e che ha avuto un momento importante proprio in questo Sinodo. Un Sinodo, scrive il Cardinale Bassetti, che si è svolto non solo a Roma, nei «circoli minori e l'Aula del Sinodo», ma anche e soprattutto nelle «parrocchie e diocesi», per esempio con l'invio dei questionari sulla famiglia e con lo sviluppo di un dibattito partecipato. Il presule perugino fa partire il suo ragionamento proprio dalla valorizzazione di questo elemento «periferico» per descrivere la nuova Chiesa sinodale. Una Chiesa «dove si pratica il discernimento comunitario, si rifugge dal clericalismo e si valorizza la vocazione missionaria».

«Mai nella storia recente della Chiesa – scrive il cardinale Bassetti – si era avuta una cosi vasta partecipazione “dal basso” come in questi due anni. In ogni diocesi, seppur con sensibilità e modalità differenti, si e discusso e parlato di famiglia. E questo e avvenuto, paradossalmente, in uno dei momenti storici più difficili per l’istituzione familiare, proprio quando la famiglia sembra essere non solo maltrattata ma addirittura ignorata dal senso comune e dalle politiche pubbliche».

Il Sinodo ci lascia due importanti elementi di novità: innanzitutto, la pastorale del «buon samaritano», che «vede la sofferenza dell'uomo moderno e non gira la testa dall'altra parte» ma si prefigge di accogliere, guarire e integrare; e poi, il «metodo sinodale»: se il sinodo, infatti, «indica una strada comune da percorrere insieme – scrive il cardinale Bassetti – il metodo ci indirizza con discernimento verso la ricerca di quella strada».

In definitiva «una delle più grandi eredita di questo sinodo consiste, dunque, nell’aver iniziato a tracciare una strada nuova. Un punto di partenza – conclude il porporato – che potrà essere migliorato in molti modi diversi. Per esempio, dando ancora più spazio alle realtà laicali e al punto di vista delle donne. Un punto di partenza, pero, dal quale non si può in alcun modo tornare indietro.




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