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  30/01/2015 11:27


Perugia: al Santuario mariano delle Grondici la “Giornata diocesana per la Vita 2015”



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            Nella suggestiva cornice del Santuario mariano diocesano delle Grondici in Tevernelle (Pg), dedicato alla “Vita nascente” in occasione del Grande Giubileo del 2000, si svolgerà, sabato 31 gennaio (ore 16-19), la Giornata per la Vita nell’Archidiocesi di Perugia-Città della Pieve giunta alla sua 37a edizione a livello nazionale, promossa dalla Cei. Fu un vescovo umbro, mons. Pietro Fiordelli (1916-2004) originario di Città di Castello e Pastore della Diocesi toscana di Prato, a proporre per la prima volta, nel 1979, la Giornata per la Vita, che quest’anno ha per tema: “Solidali per la Vita”.

            Questa attesa Giornata, nella comunità diocesana perugino-pievese è organizzata dall’Ufficio per la Pastorale familiare di concerto con il Movimento e Centro di Aiuto alla Vita di Perugia, che insieme, spiegano i coniugi Maria Rita e Gianluca Carloni, responsabili della Pastorale familiare diocesana, «vogliono sottolineare il messaggio dei Vescovi italiani, offrendo alla nostra comunità diocesana riunita attorno al suo cardinale arcivescovo una riflessione curata dal giornalista e saggista Raffaele Iannuzzi, che interverrà sul passo evangelico: “Sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza” (Gv 10, 10)».  La Giornata, che si aprirà con l’accoglienza dei partecipanti e la preghiera iniziale, proseguirà, dopo la riflessione offerta da Inannuzzi, con delle “testimonianze di vita” per poi concludersi con la celebrazione eucaristica presieduta dal cardinale Gualtiero Bassetti.

            La scelta del Santuario della Madonna delle Grondici come “location” della “Giornata diocesana per la Vita 2015” non è casuale: oltre ad essere un luogo di culto molto frequentato durante l’anno da pellegrini che giungono anche da fuori regione per essere dedicato alla “Vita nascente” (sono tante le madri che vengono a pregare per la protezione dei loro figli), ricorre nel 2015 il 520° anniversario della venerata immagine di Maria Vergine col Bambino tra i santi Sebastiano e Rocco di un gonfalone processionale custodito sull’altare maggiore della chiesa. Si tratta di un’opera dell’artista Gregorio Teutonico terminata il 31 gennaio del 1495, ricorda il rettore del Santuario don Fabrizio Fucelli nell’evidenziare che il gonfalone mariano «fu usato dai fedeli nei secoli XV-XVI contro il flagello della peste che mieteva tante vite anche in Umbria. Il nostro Santuario ha più di cinque secoli di storia – evidenzia don Fucelli – e nel XV secolo era un’edicola campestre dedicata alla Madonna delle Grazie, dove, la leggenda vuole, sia avvenuto il miracolo del ritorno alla vita di un bambino in seguito alle preghiere dei genitori davanti all’immagine di Maria». Don Fucelli ricorda anche che la denominazione del Santuario “Grondici” «trae il suo appellativo dal termine latino sub grunda, sotto la gronda (del tetto) luogo scelto per deporvi gli infanti morti senza battesimo, e qui richiamarli in una resurrezione temporanea al fine di amministrare il sacramento del battesimo ed avere una degna sepoltura».

 

Il vescovo umbro mons. Pietro Fiordelli “inventore” della Giornata nazionale per la Vita

 

            Lo scorso 23 dicembre è stato il 10° anniversario della morte di mons. Pietro Fiordelli (1916-2004), nato a Città di Castello, “allievo” del vescovo beato Carlo Liviero, ordinato sacerdote a 22 anni e nominato vescovo di Prato da papa Pio XII, nel 1954, a soli 38 anni. Un recente libro di Giuseppe Brienza, La difesa sociale della famiglia. Diritto naturale e dottrina cristiana nella pastorale di Pietro Fiordelli, Vescovo di Prato (con invito alla lettura di mons. Luigi Negri, postfazione di Antonio Livi, Casa editrice “Leonardo da Vinci”, Roma 2014, pp. 161) traccia il profilo di questo Pastore che, nel 1979, ha “inventato” la Giornata per la Vita.

            Il sito ufficiale della Conferenza episcopale umbra (www.chiesainumbria.it), in occasione di questa 37a Giornata nazionale, pubblica un’intervista a cura di Giulio Lizzi all’autore Giuseppe Brienza, che sottolinea quanto mons. Fiordelli, nei quasi quaranta anni di suo episcopato, abbia avuto un’«attenzione particolare alla coltivazione e diffusione della spiritualità, laicale e familiare, tanto che chi lo conobbe ne parla ancora oggi come il “padre” della pastorale familiare in Italia». Mons. Luigi Negri, arcivescovo di Ferrara, nel suo “invito alla lettura” al libro di Brienza, scrive che Fiordelli «capì e fece capire (ben tre anni prima dell’approvazione della legge 194/1978, n.d.r.) che la battaglia per la difesa della sacralità della vita, della famiglia, della paternità, della maternità, dell’educazione dei figli, è stata ed è la grande battaglia della Chiesa e del popolo del nostro Paese».                                           




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