Da alcuni giorni, nel
Santuario di Santa Maria delle Grazie di Città di Castello fervono i
preparativi per l’annuale festa della Madonna delle Grazie, patrona
della città e della Diocesi. Numerosi sono i volontari che
collaborano per la pulizia, la predisposizione degli ambienti e
l’accoglienza di turisti e pellegrini. Insieme al 13 novembre,
festa dei santi Florido e Amanzio, il 26 agosto è uno dei giorni più
cari ai Tifernati, una data che esprime l’identità cittadina e la
sua antica storia di fede, arte e cultura.
Il santuario di Santa
Maria delle Grazie è il più antico santuario mariano altotiberino
e, insieme a quello di Canoscio, il più noto e frequentato, anche da
pellegrini provenienti da fuori Diocesi e dall’estero. La chiesa ha
assunto il suo aspetto attuale a seguito dei lavori di ricostruzione
terminati negli anni ’70 del XIX secolo e seguiti al disastroso
terremoto del 1789, che lesionò gravemente l’edificio. La
costruzione, però, è assai più antica, dal momento che la prima
pietra fu posta il 5 febbraio 1306 ad opera dei frati Servi di santa
Maria, l’Ordine religioso che ha costruito sia la chiesa che il
retrostante convento. I frati vi sono rimasti fino alla soppressione
delle case religiose da parte del governo nel 1860 e in questo lungo
periodo di tempo il loro convento ha rappresentato uno dei maggiori
punti di riferimento religioso e culturale della città. Basti
pensare, ad esempio, alle opere d’arte prodotte per la chiesa (le
pitture di Raffaellino dal Colle oggi in Pinacoteca Comunale, ma
anche le tele di Ventura Borghesi o gli affreschi di Bernardino
Gagliardi ancora oggi nella chiesa), ma anche alla presenza di molti
frati colti, tra i quali spiccano alcuni confessori di santa Veronica
Giuliani. Nel XVIII secolo, poi, si diffuse largamente la devozione
per il beato Pellegrino Laziosi, canonizzato proprio grazie ad alcuni
miracoli a lui attribuiti e avvenuti a Città di Castello (i
relativi processi si conservano nell’archivio storico diocesano). A
motivo di questo stretto legame con la città, nel 1951 i frati, su
invito del vescovo Filippo Maria Cipriani, riaprirono il loro
convento, rimanendovi fino al 1962. Dal 1° gennaio 1963 la chiesa è
stata eretta a Parrocchia e affidata al clero diocesano, che
attualmente si occupa dell’attività pastorale sia parrocchiale che
di santuario (un parroco, un diacono permanente e un altro sacerdote
officiante).
La
venerata immagine
Nel 1456 Giovanni di
Piamonte, allievo di Piero della Francesca (Sansepolcro, 1412 circa –
1492), dipinse l’immagine su tavola raffigurante la Vergine Maria
con il Bambino fra i santi Florido e Filippo Benizi e angeli. Si
tratta dell’unica opera firmata e datata da questo autore, che
secondo recenti studi sarebbe di origine locale (Piamonte pare essere
il nome del padre), probabilmente della zona attorno a Montedoglio.
Con il maestro, Giovanni collaborò nel celebre ciclo degli affreschi
con le Storie della Vera Croce nella chiesa di San Francesco di
Arezzo e la sua mano è ben riconoscibile in alcune scene, tra le
quali quella con il trasporto della croce. La tavola di Città di
Castello riscuote da subito l’attenzione dei devoti, al punto che
nel 1480 il Comune decide di mettere a disposizione di un privato il
terreno per costruire una cappella per ospitarla, nella piazza
adiacente alla chiesa dei Servi di Maria. Nel 1518 si formò una
Confraternita per la gestione del culto, che progressivamente si
diffusa ampiamente in città, tra tutti gli strati sociali. Nel 1783
il Comune di Città di Castello proclamò la Madonna delle Grazie
patrona della città. Fino al 1910 la sua immagine veniva scoperta
alla venerazione in via ordinaria ogni venticinque anni; nel 1910 il
nuovo, vescovo, il beato Carlo Liviero, ne dispose lo scoprimento due
volte l’anno, il 2 febbraio e il 26 agosto; oggi, oltre che nelle
principali festività mariane, viene scoperta il giorno 26 di ogni
mese. La devozione alla Madonna delle Grazie è ancora molto viva,
come dimostrano gli ex voto che continuano a giungere, spesso in
forma anonima, al santuario.
Il
predicatore
Quest’anno il
consueto triduo di preparazione alla festa della Madonna delle Grazie
sarà animato da padre Emanuele Cattarossi, 38 anni, frate
dell’Ordine dei Servi di Maria che è stato ordinato presbitero il
7 settembre 2013 nella basilica fiorentina della SS. Annunziata. Fra
Emanuele, 38 anni, ha iniziato la formazione religiosa nel convento
della SS.ma Annunziata di Rovato; nel 2007 ha emesso la prima
professione a Siena e dal 2007 al 2012 ha compiuto gli studi di
filosofia nella Pontificia Università Urbaniana e di teologia nella
Pontificia Facoltà Teologica Marianum. Attualmente sta perfezionando
gli studi in storia nell’Università di Firenze; da tempo
dedito a studi di storia dell’Ordine dei Servi di Maria, è
segretario dell’Istituto Storico dell’Orine e redattore della
rivista “Studi Storici dell’Ordine dei Servi di Maria”.
Il
programma
Il triduo avrà inizio
la mattina di domenica 23 agosto, con la celebrazione delle lodi
mattutine e lo scoprimento della venerata immagine della Madonna
delle Grazie alle ore 7,45. Nel pomeriggio, alle ore 17,15 sarà
recitato il Rosario, seguito dalla celebrazione dei Vespri e della
Messa. Ogni giorno, la celebrazione vespertina sarà presieduta dal
padre predicatore. Lunedì 24 agosto, dalle ore 21 alle ore 22, si
terrà una veglia di preghiera.
Lunedì 25 agosto,
alle ore 21, partirà dal Santuario la tradizionale processione, che
seguirà il seguente percorso: Santuario di Santa Maria delle Grazie,
Via delle Giulianelle, Via Campo dei Fiori, Via dei Conti, Via XI
Settembre, Via Trastevere, Pomerio San Girolamo, Via del Vingone, Via
della Fraternita, Via dei Fucci, Via Cacciatori del Tevere, Piazza
Gabriotti, Corso Cavour, Piazza Matteotti, Piazza Costa, Via
Mazzini, Piazza Garibaldi, Via Albizzini, Piazza Raffaello Sanzio,
Via Angeloni, Piazza Magherini Graziani, Via XI Settembre, Santuario
di Santa Maria delle Grazie. La processione sarà presieduta da padre
Emanuele Cattarossi mentre al termine il vescovo diocesano detterà
una meditazione.
Mercoledì 26
agosto 2015, giorno della festa, la venerata immagine sarà scoperta
alle ore 7.30, con la celebrazione delle Lodi mattutine. La Messa
sarà celebrata alle ore 8, 9, 10, 11. Nel pomeriggio, alle ore 17.30
saranno celebrati i Vespri solenne e alle ore 18.30 il vescovo
diocesano, mons. Domenico Cancian, presiederà la solenne
concelebrazione eucaristica (la liturgia sarà animata dalla Corale
“Marietta Alboni” e dal gruppo chierichetti della Parrocchia). A
ricordo dell’antico legame tra il Comune di Città di Castello e il
santuario mariano (fu proprio il Comune a proclamare la Madonna delle
Grazie patrona della città nel 1783) il gonfalone comunale sarà
esposto nel santuario durante la messa pontificale vespertina, alla
quale prenderà parte in forma ufficiale anche il sindaco di Città
di Castello.
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