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  04/02/2015 16:12


Spoleto: per la giornata per la vita venerdì 6 febbraio convegno “Racconta la Vita” condotto da Massimo Giletti. Domenica 8 in Duomo, Messa “per i nati nell’anno” presieduta dall’Arcivescovo.



Venerdì 6 e domenica 8 febbraio la Pastorale familiare dell’archidiocesi di Spoleto-Norcia, in collaborazione con il reparto di Ginecologia ed Ostetricia dell’ospedale di Spoleto, celebra  la Giornata per la Vita con il consolidato schema: venerdì pomeriggio convegno “Racconta la Vita” e domenica mattina Messa “per i nati nell’anno” in Cattedrale. Com’è consuetudine la Chiesa italiana propone questa giornata la prima domenica di febbraio; in quella data però, per impegni pastorali da tempo programmati, non è stato possibile organizzare nessun evento.Sulla base del Messaggio del Consiglio permanente della Conferenza Episcopale Italiana (CEI) per la Giornata per la Vita 2015, “Solidali per la vita”, venerdì 6 febbraio alle ore 18.00, presso l’auditorium dell’Istituto per Sovrintendenti P.S. “R. Lanari” di Spoleto (Scuola di Polizia), si terrà il convegno “Racconta la Vita”. Il giornalista e conduttore televisivo Massimo Giletti farà emergere, intervistando sei “testimoni”, l’importanza della solidarietà verso la vita che può aprirsi anche a forme nuove e creative di generosità.
Interverranno: Don Aniello Manganiello, Parroco di Scampia (NA) per 16 anni: si è sempre battuto in prima linea contro la criminalità organizzata e il malaffare. Testimonianza sul recupero di una vita segnata dalla violenza e della criminalità.
Chiara e Sandro Baggio, di Torino, sposati, tre figli. Testimonianza di una famiglia normale che si apre alla vita degli altri in parrocchia, nell’accompagnare i fidanzati al matrimonio, nell’ascoltare storie di vita familiare (crisi, momenti di difficoltà, gioie).·     
Paola e Gualtiero Terzi di Rocca di Papa (Roma), sposati, cinque figli. Testimonianza di una famiglia normale che ha scelto di “educare alla vita” i propri figli mandandoli a studiare in Università di varie parti del mondo (Africa, India ecc…): sono accolti da famiglie locali. A loro volta, essi, accolgono ragazzi di varie parti del mondo che studiano in Italia. Apertura alla vita come interscambio culturale.·     
Anna Maria Benedetti, sposata, tre figli, per venti anni coordinatrice della Caritas diocesana di Spoleto-Norcia: racconta la sua “rinascita” dopo quattro delicati, infausti interventi al cuore in tre mesi. Il medico: “Signora, eravamo in pochi a credere che ce l’avrebbe fatta”.·     
Anna Maria Brizi, di Collestatte di Terni. È una storia semplice, come quella di tante altre persone, che è segno di fiducia in Dio di fronte ad ogni avversità. Anna Maria Brizzi, con i suoi figli Michele e Nicola e con l’anziana zia Vincenza, di cui si prende cura, ogni giorno si rimbocca le maniche per affrontare la vita con tenacia, senza il marito (morto per una fibrosi polmonare) e con un figlio, Michele, autistico. Nonostante ciò, mette a disposizione il suo tempo in parrocchia, testimoniando (a giovani e anziani) che la vita è bella nonostante tutto.·     
Battistina Vargiu, sarda di origine, spoletina di adozione, sposata, una figlia. È stata insegnante e per tanti anni dirigente scolastico nelle scuole di Spoleto. Ha ricoperto anche il ruolo di assessore all’istruzione e alle politiche sociali nel Comune di Spoleto. Testimonia la sua esperienza con e per i giovani e la bellezza di accompagnarli alla scoperta della vita. ·     
La Banda Musicale della Città di Spoleto eseguirà brani musicali tra le testimonianze.
 
L’altro appuntamento in programma è per domenica 8 febbraio alle 11.30 in Duomo: l’arcivescovo mons. Renato Boccardo presiederà la Messa cosiddetta “per i nati nell’anno”, ossia con tutti i bambini - e rispettivi genitori, fratelli, nonni e amici – che nel 2014 sono nati nel reparto di Ginecologia ed Ostetricia dell’ospedale di Spoleto diretto dal dott. Fabrizio Damiani.  Con questa “speciale” celebrazione eucaristica, che si tiene a Spoleto da oltre dieci anni,  si vuole sottolineare che il desiderio di avere un figlio  è nobile e grande. «È – come scritto nel messaggio del Consiglio Permanente della CEI succitato - come un lievito che fa fermentare la nostra società, segnata dalla “cultura del benessere che ci anestetizza” e dalla crisi economica che pare non finire. Il nostro Paese non può lasciarsi rubare la fecondità».




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