Sessantuno anni fa, dalla felice intuizione di don
Mario Baciarelli, a Piediluco prendeva vita la “Casa del Giovane”, opera di
carità e dedizione ai bisognosi, nell’accogliere i bambini senza famiglia e
senza casa, orfani e comunque non seguiti dai loro genitori.
Sabato 10 ottobre sarà
ricordato don Mario Baciarelli, nella messa presieduta dal vescovo Giuseppe Piemontese alle ore 18 nel
santuario di san Francesco a Piediluco. Dopo la messa sarà festeggiata la “Casa del Giovane”
nei locali della comunità. Un momento celebrativo nello spirito di accoglienza,
fraternità e comunione che è sempre stato alla base dell’opera sociale della
Casa del Giovane nel territorio di Piediluco.
Don Mario fu parroco per alcuni decenni del paese
lacustre e soprattutto fondatore nel 1954 della “Casa del giovane”, un esempio
grande di carità; apri la sua canonica ai poveri e abbandonati e, poiché questa
era piccola, la ingrandì acquistando un rudere adiacente, ricostruendolo per
adattarlo ad ospitare dei ragazzi. Don Mario era un vero uomo di Dio, amante
dell’umanità sofferente. Nella casa sono passati oltre 1200 ragazzi che, grazie
all'opera di don Mario, hanno potuto vivere in una vera famiglia, formarsi e
avere una vita dignitosa.
Nel 2000 la casa è stata ristrutturata ed affidata
alla direzione della cooperativa sociale Tabor, che gestisce progetti sociali
per pazienti con disturbi psichici tesi ad un reinserimento sociali e a
migliorare la qualità della vita.«Abbiamo cercato di creare opportunità d’inserimento
sociale per i giovani con disagi mentali che ospitiamo presso la “Casa del giovane”
– spiega Cristina Pocetta presidente della cooperativa “Tabor” – cercando di
recuperare le loro abilità lavorative, l’autostima e l’autonomia, attraverso
percorsi che propongono attività concrete di lavoro da sviluppare anche
all’esterno».
L’attività svolta dalla cooperativa “Tabor” riguarda
anche l’animazione territoriale, il reinserimento sociale, la consulenza e
primi aiuti, l’accoglienza in generale. «E’ questo il nostro impegno che si
integra sempre più anche con la vita del territorio e con le nuove esigenze e
bisogni ai quali cerca di far fronte chi è al servizio degli altri» conclude
Pocetta. Oggi la “Casa del Giovane” ospita 16 adulti inseriti
dall’Usl Umbria 2 in trattamento di riabilitazione psichiatrico, per i quali
sono attivati progetti individuali con percorso terapeutico personalizzato, al
termine del quale è previsto anche il reinserimento in famiglia o in altri
ambiti.
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