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  31/03/2015 12:06


Spoleto: Settimana Santa, tempo favorevole per la solidarietà e per impegnarsi nel “farsi prossimo”. I progetti in cantiere della Caritas diocesana di Spoleto-Norcia. A Trevi si sta sperimentando quello degli orti solidali.



Lo scorso mese di febbraio la Caritas diocesana Spoleto-Norcia e il “Consorzio Abn A & B Network sociale” hanno sottoscritto un accordo di collaborazione che prevede il recupero dei pasti cucinati e non consumati presso alcune realtà della città di Spoleto - Istituti scolastici, ospedale “S. Matteo degli Infermi”, Case di riposo sprovviste di cucina - e di offrirli, nel rispetto delle normative vigenti in materia di conservazione degli alimenti, alle persone che ogni giorno si recano alla Mensa della Misericordia. «Si tratta - afferma l’avv. Giorgio Pallucco, direttore della Caritas diocesana - di un’iniziativa dal duplice valore: da una parte si consente il recupero delle eccedenze alimentari prodotte e dall’altra, non meno importante, si diffonde il valore pedagogico-educativo del contrasto allo spreco alimentare proprio nell’anno in cui si celebra a Milano l’Expo 2015 che, tra i temi principali in ambito sociale e solidaristico, propone “Una sola Famiglia Umana, Cibo per Tutti”. La Caritas – prosegue Pallucco – può così riutilizzare questi alimenti, risparmiando importanti somme di denaro da destinare alle emergenze economiche che stanno colpendo molte famiglie del nostro territorio». Sul fronte della lotta allo spreco alimentare, comunque, la Caritas è da tempo impegnata, grazie alla sensibilità ed alla disponibilità di locali imprese di panificazione e pasticceria, che consentono ai volontari di recuperare le eccedenze prodotte e donarle a chi è nel bisogno. A tal proposito, ogni mese, in alcuni punti della Diocesi, gli operatori delle Caritas delle Pievanie distribuiscono la spesa alimentare a circa 400 famiglie. Il Consorzio Abn, a sua volta, sta operando all’interno di un accordo con il Comune di Spoleto per favorire tutte le azioni di recupero delle eccedenze alimentari e di promozione dei prodotti a filiera corta del territorio attraverso il progetto “Spoleto Solidale”.All’avvio della Settimana Santa, tempo favorevole per la solidarietà e per impegnarsi nel “farsi prossimo”, la Caritas diocesana di Spoleto-Norcia sta collaborando a due progetti molto significativi. Il primo, presentato alla stampa qualche tempo fa in Comune, è il     progetto “Spoleto, città della solidarietà”, nato su impulso dell’Amministrazione comunale e del Lions Club, in collaborazione anche col Rotary, e rivolto alle persone in grave difficoltà economica e con necessità di determinate visite mediche specialistiche da effettuare in tempi ragionevoli. Il Comune di Spoleto, attraverso i servizi sociali, e la Caritas diocesana, attraverso i Centri di ascolto, intercettano i bisogni di cura e, previa verifica della documentazione comprovante lo stato di assoluta indigenza, indirizzano i pazienti presso i medici che hanno aderito al progetto. «Su tale ambito – afferma l’avv. Pallucco - siamo già operativi grazie alla disponibilità della “Fondazione Giulio Loreti Onlus” di Campello sul Clitunno che garantisce una prestazione specialistica, a titolo gratuito, per tutta l’offerta medica presente nel poliambulatorio. In secondo luogo, stiamo sperimentando, nel territorio di Trevi, un progetto di orti solidali su terreni inutilizzati, da coltivare e da far fruttificare in una prospettiva di autoproduzione, di autoconsumo e di custodia del Creato».La Caritas, l’indomani delle solennità pasquali, si attende un incremento del numero di famiglie da aiutare. «Alcuni parroci – dice ancora il direttore Pallucco – già mi hanno informato che in occasione delle benedizioni delle famiglie sono entrati in contatto con molti “poveri inaspettati”, desiderosi di ricevere ascolto, comprensione e consolazione. Gente che aveva un lavoro e l’ha perso, senza alcuna possibilità di reimpiego, senza alcun ammortizzatore sociale cui far riferimento, con l’unica prospettiva di rimanere a carico di genitori e nonni pensionati. Da parte nostra, senza la pretesa di risolvere i problemi di tutti, perché non è certo compito della Caritas “salvare il mondo”, vorremmo tuttavia, attraverso i gesti concreti dell’ascolto, del discernimento all’azione e di iniziative di rilevante valore pedagogico alleviare le sofferenze di molti e far capire a chi vive in situazioni migliori l’importanza del dono di sé all’altro».




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