23/05/2015
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Città di Castello: ordinazione di sette nuovi diaconi permanenti
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Domenica 24 maggio mons. Domenico Cancian, vescovo di Città di Castello, ha
conferito l’ordine del diaconato a sette uomini, sposati, che saranno a
servizio della chiesa di Città di Castello. Salvatore Bartolucci (della
parrocchia di Trestina), Lucio Crispoltoni (della comunità parrocchiale di
Lerchi), Giorgio Fiorucci (della Madonna delle Grazie), Ulderico Manoni (santa
Veronica a La Tina), Giuseppe Meozzi (Citerna), Urbano Salvi (Promano) e Marco
Zangarelli (di Cerbara) hanno ricevuto il ministero ordinato per svolgere il
servizio della carità. La Cattedrale, addobbata con i colori della Pentecoste e
gremita di persone giunte da ognuna delle sette parrocchie di provenienza dei
neo ordinati, ha fatto da cornice alla liturgia di ordinazione. La presentazione
é stata fatta da don Livio Tacchini che ha curato per sei anni la formazione di
questi uomini. La moglie di ogni candidato - consorte, cioè compagna anche in
questa scelta - ha descritto con poche parole le qualità “diaconali” del
marito. Sono uomini di preghiera, uomini che lavorano, uomini che stanno
vivendo il servizio presso la caritas, uomini che stanno a servizio dei
bambini, uomini che stanno dietro piuttosto che davanti; queste le qualità dei
sette diaconi.
Mons. Domenico Cancian - durante l’omelia - ha ricordato l’evento impetuoso
della Pentecoste ed ha voluto commentarne i segni. Un vento impetuoso scuote la
casa dove gli apostoli erano a porte chiuse. Erano statici e pigri, ma lo
Spirito li ha scossi e messi tutti in movimento. Lingue di fuoco si posano su
ciascuno di loro. L’amore di Dio penetra e trasforma i loro cuori: tutti i
presenti capiscono le loro parole, ma soprattutto tra di loro si dicono cose
che contano davvero.
Il Vescovo ha quindi esortato
i nuovi diaconi ad essere prima di tutto uomini di Dio, capaci di vivere
secondo lo Spirito che ama, trasforma e rinnova continuamente il mondo e la
Chiesa. Il diacono ci ricorda che siamo tutti chiamati a servire, proprio come
ha fatto Gesù. Il campo é sterminato: il Vangelo, i poveri, la chiesa. Li ha
invitati inoltre ad essere umili servitori della Chiesa dovunque essi saranno
inviati. Infine ha raccomandato di essere servitori della comunione. Lo
splendore della liturgia é stato arricchito dai canti dei cori parrocchiali da
dove provengono i nuovi diaconi: Cerbara, Lerchi, Madonna delle Grazie,
Citerna, Santa Veronica “La Tina”, Promano, Trestina
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