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  15/07/2015 18:27


Perugia: il commento del cardinale Gualtiero Bassetti sul «nuovo umanesimo» riflettendo sul recente viaggio in America Latina di papa Francesco, pubblicato da «L’Osservatore Romano» in edicola il 16 luglio. Il Concilio Vaticano II: «un'autentica primavera ecclesiale che non ha temuto e non teme i profeti di sventura»



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Il cardinale Gualtiero Bassetti, nel suo ultimo editoriale intitolato «Nuovo umanesimo» - che sarà pubblicato giovedì 16 luglio su «L’Osservatore Romano» (già consultabile in: www.osservatoreromano.va) - offre un significativo commento sul recente viaggio del Papa in Sud America e inizia il lungo cammino di riflessione verso il V Convegno Ecclesiale Nazionale, che si svolgerà a Firenze dal 9 al 13 novembre 2015 e che si intitola, per l'appunto, «In Gesù Cristo il nuovo umanesimo».

Coincidenza ha voluto che questo interessante articolo del cardinale Bassetti esca sull’autorevole organo della Santa Sede il giorno del 6° anniversario della sua nomina ad arcivescovo metropolita di Perugia-Città della Pieve, avvenuta il 16 luglio 2009, solennità della Beata Vergine Maria del Carmelo.

Secondo il porporato, il lungo itinerario tra Ecuador, Bolivia e Paraguay, che si è svolto quasi in contemporanea con l'uscita dell'enciclica Laudato si', testimonia l'inizio di una nuova stagione: la primavera della Chiesa. Una primavera che lascia «una eredità preziosa per la Chiesa» e «proietta uno sguardo profetico sul mondo».

L'eredità più importante riguarda la «nuova prospettiva con cui guardare la cosiddetta questione sociale». Partendo dalle periferie visitate da Francesco nel suo ultimo viaggio in America Latina, nasce infatti una nuova prospettiva sociale che riesce «a mettere in una relazione feconda grandi temi che finora hanno camminato per strade parallele senza incontrarsi mai». Oggi, infatti, «non si possono più disgiungere la difesa della dignità umana dalla custodia del creato e la valorizzazione della famiglia dalla denuncia di un'economia iniqua».

Questa nuova primavera, inoltre, afferma l'Arcivescovo di Perugia, sembra essere anche «l'avveramento di una profezia»: annunciata per primo da Pio XII nel 1958 come un «tempo di rinnovamento», di «fiduciosa attesa» e «di speranza»; auspicata da Giorgio La Pira come una «primavera missionaria» verso i popoli dell'Asia e dell'Africa; e inaspettatamente confermata, infine, da Giovanni XXIII con l'annuncio provvidenziale del Concilio. Il Vaticano II, scrive Bassetti, «ha rappresentato e rappresenta tutt'ora una nuova stagione per la Chiesa: un'autentica primavera ecclesiale che non ha temuto e non teme i profeti di sventura, che guarda con sapienza e discernimento ai segni dei tempi e che, senza cedimenti alla mondanità, aspira alla medicina della misericordia. I grandi temi conciliari sono, indiscutibilmente, i temi di oggi».

La spiritualità del Concilio, come disse Paolo VI, può essere riassunto con la parabola del samaritano. In quella parabola, che invita a prendersi cura degli ultimi e alla «scoperta dei bisogni umani» - è sempre Papa Montini che parla - si fonda il «nostro nuovo umanesimo». Un nuovo umanesimo, dunque, che ha molto da imparare dalla «freschezza umana e spirituale delle periferie» visitate da Francesco in America Latina. In quelle periferie, conclude il Cardinale, risplende la primavera della Chiesa che non è soltanto «un proposito per il futuro», ma è il «prodotto storico di uno sguardo profetico sul mondo che nasce da lontano».




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