Accogliendo l’invito della Cei di dedicare la
veglia di Pentecoste ai martiri contemporanei, alla tragedia dei cristiani e
delle persone i cui diritti alla vita e alla libertà religiosa vengono violati,
Assisi, “città della pace”, lancia un forte grido al mondo e invita ad accogliersi
in preghiera sabato 23 maggio alle 21 nella cattedrale di San Rufino in
occasione della veglia di Pentecoste. Il vescovo della diocesi monsignor
Domenico Sorrentino più volte è tornato su questa problematica, chiedendo una
maggiore attenzione da parte del mondo politico e della società civile.
“Purtroppo l’opinione pubblica, che tante volte s’indigna e protesta su altri
fronti di diritti umani conculcati – dichiara monsignor Sorrentino – ora sembra
assistere inerte a questo spettacolo. Come spiegare questo silenzio? Va
certamente riconosciuto che la soluzione non è facile. Va anche ribadito che i
ricorsi a interventi armati non ridotti al minimo indispensabile hanno mostrato
già tante volte di non essere soluzione. Ma la politica - sottolinea il vescovo
di Assisi - non ha proprio nulla da dire? Un’alleanza tra tutti gli uomini di
buona volontà, anche tra cristiani e islamici - dato che sarebbe ingiusto
confondere gli estremisti islamici con l’Islam – non potrebbe porre le premesse
di azioni coordinate per fermare la mano degli aggressori? Assisi non può
tacere e così ci uniamo all’iniziativa della Cei nella notte di Pentecoste per
dare la “sveglia” al mondo sul macabro teatro che vede tanto spargimento di sangue
innocente. Si tratta di violenze inaccettabili che si stanno moltiplicando
quotidianamente e di fronte alle quali non possiamo rimanere indifferenti.
Facciamoci sentire vicini ai fratelli perseguitati almeno con la preghiera.
Senza dimenticare, ovviamente, tutte le altre violenze perpetrate contro esseri
umani di qualunque religione e aprendo il cuore ai fratelli che giungono in
mezzo a noi fuggendo da situazioni di povertà e di oppressione”.
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