Il
sinodo e il Giubileo della misericordia non sono «un congresso di
partito o una competizione sportiva in cui bisogna aspettarsi che
qualcuno vinca un'elezione o una gara», ma rappresentano due momenti
importantissimi per la vita di ogni persona - non solo della Chiesa -
in cui lo Spirito Santo saprà ispirare «i padri sinodali, nel loro
discernimento pastorale» e «tutti gli uomini e le donne di buona
volontà in questo anno di grazia». Inizia con queste parole
l'ultimo editoriale del cardinale arcivescovo di Perugia-Città della
Pieve, Gualtiero Bassetti, intitolato «La mano sapiente di Dio»,
che sarà pubblicato sabato 3 ottobre su «L’Osservatore Romano»,
ma è che già consultabile sul sito:www.osservatoreromano.va. Il
Sinodo e il Giubileo sono, quindi, due grandissime opportunità
spirituali in cui tutte le persone, se lo vorranno, potranno
assaporare i frutti «dell'azione della misericordia». Frutti che
«saranno visibilmente concreti e non saranno soltanto un vago
richiamo ideale». Il cardinale si sofferma soprattutto su uno dei
momenti più intensi che si potranno vivere nell'anno giubilare:
ovvero, la facoltà data a tutti i presbiteri, di «assolvere dal
peccato di aborto quanti lo hanno procurato e pentiti di cuore ne
chiedono il perdono». Bassetti racconta delle lettere di alcuni
religiosi che hanno manifestato la loro commozione. Ma soprattutto
racconta la sua commozione per avere già vissuto nel passato questi
momenti di riconciliazione. «Ho
infatti conosciuto delle donne che hanno pianto per tutta la vita»,
scrive commosso il prelato. E poi con poche toccanti righe racconta
del dolore di alcune donne che in situazioni diverse avevano abortito
ma che ogni giorno pensavano con dolore e strazio a quelle
«creaturine» che non erano nate. «Questi fatti drammatici –
scrive il cardinale – penetrano come una spada affilata nelle
viscere di una persona. Per togliere quella spada, che si è andata a
conficcare tra il cuore e l'anima di una donna, non è sufficiente,
però, la forza di una mano d'uomo, ma è necessaria,
inderogabilmente, la mano sapiente di Dio». Ecco dunque l'azione
divina che «versa la medicina della misericordia sulle ferite
sanguinanti delle persone».
L'articolo,
infine, sembra concludersi con un appello rivolto a tutti: cerchiamo
di non impedire gli effetti della misericordia di Dio con «una serie
di schemi mentali fissi e logori, con gli egoismi camuffati da buoni
propositi e con una verità a volte confusa solamente con la propria
opinione personale». Infatti, solo «chi si apre può scorgere e
sorseggiare la bellezza» della misericordia.
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