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  27/03/2015 16:32


Perugia: il cardinale Gualtiero Bassetti ai 1.500 giovani della Veglia quaresimale: «fate esplodere la primavera del mondo nuovo che è la misericordia uscendo da voi stessi».



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            «Le tre chiavi che mi avete consegnato questa sera le porterò in dono a papa Francesco quando l’incontrerò la settimana dopo la S. Pasqua, perché impegnano tutti noi ad aprirci all’altro, al perdono e alla vita». L’ha detto il cardinale Gualtiero Bassetti, nella tarda serata del 26 marzo in una gremita cattedrale di San Lorenzo in Perugia, al termine della tradizionale Veglia quaresimale di preghiera dei giovani con il loro Pastore, animata dal Coro diocesano giovanile “Voci di giubilo”, che ha visto la partecipazione di 1.500 ragazzi e ragazze provenienti dalle sette Zone pastorali dell’Archidiocesi, sfidando le avverse condizioni meteo. A conclusione della Veglia, un giovane, Paolo Tardio, ha consegnato al cardinale, a nome di tutti i suoi coetanei, le tre “chiavi-segno” della loro “chiamata” a “varcare la soglia… di casa… per trovare l’altro”, a “varcare la soglia… del cuore… per trovare il perdono”, a “varcare la soglia… della morte… per trovare la vita”. 

            Si è trattato di un vero e proprio evento, promosso dall’Ufficio diocesano per la Pastorale giovanile, hanno sottolineato il direttore e il vice direttore, don Riccardo Pascolini e don Francesco Verzini, vissuto anche in vista dell’imminente Giornata Mondiale della Gioventù (GMG), che quest’anno si celebra a livello diocesano, Domenica delle Palme, in preparazione dell’appuntamento internazionale della GMG 2016 di Cracovia. Per raccogliere l’esortazione quaresimale di papa Francesco a tutta la Chiesa chiamata a «varcare la soglia dei propri confini per porsi in relazione con la società, per essere la mano di una Chiesa che continua a tenere aperta quella porta tra Dio e l’uomo», la Veglia di preghiera, quest’anno, è iniziata dalle strade della città, in tre luoghi diversi (Via dei Priori-chiesa di Santo Stefano, Giardini “Carducci”, Scalette di Sant’Ercolano), da dove i partecipanti, con in mano una fiaccola, sono giunti processionalmente in cattedrale.

E’ stato un forte segno di «Chiesa viva, in cammino, missionaria, in uscita». E la riflessione che ha offerto il cardinale Bassetti ai numerosi giovani in San Lorenzo è stata proprio sull’«uscire da se stessi», che «è il tema fondamentale del messaggio quaresimale di papa Francesco – ha evidenziato il porporato –, perché uscire è misericordia. Siamo chiamati a varcare la soglia di casa, non per andare a divertirsi e neppure a scuola, ma soprattutto per trovare l’altro. Siamo chiamati a varcare la soglia del cuore, perché abbiamo bisogno di cercare perdono. Siamo chiamati a varcare la soglia della morte per trovare risurrezione e vita. Il Papa ha ripetuto più volte che non basta fare entrare Gesù nella nostra vita, ma occorre fare uscire Gesù che è in noi proprio per andare incontro all’altro, per trovare l’altro così da comunicarlo e testimoniarlo. Se voi avete Gesù nel cuore, questa gioia diventa contagiosa, perché necessariamente la comunicate anche agli altri».

«La Chiesa è in uscita – ha proseguito il cardinale Bassetti –, ma non perché è arrivato papa Francesco. E’ dal Concilio Vaticano II che la Chiesa è in uscita. Papa Paolo VI fece questa affermazione: “la Chiesa si è fatta cultrice dell’uomo”, cioè la Chiesa coltiva l’uomo. San Giovanni Paolo II disse: “la Chiesa è la via all’uomo”, perché Gesù Cristo non ha fondato la Chiesa per se stessa, ma come Lui è luce del mondo la Chiesa deve essere luce delle genti, quindi è via per ogni uomo. E papa Benedetto ha affermato con forza che “la ragione è l’alleato più affidabile dell’uomo”. Ecco cosa vuol dire “Chiesa in uscita”. Ma non vorrei che le nostre GMG fossero soltanto un momento bellissimo, dove ci si incontra con giovani di tutto il mondo, dove si fanno anche delle esperienze forti, ma poi rimangono lì. Bisogna recepire con forza certi messaggi della GMG, per poi farne veramente tesoro».

Al riguardo, il cardinale ha ricordato ai giovani le parole di papa Francesco alla GMG 2013 di Rio de Janeiro: «“siamo parte della Chiesa, anzi, diventiamo costruttori della Chiesa e protagonisti della storia”. E poi disse: “ragazzi, ragazze, per favore, non mettetevi nella coda della storia”, perché ci sono troppi giovani “rimorchiati” e vi esorto a uscire da voi stessi per servire la Chiesa e la società, per intraprendere un cammino d’amore e di servizio come il Buon Samaritano. Ma quale è la prima “nota” della Chiesa in uscita? E’ la misericordia e noi faremo, cari giovani, cose pazzesche, meravigliose, perché vorremo vivere fino in fondo e da protagonisti il Giubileo della misericordia, perché la misericordia è il primato dell’amore e della gratuità. L’amore misericordioso non ti chiede nulla in cambio, è unilaterale e ti avvolge completamente e ti perdona».

«“Uscire” vuol dire convertirci – ha evidenziato ancora il cardinale –, perché siamo troppo ripiegati su noi stessi, ci guardiamo troppo allo specchio. Ed è proprio per questi motivi che papa Francesco ha indetto il Giubileo della misericordia a questa umanità ferita fino in fondo, quando - ad esempio - un giovane uomo si chiude in una cabina d’aereo ammazzando 150 persone. E’ proprio a questa umanità impaurita, anche se uccide, la Chiesa non può non donare ciò che essa stessa ha ricevuto: l’amore del Padre testimoniato da Gesù sulla croce. La Chiesa è in uscita perché, come il Buon Pastore, si mette alla ricerca della pecora perduta. Cari ragazzi e ragazze, Gesù vi chiede amore e vi dona misericordia. Abbiate in voi lo stesso sentimento di Gesù, quello di servire gli uomini fino alla morte di croce, con atti concreti. Il Signore ci chiede solo un po’ d’amore e ci ha donato suo Figlio che è un povero mendicante d’amore nel dirci: “lasciatevi amare”».

Il cardinale Bassetti, avviandosi alla conclusione, ha ricordato quanto detto da papa Francesco: «la misericordia è dare ai miseri, ai poveri il proprio cuore, è la profezia di un mondo nuovo». E il porporato ha aggiunto: «è la misericordia la primavera di un mondo nuovo e allora, cari giovani, fate esplodere questa primavera che è la misericordia uscendo da voi stessi».




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