versione accessibile ::
ARCHIVIO
  02/05/2015 16:49


Narni: festa del patrono san Giovenale. Mons. Piemontese: “San Giovenale ha portato in questa terra frutti di santità, di carità, di dottrina e di civiltà per il popolo a lui affidato e anche per noi".



Clicca sulla foto per ingrandirla !

Con il solenne pontificale presieduto dal vescovo di Terni Narni Amelia padre Giuseppe Piemontese è stata celebrata la festa del patrono di Narni San Giovenale primo vescovo della città vissuto nel IV secolo. Un momento d’incontro, di unione e di solidarietà della comunità narnese che numerosa ha partecipato alla celebrazione e alla processione per le vie del centro di Narni con il busto di san Giovenale, accompagnato dalla rappresentanza del corteo storico in costume d’epoca, dai sacerdoti della forania di Narni, dai cavalieri del Santo Sepolcro di Gerusalemme, dalle autorità cittadine, bambini della scuola materna e fedeli. L’offerta dei terzieri e dell’ente è destinata ad aiutare economici diverse persone bisognose del comprensorio narnese
“Ogni domenica san Giovenale ci da appuntamento attorno al suo sepolcro  per gioire della sua presenza di testimone di Gesù Risorto “– ha detto il vescovo nell'omelia .
“Nel Vangelo che abbiamo ascoltato – ha aggiunto - Gesù si presenta come l’unica vite del Padre, quella vera, capace di rispondere alle aspettative di Dio. E’ Gesù il figlio di Dio, l’amato, nel quale Dio si è compiaciuto, che per amore ha donato la sua vita nella passione, morte e risurrezione. Gesù parla di potatura per rendere la vite più carica di frutti. Ecco il senso delle sofferenze, dei sacrifici. Per liberarci da abitudini negative abbiamo bisogno di sforzo, sacrifici, sofferenze. Un padre di famiglia per sostenere la sua famiglia e renderla felice, affronta volentieri le fatiche, i sacrifici, le privazioni e le sofferenze che il lavoro, la vita comportano. Ma poi si rallegra per i frutti conseguiti, per la gioia procurata”. Facendo poi riferimento al primo vescovo di Narni ha ricordato come “San Giovenale è stato un tralcio unito alla vite che è Gesù, attraverso il battesimo, la fede e la carità; si è alimentato alla linfa proveniente da Gesù: la grazia, l’amore di Dio, dal quale ha ottenuto la forza per annunciare il Vangelo e fondare la chiesa a Narni; è stato potato dalla sofferenza della persecuzione e del martirio per produrre questo grappolo meraviglioso che è la chiesa di Narni. E’ rimasto costantemente unito a Gesù e perciò ha potuto portare frutti di santità, di carità, di dottrina e di civiltà per il popolo a lui affidato e anche per noi”.
Ricordando la vita e la storia di Giovenale, giovane medico di Cartagine, giunto a Roma per sfuggire alle persecuzioni e poi a Narni ci cui fu primo vescovo, padre Piemontese ha sottolineato la grande devozione del popolo narnese “Ininterrotta fu la devozione dei narnesi verso San Giovenale tanto che chi entra nella Cattedrale, a lui dedicata, non può fare a meno di notare i luoghi in cui fu sepolto: il primo nella quarta navata ed il secondo sotto l'altare maggiore che per volontà del Comune, del popolo e del narnese Card. Giuseppe Sacripante fu costruito e inaugurato nel 1714. Oggi sarebbe bello che tutti noi rinnovassimo il proposito di lasciarci istruire e guidare da san Giovenale. Lui è qui, disponibile ad ascoltare le richieste dei poveri, a consolare gli afflitti, a guarire i malati e a guidare tutti verso Gesù Risorto, la vite, quella vera, che dà linfa e vigore ai nostri ideali e ai nostri desideri di pace, benessere e santità”.

 

San Giovenale, fu martirizzato il 3 maggio sulla via Nomentana, insieme a Evenzio, Alessandro e Teodulo. San Gregorio Magno nei Dialogi (IV, 12) e nelle Homiliae in Evangelium ricorda un vescovo di Narni, di nome Giovenale, qualificandolo martire. Lo stesso Gregorio ricorda il sepolcro di Giovenale esistente sempre a Narni. Di Giovenale esiste inoltre una “Vita” scritta dopo il sec. VII di scarso valore storico, secondo cui, egli era di origine africana e, ordinato da papa Damaso, fu primo vescovo di Narni. Sempre secondo questa “Vita”, fu sepolto alla Porta Superiore della città sulla via Flaminia. Il sepolcro di Giovenale, su cui fu costruito un oratorio attribuito al suo successore Massimo, fu molto onorato nell'antichità e si conserva tuttora nella cattedrale di Narni. Nel secolo IX, il corpo di Giovenale fu trafugato insieme con quello dei santi Cassio e Fausta e trasportato a Lucca, ma in seguito fu restituito a Narni e posto nella Cattedrale




04/10/2016 07:37
ANNO SCOLASTICO 2016/17: LETTERA APERTA A QUANTI SONO IMPEGNATI NEL MONDO DELLA SCUOLA IN UMBRIA


16/02/2015 08:58
In Cristo il nuovo Umanesimo – In cammino con il mondo della scuola verso il convegno ecclesiale di Firenze 2015. Ciclo di incontri per dirigenti scolastici, insegnanti, educatori


« Archivio »