Venerdì 17 aprile (ore 21), nel complesso interparrocchiale “Santa Maria Madre della Chiesa” in Montelaguardia di Perugia, i rappresentanti delle comunità parrocchiali che costituiscono le quattro Unità pastorali della Zona “Alta Valle Tevere” dell’Archidiocesi si ritroveranno attorno al loro cardinale arcivescovo Gualtiero Bassetti. L’occasione è la conclusione della Visita pastorale del porporato alle 19 parrocchie che danno vita alle Unità di Ponte Felcino, Ponte Valleceppi, Ponte Pattoli e Piccione, per complessivi 36mila abitanti. Oltre alle summenzionate parrocchie, sono state interessate all’evento della Visita pastorale quelle di Villa Pitignano, Ponte Rio-Montelaguardia-Casamanza-Cordigliano, Bosco, Colombella, Fratticiola Selvatica, Ramazzano, Ripa, Pianello, Rancolfo, Solfagnano, Pierantonio, Badia di Montecorona, Civitella Benazzone, Sant’Egidio-Lidarno-Civitella d’Arna e Pretola.

            Nel corso dell’incontro conclusivo della Visita pastorale interverrà anche il vescovo ausiliare mons. Paolo Giulietti, che illustrerà a parroci, religiosi e religiose, diaconi e fedeli laici i contenuti delle Lettere-documenti che il cardinale Bassetti consegnerà a ciascuna Unità pastorale. Le Lettere, pur essendo “specifiche” per ogni Unità, hanno dei “punti in comune” nel sollecitare una “Chiesa popolo di Dio in uscita” verso le “periferie della vita”, più “missionaria” ed “evangelizzatrice”. Le Lettere tracciano anche una “verifica” dello stato di realizzazione delle Unità pastorali (l’unione di più parrocchie), indicando le priorità di ciascuna per la piena attuazione dell’Unità stessa attraverso il compimento di un “cammino” che è specifico per ogni territorio.

            A portare il saluto delle Unità pastorali visitate dal cardinale, sarà, tra i vari parroci, don Alberto Veschini di Ponte Felcino, neo vicario episcopale della IV Zona dell’Archidiocesi, subentrato nell’incarico al compianto mons. Mariano Cesaroni tornato alla Casa del Padre lo scorso 20 dicembre. Don Veschini traccia un primo “bilancio” della Visita alle quattro Unità, che «si è conclusa con vera soddisfazione di tutti noi parroci – commenta il sacerdote –. E’ stato possibile avere il nostro pastore in mezzo a noi per diverse iniziative. Abbiamo potuto apprezzare la sua sensibilità umana e la cordialità del rapporto fraterno. Sono cadute tutte le “barriere”! Tutti hanno potuto sentirsi a loro agio, condividendo con il vescovo gioie e speranze pastorali».

«Gli incontri più interessanti – evidenzia il vicario episcopale – sono stati quelli con i ragazzi delle Scuole. Il cardinale Bassetti ha saputo dialogare egregiamente con gli alunni e intessere con loro un rapporto stupendo: alla fine c’era un clima di gioia e di pace. La dirigente scolastica continua ancora a ringraziarmi per questa visita. Molto umani anche i rapporti con gli ammalati delle varie comunità! Per tutti il cardinale ha avuto parole di conforto e di speranza. E’ stato possibile anche verificare il cammino fin qui fatto sul piano della collaborazione di unità Pastorale. Abbiamo capito che questo era l’obiettivo prioritario sia del cardinale che del vescovo ausiliare, che richiederà ancora un lavoro di approfondimento e di pazienza, non solo a livello di laici, ma, soprattutto, dei preti!».

Al riguardo, don Alberto Veschini sostiene che «c’è una mentalità nuova da costruire, che superi campanilismi e chiusure e che rappresenta la vera speranza del futuro». Anche per questo c’è non poca attesa nelle comunità parrocchiali per le “conclusioni” del cardinale, che traccerà nel corso dell’incontro del 17 aprile a Montelaguardia.

Una scolaresca al cardinale: «Caro Gualtiero, ricordarti sempre dei tuoi amici bambini quando parli con…, quando ringrazi il Signore per quello che hai fatto nella giornata e quando ti sentirai solo, pensaci o vienici a trovare, sapremo darti la forza, l’entusiasmo e l’amore per continuare a vivere»

Uno dei ricordi indelebili per il porporato è stato quello con le scolaresche, i cui alunni gli hanno scritto toccanti lettere. Una di queste, letta a nome di tutti dal piccolo Francesco, è riportata di seguito. «Caro Cardinale, ci piacerebbe chiamarti Gualtiero per sentirti più vicino e nostro amico. Grazie! Come tu sai, Gesù dice nel Vangelo: “Lasciate che i bambini vengano a me”. Oggi chiediamo che anche tu ci ripeti queste parole e che metti noi bambini nel tuo cuore, nei tuoi pensieri e nelle tue preghiere. Gli adulti pensano che noi bambini non siamo in grado di capire e comprendere la realtà sociale che ci circonda, invece noi sappiamo bene quale sono le cose belle e le cose brutte… aiutati dai nostri genitori e dagli insegnanti. Infatti, siamo felici quando nella famiglia, nella scuola e nella società regna la pace e la serenità, siamo forti quando ci sentiamo rispettati, ascoltati e amati, ma siamo tristi e preoccupati quando vediamo litigare e sentiamo terribili fatti di cronaca alla Tv o, addirittura nel nostro paese, intorno a noi. Dicci tu: perché esiste l’odio? Possiamo sperare in un futuro di pace e di serenità? Come possiamo accettare la cattiveria di alcuni adulti a volte usata proprio sui bambini innocenti? Caro Gualtiero, ti preghiamo di ricordarti sempre dei tuoi amici bambini quando parli con i politici, quando la sera, prima di andare a letto, ringrazi il Signore per quello che hai fatto nella giornata e, quando ti sentirai solo, pensaci o vienici a trovare, sapremo darti la forza, l’entusiasmo e l’amore per continuare a vivere. Da tutti noi grazie di cuore!».